Alberto
Moshe
Somekh,
rabbino
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Questo
dovrebbe essere al centro delle priorità della vita di una piccola
Comunità della Diaspora. Pensare prima ai figli che ai beni. Se infatti
ci sono i figli, i beni in un modo nell'altro li seguiranno. Ma se non
ci sono i figli, a chi andranno i nostri beni?
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Giorgio Berruto
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“I
tedeschi sono entrati in Moravia. Sono arrivati a cavallo, in macchina,
in motocicletta, in camion ma anche in carrozza, seguiti da unità di
fanteria e da colonne di rifornimento, poi da qualche semicingolato di
piccola taglia e poco altro”. Emil, invece, non ha a disposizione
automobili e tantomeno carri armati. E allora corre. Così in “Correre”
(Adelphi) Jean Echenoz comincia a raccontare la storia di uno dei
grandi miti popolari dello sport del Novecento, il ceco Emil Zátopek.
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L'attacco dell'Isis
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Almeno
quattro americani rimasti uccisi in un violento attentato kamikaze a
Manbij, nella Siria Nord-occidentale, rivendicato da militanti dello
Stato islamico. Un attacco kamikaze avvenuto nel ristorante I principi
(al Umarà) nel centro della città che sorge tra Aleppo e l’Eufrate, e
che ha causato la morte di almeno 21 persone, gran parte delle quali
inermi civili che si trovavano all’interno o a ridosso del locale,
ricostruisce La Stampa oggi parlando dell’attacco terroristico compiuto
da Daesh. “Probabilmente l’attacco – scrive il quotidiano torinese – è
anche una risposta alle parole del presidente Usa che aveva
giustificato il ritiro delle truppe perché l’Isis era stata ‘ampiamente
sconfitta’”. “Quel che è successo conferma che gli Stati Uniti non
dovrebbero ritirarsi frettolosamente dalla Siria. E dimostra che il
presidente si sbaglia: l’Isis non è sconfitto e, finché non lo sarà,
abbiamo la responsabilità di restare”, afferma l’ex capo della Cia Leon
Panetta in un’intervista al Corriere.
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qui roma - il concerto all'auditorium
Memoria, i canti della speranza
Composti
nei lager tedeschi, nei gulag russi, nei campi giapponesi e africani e
in altri luoghi di detenzione e morte, i diciotto brani al femminile
proposti all’Auditorium Parco della Musica in occasione del concerto
“Libero è il mio canto” hanno dato avvia ufficialmente al programma di
iniziative per il Giorno della Memoria organizzate sotto l’egida di
Palazzo Chigi.
Sul palco le composizioni di madri, spose, ragazze e donne anziane. Una
prova che è il frutto della ricerca sulla musica concentrazionaria
avviata ormai diversi anni fa dal Maestro Francesco Lotoro, ieri sera
al pianoforte. Ad interpretare i brani di “Libero è il mio canto” la
cantante Cristina Zavalloni, mentre voce narrante della serata è stata
l’attrice Paola Pitagora.
Intervenendo in apertura di serata, la Presidente UCEI Noemi Di Segni
ha affermato: “Voci e strumenti, canti e note delle donne che
ascolteremo stasera, che riecheggiano dall’abisso della deportazione,
ci faranno percorrere un tratto delle loro strade interrotte, delle
loro maternità spezzate, delle loro identità negate. Forse suonandole
qui, alcune per la prima volta, non cadranno nell’oblio”. Leggi
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la campagna social #weremember "Alzate la voce contro l'odio,
non dimenticate i Testimoni" “Gli
orrori dell’odio non sono finiti con la Shoah. È successo di nuovo. In
Cambogia, Bosnia, Ruanda, Darfur, Myanmar. E oggi, assistiamo ad altro
odio”. Il monito di otto donne sopravvissute alla Shoah che chiedono
che ciascuno faccia la sua parte nel ricordare l’orrore della Shoah e
fare in modo che violenze simili non si ripetano, per davvero. “Per
quella che potrebbe essere l’ultima volta, ci rivolgiamo a voi, per
assicurarci che oggi sia meglio di ieri”, il loro messaggio affidato a
un video del World Jewish Congress in cui le sopravvissute invitano a
partecipare alla campagna social #WeRemember, promossa in Italia
dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Leggi
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Setirot
- Il banco vuoto
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“Il
banco vuoto. Scuola e leggi razziali. Venezia 1938-45” è un libro che
mi riguarda. Lo ha scritto, con vent’anni di studi e ricerche alle
spalle, Maria Teresa Sega per Cierre edizioni. Mi riguarda innanzitutto
poiché sento visceralmente giusto – dopo un 2018, ottantesimo delle
leggi razziste, e il fiume di articoli, mostre, ragionamenti su
quell’obbrobrio – il monito “prima le persone”. E “Il banco vuoto” ciò
racconta, documenta: le persone, le piccole/grandi storie, in una città
in fondo piccola, nelle calli, nei sotopòrteghi, nei campi, in un lasso
di tempo definito e “visibile”.
Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto – Ester
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Oggi
è la Giornata Nazionale del dialogo ebraico – cristiano e come ogni
anno sono molti gli eventi organizzati sul territorio nazionale, che
vedono l’intervento di studiosi e di religiosi di entrambe le fedi,
invitati a confrontarsi su un testo scelto dall’Ufficio Nazionale per
l’Ecumenismo. La giornata 2019 è dedicata al rotolo di Ester, la regina
bella e saggia che nell’antica Persia, alla corte del re Assuero, salvò
il popolo ebraico dalla strage, svelando il complotto ordito dal
malvagio Amman.
Maria Teresa Milano
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Decidersi
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Un
bambino sta leggendo lentamente il testo dell’HaTikvà da un manifesto
appeso in un angolo dell’atrio dove si tengono le lezioni di Talmud
Torà. “Col od…” dice il furbetto, abbastanza speditamente ma non
troppo: sta fingendo di leggere, in realtà ha già letto il titolo e
sapendo di che si tratta ripete le parole a memoria, ma non troppo in
fretta per dare l’idea di leggere davvero.
Sara Valentina Di Palma
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Razzismo e antisemitismo
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Nelle
numerose iniziative che sono state promosse, soprattutto nell’ultima
parte del 2018, in particolare da numerose Amministrazioni comunali,
per ricordare l’ottantesimo anniversario delle leggi razziste, si è
spesso sostenuta la tesi secondo la quale, contrariamente a quanto
ricordavano le vittime della persecuzione e contrariamente ad
un’opinione largamente diffusa anche fuori del mondo ebraico, quelle
leggi non erano state un "fulmine" improvviso, bensì il punto di arrivo
di un processo caratterizzato da una forte continuità.
Valentino Baldacci
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