Alberto Moshe Somekh,
rabbino
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"E
amerai H. tuo D. con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con
tutte le tue forze". Questo versetto dello Shemà' è commentato dalla
Mishnah (Berakhot 9,5) e da Rashì. Il cuore rappresenta gli istinti e
la Torah ci ingiunge di amare D. sia con l'istinto del bene che con
l'istinto del male. Entrambi devono essere messi al servizio della
volontà Divina.
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Giorgio Berruto
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Con
quale coraggio chi è oggi indifferente alle sofferenze altrui si
indigni per il mancato riconoscimento delle proprie rimane, almeno per
il sottoscritto, un mistero. Come si può pretendere che il Giorno della
Memoria non sia occasione meramente celebrativa all’insegna dei buoni
sentimenti, se poi non si dà alcun peso alle scelte inumane di chi
vorrebbe lasciare morire in mare quelle persone che fuggono in questi
giorni, in queste ore da povertà e guerra? La Shoah e la tragedia dei
migranti nel Mediterraneo non possono essere paragonati, si dice. È
vero nel senso ovvio secondo cui ogni evento ha una propria unicità, e
non credo occorra soffermarsi sulla differenza essenziale tra chi
fuggiva da uno sterminio sistematico e chi fugge verso una vita
migliore.
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Il Venezuela nel caos
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L’opposizione
venezuelana ha avuto incontri clandestini con membri delle forze
militari e di sicurezza del paese. L’ha scritto il presidente
provvisorio autoproclamato del Venezuela, Juan Guaido, in un intervento
sul New York Times. “Abbiamo offerto l’amnistia a tutti coloro che non
sono stati riconosciuti colpevoli di crimini contro l’umanità – scrive
Guaidò – Il ritiro del sostegno militare verso Maduro è cruciale per
consentire un cambiamento nel governo” (Repubblica). Guaidó vive ormai
a un passo dalla clandestinità. Appare all’improvviso nelle strade e
tiene comizi brevissimi per poi dileguarsi, racconta il Corriere. “Una
precauzione giustificata: il regime di Nicolás Maduro ha preparato il
quadro giuridico per incriminarlo o addirittura arrestarlo. E il
dittatore sfila accanto ai militari”.
L’Italia e il lavoro. Sulle pagine del Corriere l’economista Roger
Abravanel tocca il tema del reddito di cittadinanza e spiega perché “la
vera sfida consiste nel creare il lavoro, non solo proteggere chi non
lo ha. E tutto questo contrasta con una visione catastrofista del
futuro”. In particolare Abravanel invita a guardare alla rivoluzione
digitale in corso come un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro
e professionalità.
Eurovision, ignorare chi delegittima Israele. “Come purtroppo era
prevedibile, per gli attivisti del movimento Bds (boicottaggio,
disinvestimento, sanzioni) il carrozzone pop del festival canoro
diventa un mezzo adatto ai loro fini politici: delegittimare Israele”,
scrive il Corriere della Sera parlando dell’appello di una cinquantina
di musicisti contro l’Eurovision – competizione canora – che si terrà a
Tel Aviv. “Chiedere di boicottare, oscurare, condannare il festival
perché si svolge in un paese che ancora lotta per la propria esistenza,
tradisce lo scopo stesso del concorso. – riflette il Foglio – Questa
lettera si aggiunge alla serie di iniziative – di recente la Malaysia
ha vietato l’ingresso agli israeliani alle Paraolimpiadi del
2020-contro Israele, uno stato democratico che le campagne di
boicottaggio promosse da personaggi della cultura insegnano a odiare”.
Israele, politica in movimento. Sembra aver funzionato il primo
discorso di Benny Gantz: il suo partito Hosen L’Ysrael, è accreditato
ora di 24 seggi sui 120 della Knesset, con un aumento di otto rispetto
ai precedenti sondaggi. “Non solo, il distacco nelle preferenze su chi
debba essere il prossimo premier si è ridotto di un solo punto, con
Netanyahu che riceve il 36 per cento dei consensi contro il 35 di
Gantz”, scrive La Stampa. “A livello di partiti il Likud resta in testa
con 31 seggi previsti nella prossima Knesset, ma una eventuale alleanza
fra il partito di Gantz e quello dell’ex star televisiva Yair Lapid,
Yesh Atid, otterrebbe 35 seggi se il generale fosse indicato come
candidato premier. Ciò significa che Netanyahu – l’analisi del
quotidiano torinese – ha uno sfidante serio e pericoloso, tanto più un
altro sondaggio lo dà perdente se il procuratore generale Avichai
Medelblit dovesse annunciare la sua decisione di incriminarlo per
corruzione”. Intanto su un altro versate, continua il dibattito sulla
scelta del Premier Netanyahu di non rinnovare la missione
internazionale Temporary international presence in Hebron, scelta
difesa oggi da Fiamma Nirenstein sul Giornale.
Visconti, ricordo degli studenti traditi. Questa mattina nel cortile
del Liceo Visconti verrà scoperta una targa con 58 nomi: delle ragazze
e dei ragazzi dagli 11 ai 18 anni che nel settembre 1938 furono espulsi
dalla scuola per le Leggi razziste. “Per il Visconti, liceo romano a
pochi passi dal Ghetto, questa del ’38 fu quasi una decimazione.
Cinquantotto alunni si ritrovarono da un giorno all’altro cancellati
dai registri già pronti per l’inizio dell’anno scolastico; trasformati
per legge in ‘non cittadini’. Tra loro c’erano mio padre Piero, 16
anni, sua sorella Giovanna, 13 anni, molti loro cugini e moltissimi
loro amici”, racconta sul Corriere Roma Roberto Della Seta.
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le pietre dedicate ai nonni di liliana segre
Corso Magenta 55, casa Segre
e la Memoria in cui inciampare
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ci sono state parole, solo la silenziosa posa delle pietre dedicate ai
nonni Giuseppe Segre e Olga Lövvy. In corso Magenta 55 d'ora in avanti
i milanesi inciamperanno anche nei loro nomi oltre a quello del padre
Alberto. Affiancata dai figli, la senatrice a vita Liliana Segre ha
lasciato un altro segno davanti alla casa da cui i nazifascisti le
strapparono l'adolescenza. Le pietre d'inciampo che recano i nomi dei
nonni e del padre ricorderanno agli inquilini di oggi le responsabilità
del passato. Di come nessuno protestò allora di fronte all'ingiustizia
subita dai vicini Segre, costretti ad abbandonare la propria casa per
l'infame persecuzione antiebraica. “Ho vissuto lì da quando avevo un
anno e mezzo fino ai dodici, quando ci sfollarono. In quella casa io
ero La bambina. Ero molto vivace. Correvo con il monopattino o la
biciclettina attraverso il lungo corridoio. E ricordo che facevo molta
attenzione a ciò che stava attorno a me: ho fotografato nella mente la
disposizione dei mobili di quell’appartamento. Potrei disegnarli, anche
a distanza di così tanti anni”, ha raccontato di recente a Pagine
Ebraiche la senatrice Segre, in occasione del ritrovamento - grazie al
lavoro dell’Archivio storico del Gruppo Intesa Sanpaolo - di alcune
carte riguardanti il destino dei beni della famiglia Segre, tra cui la
casa di Corso Magenta 55. “Quando si perdono le persone, quelle che si
amano, le cose, anche le più care, passano in seconda fila. So che ci
sono i documenti che raccontano dei sequestri e che confermano la
rapina di Stato, ma non ho voluto vederli” ha spiegato Segre,
sottolineando d'altro canto l'importanza del lavoro di ricerca in
questi archivi (Di seguito l'articolo completo).
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il reportage sul corriere 7
La Gerusalemme di Amos Oz
“Qualche
via ha cambiato nome, molti edifici sono stati ricostruiti, la città si
è riempita, modernizzata, intensificata. Eppure la Gerusalemme
raccontata da Amos Oz nel suo capolavoro autobiografico Una storia di
amore e di tenebra, pubblicato in Italia da Feltrinelli nel 2003, è
ancora lì, a volte in bella vista, altre nascosta tra il traffico e i
ristoranti in franchising”. A raccontare la Gerusalemme del grande
scrittore israeliano, scomparso nel dicembre scorso, la collega
Rossella Tercatin sulle pagine del Corriere 7 in edicola. Leggi
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Setirot – Il doppio caso |
Con Piccola autobiografia di mio padre
(Giuntina), Daniel Vogelmann compie due gesti importanti in una volta.
Rende omaggio – un omaggio colmo di amore – al suo babbo Schulim z”l
sopravvissuto ad Auschwitz e ne racconta la storia affascinante e
avvincente, una storia di immenso dolore e di inimmaginabile
resilienza. Per molti italiani, e per moltissimissimi ebrei italiani,
Giuntina è un marchio familiare, un catalogo che comprende svariate
collane e oltre settecento titoli, insomma una porta d’ingresso alla
cultura ebraica. Basti ricordare che il primo titolo fu (è) La notte di Elie Wiesel, 1980, ben sei anni prima del Premio Nobel per la pace e del conseguente boom editoriale mondiale.
Stefano Jesurum, giornalista
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La Memoria dei ragazzi
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Ascoltano
attenti, gli studenti del Liceo Classico Minghetti di Bologna che hanno
deciso di partecipare al seminario su infanzia e Shoah nell’ambito
delle iniziative per il Giorno della Memoria. Sono anche preparati,
qualcuno interviene schierandosi nel dibattito su intenzionalismo e
funzionalismo, altri, incalzati dal professore di filosofia,
sull’assenza di Dio ad Auschwitz e sull’adattamento al male.
Sara Valentina Di Palma
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Francia, gli antisemiti a sinistra
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Per
il lettore italiano il maggior interesse del libro di Michel Dreyfus
(“L’antisemitismo a sinistra in Francia”, Edizioni Free Ebrei, Torino
2018) consiste nel poter verificare quanto più profonde – rispetto al
nostro Paese - sono state in Francia le radici dell’antisemitismo
moderno, sia di quello di destra, coltivato dagli ambienti cattolici e
nazionalisti, sia quello di sinistra, nato ad opera di intellettuali
che si situavano all’interno del movimento socialista e diffuso anche
nel mondo operaio.
Valentino Baldacci
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