La Gerusalemme di Amos Oz

“Qualche via ha cambiato nome, molti edifici sono stati ricostruiti, la città si è riempita, modernizzata, intensificata. Eppure la Gerusalemme raccontata da Amos Oz nel suo capolavoro autobiografico Una storia di amore e di tenebra, pubblicato in Italia da Feltrinelli nel 2003, è ancora lì, a volte in bella vista, altre nascosta tra il traffico e i ristoranti in franchising”. A raccontare la Gerusalemme del grande scrittore israeliano, scomparso nel dicembre scorso, la collega Rossella Tercatin sulle pagine del Corriere 7 in edicola. Un percorso che parte “dal quartiere di Kerem Abraham, dove il piccolo Amos viveva con i genitori in un appartamentino all’angolo tra via Amos e via Ovadia. […]Se all’epoca però ad abitare la zona descritta da Oz come Cechoviana erano «bibliotecari, insegnanti, impiegati e rilegatori», ora nel teatro della sua infanzia compaiono soprattutto uomini con i tradizionali abiti ortodossi neri di varia foggia e donne in gonna lunga e capelli coperti”.