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LE REAZIONI DOPO L'INCENDIO CHE HA COLPITO LA CATTEDRALE SIMBOLO DI PARIGI

"Notre Dame, dolore condiviso"

Il mondo sconvolto per l’incendio che ha colpito la cattedrale di Notre Dame, simbolo di Parigi. “La ricostruiremo da domani” ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron. “È la nostra storia, la nostra letteratura. È l’epicentro della nostra vita. I francesi – ha aggiunto – se lo aspettano”.
Solidarietà e vicinanza anche dal mondo ebraico. “Sono molto tristi le immagini che ci arrivano dalla cattedrale di Notre Dame stanotte” ha scritto ieri sera, in un messaggio diffuso via social network, il Gran Rabbino di Francia rav Haim Korsia. “La nostra amicizia, le nostre preghiere e il nostro pensiero vanno alla Chiesa cattolica e all’arcivescovo di Parigi, monsignor Michel Aupetit”.
“Condividiamo il dolore che è di tutti i francesi, colpiti nel cuore da quanto accaduto” si legge in una nota del Crif, il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia. “Un pensiero solidale e fraterno ai cattolici di Francia. Provo enorme tristezza per la tragedia che ha sconvolto il nostro Paese” il commento del presidente del Crif, Francis Kalifat.

Il presidente del Concistoro centrale delle comunità ebraiche francesi Joël Mergui ha invece affermato: “Siamo tutti sotto shock, credenti e non credenti, cristiani e non, perché ad essere avvolto dalle fiamme è stato un gioiello della storia di Francia, del cristianesimo e un patrimonio di tutta l’Europa”. Il cordoglio e la vicinanza degli ebrei italiani sono stati invece espressi dalla presidente UCEI Noemi Di Segni in un messaggio inviato all’ambasciatore Christian Masset.
Al dramma di Parigi ha dedicato un pensiero anche il disegnatore Michel Kichka, belga di nascita, ma israeliano di adozione, attraverso un disegno colmo di amarezza e angoscia realizzato a poche ore dall’inizio del rogo.
Ad intervenire tra gli altri anche il presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder, che ha dichiarato: “Il World Jewish Congress e le comunità nazionali affiliate in oltre 100 paesi sono a fianco del popolo di Francia e della Chiesa cattolica di fronte alla devastazione inimmaginabile della cattedrale di Notre Dame”.
L'INSEDIAMENTO DEL NUOVO CONSIGLIO DOPO LE ELEZIONI DEL 7 APRILE

Comunità di Torino, la scelta unanime
Dario Disegni confermato presidente

Secondo mandato alla guida della Comunità ebraica di Torino per Dario Disegni. Il nuovo Consiglio della realtà piemontese, eletto lo scorso 7 aprile, lo ha infatti confermato all’unanimità alla presidenza. Nominati anche i componenti della Giunta, in particolare Alda Guastalla, Arnaldo (Nanni) Levi, Gaia Bertolin e Alessandra Coen; i primi due sono stati successivamente nominati vicepresidenti. Nel ringraziare gli elettori, dai quali è stato il più votato, e il Consiglio, Disegni ha sottolineato il proficuo lavoro svolto dal precedente Consiglio: “Si tratta di un apporto più che significativo per quanto riguarda il risanamento del bilancio comunitario e gli elevati recuperi di efficienza nella riorganizzazione complessiva degli uffici amministrativi e delle Scuole”.

QUI MILANO - LA TESTIMONIANZA DI PIERO CIVIDALLI A PALAZZO MARINO 

"Brigata Ebraica, simbolo della libertà europea"

Appena raggiunta la maggiore età Piero Cividalli segui l'esempio della sorella Paola – che dal '44 servì in un'unità ausiliare britannica - e si arruolò “con l'intenzione di aiutare nella Liberazione dell'Europa dal giogo nazifascista”. Fortunatamente la guerra finirà prima che il giovanissimo Piero vi partecipi attivamente. A due mesi dalla fine del conflitto, sbarcherà a Taranto “con un gruppo di soldati ebrei che venivano dalla Palestina. Immediatamente potei constatare con i miei occhi la rovina totale dell'Italia. Il fascismo aveva portato alla decimazione il paese, rendendolo povero, brullo e cosparso di rovine”. Ultimo reduce italiano della gloriosa Brigata Ebraica, la formazione militare di volontari ebrei che combatté per la Liberazione, Cividalli ha ricordato la sua storia a Milano, davanti a una città che ha voluto rendergli onore aprendo le porte di Palazzo Marino. Davanti al sindaco Giuseppe Sala e ai consiglieri comunali, nella sala del Consiglio riempitasi di pubblico per l'occasione, Cividalli ha ricordato la sofferenza per l'infamia delle Leggi razziste subite dalla sua famiglia e da migliaia di ebrei italiani; la perdita degli amici di famiglia Carlo e Nello Rosselli, assassinati dal fascismo; la fuga verso la Palestina mandataria e il ritorno in un'Italia devastata dal regime di Mussolini.  “Vorrei che gli italiani conoscessero la loro storia e sapessero a cosa li ha portati il fascismo e quel falso desiderio di gloria nazionalistica. - le parole di Cividalli - Non dobbiamo dimenticare mai che siamo tutti cittadini del mondo e non abbiamo futuro alcuno se non ci aiutiamo l'un con l'altro invece di combinare nuove guerre e nuovi disastri”.
GLI 80 ANNI DELL'INTELLETTUALE TRIESTINO E IL TRIBUTO AL PARENTI DI MILANO

Claudio Magris, letteratura e libertà 

“In un suo recente articolo Claudio Magris ricordava una storia ebraica chassidica: il rabbino Zussia, in punto di morte, dice ai suoi fedeli che presto il Signore non lo sgriderà perché lui non è stato Abramo o Mosè ossia perché non è stato un grande e vero santo. Dio lo riprende ma per un altro motivo: “Disgraziato, perché non sei stato Zussia?”. Lo riprende perché non è stato fedele a se stesso. Con Claudio Magris, questo pericolo non c'è”. Con un aneddoto legato alla cultura ebraica Piergaetano Marchetti, presidente della Fondazione Corriere della Sera, ha voluto aprire la serata organizzata al Teatro Franco Parenti di Milano per rendere onore al grande intellettuale e scrittore triestino Claudio Magris e ai suoi 80 anni di vita. Davanti a una sala gremita, simbolo dell'affetto dei lettori nei confronti di Magris, il grande maestro ha raccontato tra aneddoti, riflessioni e ironia, alcuni passaggi del sua vita e della vita dei suoi libri.
L'INIZIATIVA DELL'ARCHIVIO TERRACINI DI TORINO 

Tra le carte di Primo Levi 

Una piccola esposizione di documenti originali e inediti custoditi in diversi faldoni e fondi fa da cornice alla conferenza sotto forma di dialogo tra Chiara Pilocane, direttrice dell’Archivio Terracini, e Cristina Zuccaro, responsabile dell’archivio e della biblioteca del Centro Studi Primo Levi. Ad intervallare gli interventi, presentati dalla presidente dell’Archivio, Bianca Gardella Tedeschi, sono le letture tratte da alcune opere a cura di Andrea Sola. Un evento che rientra a pieno titolo nelle molte iniziative in programma per i 100 anni dalla nascita di Levi, promosse dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi  e dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario, nato lo scorso 25 marzo, e presieduto da Dario Disegni, presidente del Meis e della Comunità ebraica torinese. L’attività è stata realizzata grazie al sostegno della Regione Piemonte e della Fondazione Ebraica Marchese Cav. Guglielmo De Levy.


Rassegna stampa

Notre Dame in fiamme 

Il mondo sconvolto per l’incendio che ha colpito la cattedrale di Notre Dame, simbolo di Parigi. “La ricostruiremo da domani” ha annunciato il presidente francese Macron. “È la nostra storia, la nostra letteratura. È l’epicentro della nostra vita. I francesi se lo aspettano”. Solidarietà e vicinanza anche dal mondo ebraico. 

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La conferenza a Roma

Usa, Europa, Italia:
confronto aperto 

“Gli Usa di Trump, l’Italia del cambiamento e le problematiche europee”. È il titolo del convegno organizzato dal Centro Studi Americani con l’associazione ScelgoEuropa Rete Cittadini e Associazioni per l’Italia Protagonista in collaborazione con AMIStaDeS in programma questo pomeriggio alle 17.
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QUI ROMA - LA CONFERENZA 

“Israele-UE, rapporto guasto”

Nel marzo del 2018 un gruppo di funzionari, politici e intellettuali si sono incontrati presso il Jerusalem Center for Pubblic Affairs per una giornata di confronto sulle relazioni tra Europa e Stato ebraico. Da quel confronto è nato un libro, “Mission impossible? Repairing the ties between Europe and Israel”, curato dalla giornalista ed ex parlamentare Fiamma Nirenstein e presentato quest’oggi presso la sala stampa di Palazzo Montecitorio.
“Un legame inestricabile quello tra Israele e Europa, che però va riparato. E questo a beneficio in prima istanza di noi cittadini europei. Le prossime elezioni europee saranno un po’ la cartina di tornasole per fare chiarezza, tra chi prenderà le difese di Israele e chi invece no” ha esordito il giornalista Giancarlo Loquenzi, moderatore dell’odierna presentazione.
Ad intervenire, assieme alla curatrice, anche il sottosegretario agli Affari Esteri Guglielmo Picchi e Dan Diker del Jerusalem Center for Pubblic Affairs.
 
Altro che asilo politico 
I sudanesi in festa nelle strade di Tel Aviv, le loro danze e la voglia espressa con così tanta spontaneità di poter tornare presto a casa, dimostrano meglio di qualsiasi teoria quanto in Israele ci siano venuti per costrizione. Non sono venuti a rubare il lavoro a nessuno e non sono venuti a rubare in generale. Speculazioni e sterili polemiche che da anni si susseguono in Israele, si sgretolano di fronte alla realtà. Resta solo da sperare che il Sudan sia veramente capace di iniziare un percorso democratico.
“Non consegnare al padrone uno schiavo che si sia salvato presso di te fuggendo dal proprio padrone. Egli potrà risiedere in mezzo a te nel luogo che avrà scelto in una delle città che più gli piacerà; non dovrai perseguitarlo” (Deut. 23:16-17): la tradizione ebraica riferisce questo comandamento a qualsiasi schiavo, sia esso ebreo o no.
Michael Ascoli, rabbino
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La memoria dei politici
Bolsonaro, presidente del Brasile, dice che la Shoah la si perdona ma non la si dimentica. Giusto a metà. Il presidente dello stato di Israele, Rivlin, che di storia e di sofferenza ne sa di più, corregge: la Shoah non la si perdona e non la si dimentica. D'altro canto a Bolsonaro che cosa gliene importa della Shoah? Nulla, come a nessuno dei nostri politici. È solo argomento buono per portare a casa un pugno di voti in periodo elettorale, e nulla più.
Dario Calimani, Università di Venezia
La chimica e Primo Levi 
A Roma, presso il Dipartimento di Chimica, il dodici aprile 2019, si è svolta nell’aula “La Ginestra” dell'edificio di Chimica "Stanislao Cannizzaro", la prima di due giornate dedicate a Primo Levi dal titolo: "L'essenziale è misurarsi". L'evento, organizzato dal Museo di chimica “Primo Levi” de La Sapienza, si è tenuto in occasione del centenario della nascita del chimico e scrittore, ed è consistito in  conferenze, videoproiezioni e approfondimenti su quanto la scienza e in particolare la chimica abbia influenzato la vita di Primo Levi, sia durante gli anni della formazione universitaria sia durante quelli di prigionia ad Auschwitz e negli anni successivi fino alla sua morte.
Emanuele Calò, giurista
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Israele-Italia a confronto
Due settimane trascorse in Israele sono stati un’ottima occasione per visitare strutture e musei in cui si cela una parte significativa dell’identità del Paese. Se da Beit HaTfutsot e dal Museon Eretz Israel di Tel Aviv emergono le radici storiche molteplici, variegate e sparse per il mondo su cui poggia il complesso melting pot culturale-religioso dell’Israele di oggi, è passeggiando tra i bellissimi e curatissimi viali alberati dell’Istituto Weizmann che si intuisce di trovarsi in uno dei gangli vitali per lo sviluppo dello Stato. 
David Sorani
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Pesach e il ruolo del lievito
Sembra che i primi a sviluppare la tecnologia della lievitazione per produrre il pane (e il vino) siano stati gli egizi. I due compagni di sventura di Giuseppe nella prigione del Faraone erano il coppiere ed il panettiere. Entrambi addetti a funzioni collegate alla lievitazione: la produzione del vino e quella del pane. Nella Torà si dà credito a Noè per la scoperta del vino, ma del pane non si parla. Entrambi hanno bisogno del lievito per essere prodotti. Ma come si attua la produzione? 
Roberto Jona, agronomo
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Il valore del confronto
A Firenze il 7 aprile scorso l’Adei-Wizo ha promosso e organizzato una tavola rotonda dal titolo “Israele al voto”.
Tre gli oratori Adam Smulevich per un quadro generale, Wlodek Goldkorn per la politica interna ed estera e Mauro Di Castro per la situazione finanziaria. Moderatrice Hulda Liberanome. 
Emanuela Servi Di Castro
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