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PAGINE EBRAICHE DI MAGGIO - LE ANTICIPAZIONI A PRIMA PAGINA 

La Memoria e i segnali d'allarme (in crescita)

L’inquietante sdoganamento in corso di formazioni neofasciste, preso in esame attraverso i fatti degli ultimi giorni e i numeri di una recente indagine dell’istituto di ricerca Swg analizzata da alcuni esperti. È uno dei temi forti con cui si apre il numero di maggio del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche chiuso nelle scorse ore dalla redazione e presentato oggi nell’autorevole rassegna stampa mattutina Prima Pagina su Radio Rai Tre.
Un Primo Maggio di intenso lavoro per la redazione UCEI, sia sul fronte dei notiziari quotidiani online regolarmente realizzati con molti servizi e approfondimenti che su quello dei periodici cartacei Pagine Ebraiche, Italia Ebraica e DafDaf.
Diversi i temi di stretta attualità proposti sui mensili dell’Unione in distribuzione. Da una analisi del voto in Israele, che ha consegnato un nuovo mandato al Premier uscente Netanyahu, alle pulsioni e inquietudini che attraversano l’Europa in queste settimane decisive per il futuro dei suoi popoli, dai nuovi impegni editoriali e culturali lanciati nel nome di Primo Levi al commovente progetto tra calcio e Memoria che in Ungheria rende giustizia alla figura di Ernő Egri Erbstein, l’allenatore che morì insieme al Grande Torino sul colle di Superga. Protagonista del dossier del mese è Angelo Fortunato Formiggini, il geniale editore modenese simbolo delle persecuzioni fasciste del 1938. Intuizioni formidabili, le sue. E una meravigliosa utopia rimasta in sospeso che qualcuno progetta di far rifiorire dentro solide mura.
Clicca qui per riascoltare Prima Pagina, condotto questa settimana dal giornalista del Sole 24 Ore Carlo Marroni.
YOM HA SHOAH, TRA ISRAELE E DIASPORA

Il messaggio di Rivlin: "Alla larga dai partiti razzisti"

No ad alleanze con l’estrema destra europea. Questo il messaggio del Presidente d’Israele Reuven Rivlin ai politici nazionali in occasione delle celebrazioni di Yom Ha Shoah, il giorno che nel calendario ebraico ricorda lo sterminio di sei milioni di ebrei e che è vissuto con particolare intensità in queste ore anche in tutte le Comunità della Diaspora.
Parlando alla cerimonia ufficiale allo Yad Vashem di Gerusalemme, Rivlin ha anche sottolineato la sua preoccupazione per il recente picco di violenza contro gli ebrei negli Stati Uniti e in Europa. Sebbene il Vecchio Continente sia diventato un modello di democrazia e liberalismo nei decenni successivi alla Seconda guerra mondiale, oggi – ha sottolineato il Presidente d’Israele – riemergono i “fantasmi del passato”.
“Oggi l’Europa, come altre parti del mondo, sta cambiando ancora una volta. Oggi, l’Europa è di nuovo inseguita dai fantasmi del passato. Idee di superiorità, purezza nazionale, xenofobia, palese antisemitismo di sinistra e di destra si librano sull’Europa. È importante esser chiari: non siamo negli anni ’30; non siamo sull’orlo di un secondo Olocausto o qualcosa di simile. Ma non possiamo ignorare il vecchio e nuovo antisemitismo che sta rialzando la testa, alimentato dalle ondate di immigrazione, dalle crisi economiche e dalla delusione nei confronti dell’establishment politico”.
Riguardo al clima politico europeo, il presidente israeliano ha ricordato: “Ogni paese e ogni società ha il diritto legittimo e persino il dovere di scegliere la propria politica e di proteggere la propria identità. Non tutti i partiti di destra in Europa che credono nel controllo dell’immigrazione o nella protezione del suo carattere unico sono antisemiti o xenofobi. Ma le forze politiche dove l’antisemitismo e il razzismo sono parte del loro linguaggio, la loro eredità o la loro ideologia non potranno mai essere nostri alleati”. E ancora: “Nessun interesse e nessuna considerazione della realpolitik può giustificare un’alleanza disonorevole con gruppi razzisti o elementi che non riconoscono il loro passato e la loro responsabilità per i crimini della Shoah”.
“Non esiste una cosa come amare Israele e odiare gli ebrei, così come non esiste una cosa come amare gli ebrei e odiare Israele. Il gioco è finito. Le maschere sono state strappate”.
Fervono intanto i lavori all’interno del padiglione EX3 di Gavinana a Firenze, dove l’8 maggio sarà inaugurato il padiglione dedicato agli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti, allestito nel 1980 ad Auschwitz e riproposto a molti anni dalla chiusura nel capoluogo toscano.
PAGINE EBRAICHE - A 70 ANNI DAL DRAMMA DI SUPERGA 

Erbstein, storia e Memoria d'Europa

“In Ungheria sapevamo poco o nulla di Erno Egri Erbstein. Un po’ per motivi politici, a causa dell’oblio storico dovuto al regime comunista, un po’ perché gli anni del dopoguerra per il calcio ungherese sono associati al mito di Puskas. Grazie a un libro, ho scoperto la straordinaria storia dell’allenatore del Grande Torino, della sua militanza in una squadra di Budapest di cui non sapevo l’esistenza e così abbiamo deciso di rendere onore alla sua memoria”. È sfogliando la traduzione in ungherese di Erbstein: The triumph and tragedy of football’s forgotten pioneer che Bertalan Molnar ha scoperto la storia costellata di successi e tragedie di Erno Egri (cognome aggiunto nel 1939) Erbstein, l’allenatore ungherese dalle idee rivoluzionarie che guidò negli anni Quaranta una delle squadre più forti di sempre: il leggendario Grande Torino. “Per noi era un eroe sconosciuto”, confessa Bertalan, giornalista appassionato di calcio, che ha avuto l’idea di far rinascere la prima squadra di Erbstein, il Budapesti Atlétikai Klub, anche noto come Bak. Una squadra dalle radici ebraiche – la maggior parte dei suoi giocatori, tra cui lo stesso Erbstein, erano ebrei -, nata nel 1900 e dissoltasi con il comunismo nel 1947.

 



L'iniziativa UCEI

Uno shabbaton  
a Senigallia

Studio della Torah e attività ricreative, letture dal Pirkè Avot e un confronto aperto su vari temi di interesse generale. Per il weekend dal 24 al 26 maggio UCEI e Comunità ebraica di Ancona propongono uno speciale Shabbaton in programma a Senigallia, rivolto a grandi e piccini. Per maggiori informazioni: cultura@ucei.it
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QUI ROMA - IL CONCORSO ARTISTICO  

Musica, nel nome di Alisa






Un concorso musicale rivolto a tutte le band emergenti delle scuole superiori della città metropolitana di Roma. L’espressione artistica declinata in diverse forme per tenere vivo il ricordo di Alisa Coen. 
C’è tempo fino al 18 maggio per iscriversi ad Alisa Wave, contest organizzato dal Municipio Roma I e dall’Associazione “Suoniamo insieme per Alisa” che si concluderà con una sfida live sul palco di Largo Venue. 
 
 
 
  
JCIAK 

Un anno con Steve Bannon

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A guardare le uscite in sala di questa settimana il rimando fra cinema e cronaca è fin troppo stringente. A contendersi la palma dell’attualità, The Brink, il documentario di Alison Klayman che racconta la storia di Steve Bannon, già stratega di Donald Trump e animatore dell’estrema destra mondiale, e Attacco a Mumbai dell’esordiente australiano Anthony Maras, che ricostruisce l’atroce attentato in cui dieci anni fa un gruppo di jihadisti mise in scacco la città sequestrando 500 persone nel leggendario Taj Mahal Palace Hotel.
Se Mumbai sembra lontana (ma i jihadisti no e torneremo a parlarne), The Brink parte dagli Stati Uniti per portarci dritti a casa.
Daniela Gross 
I segni del passato sui monti 
Per millenni a segnare le frontiere per l’uomo sono state le catene montuose, i fiumi, i mari, i deserti. Ovunque, e anche in Europa, la stessa Europa che fra poche settimane deciderà il proprio futuro. Proprio mentre ci avviciniamo al voto del 26 maggio è forse il caso di ricordare che le Alpi, che cingono l’Italia con una corona, non molti decenni fa sono state un confine di guerra. 
Giorgio Berruto
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Setirot - Nomi
Oggi, 27 di Nissàn 5779, non potrò essere al Tempio per Yom haShoah; è forse la prima volta in moltissimi anni. “Ogni uomo ha un nome, glielo hanno dato Dio, suo padre e sua madre”: lo sappiamo bene, e per questo leggiamo i nomi di tutti coloro il cui ricordo è e sarà di eterna benedizione. In sinagoga ho sempre sussurrato anche i “miei”: Paola Sonino, Arrigo Jesurum, Gilda Jesurum, Jole Jesurum, Marisa Jesurum.
 
Stefano Jesurum, giornalista
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L'arte che ci aiuta a riflettere
Un bambino si accinge a festeggiare il suo primo compleanno, due giorni dopo quello del Museo della Città di Livorno, eventi (la nascita di entrambi) su cui ebbi modo di parlare in questa rubrica appunto un anno or sono.
Tra le iniziative per i festeggiamenti livornesi, la cronaca registra la mostra Inciampo curata dalla direttrice dei Musei Civici Paola Tognon, che ha chiamato al Museo della Città artisti contemporanei.
Sara Valentina Di Palma
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Una visione distorta della realtà
Mi sia consentito di aggiungere qualche considerazione sulle manifestazioni del 25 aprile e in particolare sulle contestazioni ai rappresentanti della Brigata ebraica. Ho partecipato al corteo di Milano assieme a una rappresentanza dell’Associazione Italia-Israele di Firenze, per esprimere la nostra vicinanza a chi manifestava nella capitale dell’antifascismo in un momento così difficile. 
Valentino Baldacci
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