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LE NUOVE ELEZIONI IN PROGRAMMA IL 17 SETTEMBRE

Il governo non prende corpo, Israele torna alle urne

L’unica cosa certa in Israele a questo punto è la data delle nuove elezioni: il 17 settembre. Con una votazione dolorosa e inaspettata, la Knesset, il Parlamento israeliano, ha votato la sua dissoluzione la scorsa notte. Il Primo ministro Benjamin Netanyahu non è riuscito a formare una coalizione di governo e così ha scelto di far votare ai parlamentari il proprio destino, proponendo il disegno di legge per la dissoluzione della Knesset. Qui la maggioranza è stata trovata e così poche settimane dopo aver giurato fedeltà allo Stato d’Israele, i 120 parlamentari rimettono il loro incarico e lasciano il paese in una situazione di incertezza. I negoziati per la formazione della coalizione portati avanti da Netanyahu si sono bloccati a causa dello scontro tra il leader di Yisrael Beiteinu Avigdor Lieberman e uno dei partiti religiosi, Yahadut HaTorah. Pomo della discordia, il progetto di legge di Lieberman - presentato durante l’ultima legislatura - che richiedeva agli studenti delle yeshivot (scuole religiose), attualmente esentati dalla leva obbligatoria, di far parte dell’esercito.

LA MISSIONE INTERNAZIONALE

Il Meis protagonista anche a New York
Al via una campagna di fundraising

Nuova missione all’estero per il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, ieri protagonista a New York nella prestigiosa sede dello University Club sulla 5th Avenue. A presentare la missione e le attività del museo il Presidente Dario Disegni e il Direttore Simonetta Della Seta, ai cui interventi sono seguiti quelli di Giulio Busi e di Silvana Greco, curatori della mostra “Il Rinascimento parla ebraico” in esposizione fino al 15 settembre.
Tra i circa sessanta partecipanti Stephen Lash, amministratore delegato di Christie’s, diversi direttori di musei, alcuni grandi nomi dell’imprenditoria e della finanza americana, curatori d’arte, accademici, architetti ed esponenti di punta del mondo ebraico newyorkese.
L’evento a Manhattan, introdotto dal Console Generale d’Italia Francesco Genuardi e chiuso dalle parole del rabbino Arthur Schneier, ha fatto registrare un forte e motivato interesse nei confronti del museo.
Interesse che si è concretizzato nella costituzione del primo nucleo dell’associazione MEISFRIENDS, presieduta da Andrea Fiano, direttore della rivista “Global Finance” e figlio di Nedo, sopravvissuto fiorentino alla Shoah. In occasione della trasferta a New York, il museo ha anche lanciato una campagna internazionale di fundraising.

L'INIZIATIVA DI CDEC E COMUNITÀ EBRAICA DI VENEZIA 

Scale matte: libri salvati dall'oblio, libri per il futuro 

Libri che affrontano temi relativi alla storia, cultura e tradizione ebraica italiana. Testi di valore caduti nell’oblio ma anche sentieri minori, titoli usciti dal catalogo, manoscritti inediti e frammenti postumi per permettere al lettore di riscoprire fonti di cui si è quasi persa la cognizione e riflettere su importanti momenti ed eventi dell’ebraismo italiano che talvolta o spesso hanno anche oltrepassato il confine della penisola. Memoria del Novecento, ma anche sguardo al futuro.
È nata “Scale matte”, una nuova collana editoriale che vede la collaborazione di Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, Comunità ebraica di Venezia e dell’editore Il Prato. Una sfida che, sottolinea il direttore della Fondazione Cdec Gadi Luzzatto Voghera, vuol riportare al centro “volumi ancora freschi, le cui pagine ci stimolano e interrogano; libri che hanno ancora un valore nel presente”. Un’operazione di alto profilo e dal peso simbolico rilevante che nasce dagli scaffali della biblioteca Renato Maestro, di cui per anni lo stesso Luzzatto Voghera è stato direttore, e da un sogno condiviso diverso tempo fa con Paolo Navarro Dina, giornalista del quotidiano locale Il Gazzettino e Consigliere della Comunità ebraica veneziana. Un progetto rimasto in un cassetto fino all’anno scorso, quando è stato ripreso in mano e implementato grazie al contributo aggiuntivo di Stefania Roncolato del Cdec. Decisive a quel punto anche l’intraprendenza e la sensibilità dimostrate dall’editore Luca Parisato, che ha accettato di promuovere e distribuire la collana.

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IL PROGETTO UCEI E UGEI PER I GIOVANI  

"Chance 2 Work, un ponte verso il lavoro"

Ancora una settimana per iscriversi a Chance 2 Work, il progetto per l’ingresso nel mondo del lavoro offerto da Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Unione Giovani Ebrei d’Italia e rivolto a laureati e studenti universitari tra i 18 e i 35 anni. Un’esperienza giunta alla seconda edizione, con nuove possibilità in agenda, e che, come confermano i partecipanti all’edizione 2018, ha lasciato un segno più che positivo.
“Un’ottima iniziativa, per la qualità dell’offerta e per il modo coinvolgente in cui si è svolta. La suggerisco a tutti” sottolinea Asher Levi, di Torino, che con i suoi 18 anni nel 2018 è stato il più giovane partecipante. Studente di ingegneria informatica, Asher racconta di aver particolarmente apprezzato un corso di reputazione online e di aver ricavato “ottimi strumenti per orientarmi nelle future scelte di approccio al lavoro”.
 



Rassegna stampa

Israele torna al voto 
Non era mai accaduto prima. Israele tornerà alle urne per la seconda volta nello stesso anno dopo che la Knesset ha votato ieri notte per il proprio scioglimento. Il Primo ministro Benjamin Netanyahu non è riuscito, scrive il Corriere, “a chiudere le trattative per formare la coalizione, ha esaurito i 28 giorni (più l’estensione di 14) e ha preferito riportare Israele in campagna elettorale piuttosto che lasciare al presidente Reuven Rivlin la possibilità di affidare il mandato a un altro leader politico”. Dopo un aspro dibattito di 12 ore, i parlamentari hanno votato 74 a 45 a favore del disegno di legge redatto dal Likud per sciogliere la 21a Knesset e tenere nuove elezioni il 17 settembre. Netanyahu, poco dopo il voto, ha accusato il leader del partito nazionalista Israel Beitenu Avigdor Lieberman di essere l’unico responsabile del ritorno alle urne. “Lieberman ora fa parte della sinistra. Distrugge i governi di destra. Non credetegli di nuovo”, le parole del Premier contro l’ex alleato. Il leader di Israel Beitenu ha dichiarato di non aver accettato l’accordo di coalizione per la mancata previsione in quest’ultimo dell’approvazione della legge per estendere il servizio militare a un numero maggiore di giovani religiosi.
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QUI ROMA

Nuovo attacco alla Memoria

Un nuovo atto vandalico contro la Memoria nel cuore di Roma. Ancora una volta le stolpersteine, le pietre d’inciampo ideate dall’artista Gunter Demnig, ad essere prese di mira. Un adesivo in tedesco con il messaggio “L’assassino torna sempre sul luogo del delitto” è stato infatti attaccato accanto a una pietra posta in via della Reginella 10, nel cuore del quartiere ebraico. A denunciarlo l’associazione Arte in Memoria presieduta da Adachiara Zevi, che condanna “l’ennesimo atto di dissacrazione della memoria delle vittime della deportazione nazifascista”. 

 
JCIAK 

Spider in The Web: Bellucci, il Mossad, molti intrighi

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Adereth è un agente che ha conosciuto tempi migliori. Quando scopre un giro illecito di armi chimiche gestito da un regime del Medio Oriente spera di riscattare la sua carriera. L’entrata in scena del Mossad, della misteriosa bellissima Angela e di un agente rivale finiranno però per complicare il suo obiettivo al limite dell’impossibile. Intitolato Spider In The Web e interpretato dall’Oscar Ben Kingsley, Monica Bellucci e Itay Tiran (Lebanon), l’ultimo film dell’israeliano Eran Riklis promette bene al box office. I diritti sono stati infatti venduti sia per l’Europa, dove il film è ambientato, sia per il mercato americano.
Daniela Gross 
Setirot – L'esempio di Irmela
Nella mia abissale ignoranza non sapevo dell’esistenza di Irmela Mensah Schramm. A nominarmela è stata un’amica giornalista, Barbara Notaro Dietrich, con una “battuta” intelligente: mettete fiori nei vostri cannoni?, sì, anche, ma oggi mettete poesie, versi e colori sopra le croci celtiche.
La storia è incredibile – e in un mondo come l’attuale davvero esemplare. (Mi scuso se i lettori già la conoscono; io, lo ripeto, ne ero totalmente all’oscuro). Dunque, Irmela Mensah Schramm è una vispa berlinese nata a Stoccarda nel 1945. Ex pedagoga, dedica da decenni buona parte della propria vita alla difesa dei diritti umani. In particolare, dal 1986 “fa politica” fotografando, cancellando con poesie e colori, e archiviando graffiti e scritte antisemite e razziste che incontra nei suoi giri in Germania (e non solo).
Stefano Jesurum, giornalista
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Mosè l'egizio    
Per l’ebraismo e per la cultura europea che in esso ha una delle proprie sorgenti, l’Egitto per molti secoli ha rappresentato quello che la tradizione ebraica non riconosceva come proprio e rifiutava. Tornare in Egitto significa tornare in schiavitù, indica idolatria e falsità. Alla verità, rappresentata da Israele, corrisponde la menzogna incarnata dall’Egitto e da questa distinzione primaria discendono numerose altre coppie di opposti irriducibili. Nel volume “Mosè l’egizio” (Adelphi) l’egittologo Jan Assman circostanzia questa opposizione – la “distinzione mosaica” – ricostruendo una mnemostoria dell’antagonismo religioso, cioè una storia della memoria collettiva a partire dal confronto simbolico tra Israele ed Egitto.
Giorgio Berruto
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In ascolto - It must Schwing
“It don’t mean a thing if it ain’t got that swing…” è uno dei brani su cui si fanno le ossa cantanti e strumentisti che muovono i primi passi nello studio del jazz tradizionale. Fu composta nel 1931 da Duke Ellington e secondo il parere più diffuso si tratta del primo titolo della storia contenente il termine swing.
Lo swing, ovvero uno stile musicale ma anche un’epoca e soprattutto un (nuovo) modo di sentire e vivere la musica. Lo spostamento di accento sul levare, che ancora tante difficoltà crea a buona parte degli italiani, fu giudicato in Germania un sovvertimento dell’ordine e nonostante le grandi orchestre giunte dall’America in tournée facessero ballare e divertire la gente, lo swing divenne l’incubo del regime.
Maria Teresa Milano
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Machshevet Israel - Legge, giustizia, interpretazione
Uno dei termini con cui è possibile distinguere l’obbligo normativo da quello morale è costituito dall’endiadi di eteronomia ed autonomia. Nel primo caso l’imperativo sarebbe ricevuto da una data fonte autorevole. Nel secondo l’imperativo deriverebbe da un autonomo esercizio della ragione. Su questa linea di faglia, come spiega Moshe Halbertal (1997), diversi filosofi si sono divisi circa la natura da ascrivere all’ebraismo. Da una parte chi, a partire da Moritz Lazarus, si apprestava a “tradurre l’ebraismo” in assonanza alla nozione di morale fornita da Kant – respingendone al contempo la definizione da questi apportata dell’ebraismo come “religione eteronoma”.
Cosimo Nicolini Coen
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I have a dream
I had a dream. Ho sognato di trovarmi in una piccola città antica, con un Tempio piccolo dalla storia spezzata – uno di quelli il cui glorioso passato di commerci e convivenze si è interrotto duecento anni or sono o poco più, a seguito di un eccidio, analogamente a quanto accaduto nello stesso periodo dall’altra parte delle montagne.
Sara Valentina Di Palma
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Un'impossibile equidistanza
Le edizioni Zikkaron nascono nel 2016 come prodotto dell’attività della Piccola Famiglia dell’Annunziata, meglio nota come Monaci di Monte Sole, una comunità politico-religiosa che si ispira al pensiero di Giuseppe Dossetti. Che cosa abbia rappresentato Giuseppe Dossetti nella storia politica del dopoguerra italiano è ormai stato ampiamente approfondito dagli storici: la sua sconfitta di fronte ad Alcide De Gasperi per la leadership della Democrazia Cristiana e quindi per la guida del Paese significò il definitivo consolidamento dell’appartenenza dell’Italia al campo occidentale.
Valentino Baldacci
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