

Rassegna stampa
L'ultimatum di Conte
Una svolta da parte degli alleati di governo o arriveranno le dimissioni: l’annuncio del Premier Giuseppe Conte in conferenza stampa è il tema politico del giorno. “Una sorta di ultimatum, per qualcuno debole, perché non indica delle scadenze, per le opposizioni fuori luogo, perché andava pronunciato in Parlamento e non a Palazzo Chigi, di fronte ai cronisti, ma di fatto – si legge sul Corriere – quello di ieri è in ogni caso un aut aut rivolto sia al Movimento che alla Lega”.
“Personalmente – ha dichiarato.
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QUI ROMA
La Memoria si fa fumetto

Art Spiegelmann, con il celeberrimo Maus, ha aperto una strada: la difesa della Memoria può passare anche attraverso il disegno, l’immagine, l’arte che diventa tavola di un libro illustrato. Un linguaggio innovativo, per parlare in prima istanza a un pubblico di giovanissimi.
Coadiuvati dai loro docenti e con il coordinamento di Massimo Rotundo, disegnatore per Bonelli e Delcourt, gli allievi della Scuola Romana dei Fumetti, al termine di un percorso storico-didattico dedicato, hanno realizzato 60 illustrazioni che a partire da domani saranno svelate alla Casina dei Vallati, sede della Fondazione Museo della Shoah di Roma, sotto il titolo “I Segni della Shoah” (inaugurazione alle 17, saluti istituzionali dalle 18). Una mostra in cui le tecniche di disegno e di pittura tradizionali sono state applicate per illustrare i drammatici eventi della perseecuzione e trasmetterne un ricordo filtrato dalla sensibilità personale. Opere quindi che rievocano la storia, ma più che da un punto di vista documentaristico, nascono dalla espressione individuale di chi si confronta, oggi, con la Shoah.
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La Romania e gli ebrei invisibili

Viaggiare per vacanza può diventare un fastidio.
Ovunque tu ti muova in Europa, cerchi una sinagoga, un centro culturale ebraico, magari un ristorantino casher, e ti aspetti di imbatterti naturalmente in qualche monumento alle vittime della Shoah. Se fai parte di un gruppetto, ti aspetti anche che la guida ti dica qualcosa sulla storia degli ebrei del paese. E ti aspetti anche che per qualcuno parlarne possa essere imbarazzante. Ma quello che ti succede in Romania ti toglie il fiato, e non vedi l'ora di ritornartene al tuo paese, specie se sei sfortunato e ti capita una guida ignorante, o in mala fede.
Dario Calimani, Università di Venezia
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Spiritelli e pietre d'inciampo
 Le c.d. pietre d’inciampo sono una delle poche buone idee degli ultimi anni, perché riescono a far rivivere le persone deportate dai nazisti, inserendovi anche la data di nascita e quella dell’assassinio. Quando le scorgo, mi chino e rifletto alla terribile vicenda riportata, calcolo l’età e m’immedesimo nella tragedia. È questione di tempo; andando indietro, se fossi vissuto allora, la pietra d’inciampo potrebbe riguardare me e, andando avanti, si potrebbe ipotizzare un evento speculare, perché il 29 maggio u.s. a Roma, in Via della Reginella, una pietra d’inciampo è stata coperta con una scritta in tedesco, dove si spiega che l’assassino torna sempre sul luogo del delitto.
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La lingua del populismo

Politica coi social media, politica dei social media. Argomento oggi assai dibattuto. Tre mi paiono le caratteristiche dirompenti del nuovo medium politico: la velocità/immediatezza della comunicazione, la personalizzazione del messaggio come arma propagandistica del leader, l’invasione/occupazione del dibattito. Ma non ci vuol molto a rendersi conto che la rapidità di trasmissione è quasi tutto, e oltre in genere c’è ben poco; ovverosia, per citare Marshall McLuhan, “il medium è il messaggio”. Perché la quasi totalità dei colpi di twitter o cinguettii che dir si voglia – ormai punto di riferimento costante di tutti i TG – sono solo elementari e semplicistici “pensierini” lanciati sul web in tempo reale, impressioni private rese pubbliche per moda, che nelle manifestazioni più innocue potremmo paragonare ai simpatici e un po’ banali motti dei “Baci” Perugina. Purtroppo però nella gran maggioranza dei casi questo inaridimento espressivo si trasforma in battuta di dubbio gusto, in accusa gratuita e violenta, capaci di snaturare e far perdere spessore al linguaggio del nostro tempo.
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L’Olivo

L’olio per ungere il Sacerdote e consacrarlo alla sua somma funzione doveva essere olio di oliva, cosi come doveva essere l’olio per il Candelabro. Anche se non tutte le volte che lo nomina viene aggiunta la qualifica “di olivo”, data la frequenza con la quale viene nominato sembra proprio che l’olio provenga sempre e soltanto da quest’albero.
La zona di origine dell'Olivo (Olea europaea L.) si ritiene sia quella sud caucasica (12.000 a. E.V.) anche se frequentemente è considerata una pianta prettamente mediterranea. Qui, infatti, si è ambientata molto bene soprattutto nella fascia occupata dagli agrumi: in questa area sono compresi paesi come l'Italia centro-meridionale, il sud della Spagna e della Francia, la Grecia e alcuni Paesi mediorientali che si affacciano sul Mediterraneo orientale.
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