Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       17 Luglio 2019 - 14 Tamuz 5779
L'INCONTRO INTERNAZIONALE PROMOSSO DAL SEGRETARIO DI STATO USA

"Libertà religiosa, priorità comune"

Leader di comunità religiose, rappresentanti di governo, ministri degli Esteri e diplomatici, professionisti impegnati nel campo della promozione dei diritti civili.
Sono i protagonisti della seconda edizione del “Ministerial to advance Religion Freedom”, incontro internazionale per la tutela della libertà religiosa in svolgimento a Washington. Promosso dal Segretario di Stato Mike Pompeo, il meeting mette al centro problemi aperti, in primis le persecuzioni subite da numerose comunità nel mondo per la propria fede e identità, e buone pratiche per sviluppare modalità di intervento efficaci.
Un centinaio le delegazioni presenti, oltre un migliaio i partecipanti. A rappresentare l’ebraismo italiano è stata invitata la Presidente UCEI Noemi Di Segni.
“Gli Stati Uniti non resteranno seduti a guardare davanti all’oppressione. Saremo a fianco di coloro che sono perseguitati a causa della loro fede e faremo i nomi dei persecutori” aveva sottolineato, nel giugno scorso, Pompeo. Un impegno su cui è tornato nelle scorse ore: “La libertà religiosa è un elemento fondante degli Stati Uniti. Ma anche – le sue parole – un diritto universale e inalienabile che deve essere alla portata di tutti, non solo di pochi privilegiati”.
Tra i relatori della prima giornata il rabbino Jeffrey Meyers della sinagoga Tree of Life di Pittsburgh, scenario lo scorso ottobre del più sanguinoso attacco antiebraico negli Stati Uniti. .

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LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E IL GRUPPO DI LAVORO ASSIEME ALL'UCEI

Perseguitati politici e razziali,
Palazzo Chigi vara la Commissione

Raccogliendo un invito in questo senso formulato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che più volte ha evidenziato alcune difficoltà applicative della normativa a favore dei perseguitati politici e razziali, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deliberato negli scorsi giorni la costituzione di una commissione di studio con il compito di proporre i necessari aggiornamenti.
Un qualificato gruppo di lavoro che sarà presieduto dall’ex Primo Presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio e nel quale l’UCEI sarà rappresentata dal Consigliere Davide Jona Falco.
“Negli ultimi tempi sono emerse non poche criticità all’interno della commissione preposta ad esaminare le richieste di assegno, in particolare per quanto concerne la serie di ostacoli che sempre più spesso si trova di fronte chi ne fa richiesta. C’è quindi soddisfazione per questo intervento del governo, molto ricettivo all’istanza dell’Unione, in attesa di un ulteriore decreto che ufficializzi tutti i nomi del gruppo di lavoro che si andrà a formare” sottolinea Giulio Disegni, vicepresidente UCEI e dal 2001 membro della Commissione Provvidenze Perseguitati Politici Antifascisti e Razziali.

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REDAZIONE APERTA - L'INCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI TRIESTE

La Giustizia italiana tra problemi e prospettive

Lo stato della giustizia italiana, il confronto con quella europea, i reati d'odio, il tema dell'immigrazione. Sono alcuni dei temi approfonditi dalla redazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con il Presidente del Tribunale di Trieste Piervalerio Reinotti in un incontro parte del programma del laboratorio giornalistico UCEI Redazione Aperta. Accolti nell'ufficio del presidente del Tribunale, i giornalisti hanno discusso con il magistrato diversi temi di attualità, confrontando la situazione della giustizia in Italia con quella di altri paesi europei e con gli Stati Uniti. Sul fronte dei reati d'odio, ha sottolineato Reinotti, è inquietante il riemergere dell'estremismo di destra, una realtà rimasta a lungo sottotraccia ma oggi sdoganata.

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Rassegna stampa

L’Europa di Ursula
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Ticketless - Lo strano caso di Damiano Malabaila
Sempre molto appassionante la storia degli scrittori ebrei del Novecento che hanno fatto uso di pseudonimi spesso per celare le proprie origini: Svevo-Schmitz, Hans Chaim Mayer-Jean Améry e Romain Gary-Ajar i casi più clamorosi. Su quest’ultimo segnalo il bel film “La promessa dell’alba” di Eric Barbier, che in inverno mi era sfuggito: suggerisco di recuperarlo in qualche sala estiva. Racconta in modo tradizionale, classico venti anni di vita di Gary e il tormentato rapporto con la madre. Ambasciatore, cineasta, romanziere Gary è stato intellettuale anomalo a partire dai nomi che si è dato: un giorno riuscì a prendersi gioco anche della giuria del Goncourt. Questa settimana vorrei suggerire la lettura di un libro che si legge come un giallo e riguarda lo pseudonimo che Primo Levi nell’estate del 1966 si diede dopo i successi di Se questo è un uomo e La tregua. Un’operazione maldestra per nulla comparabile alla beffa arguta di Gary.
Alberto Cavaglion
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Il giudice e il pensiero ebraico
Il Misrad ha-Mishpatim, Ministero della Giustizia d’Israele, ha pubblicato per diversi anni articoli di commento alle Parashot della settimana, sviluppando interessanti confronti tra norme e principi della legge ebraica con quelli espressi nella legislazione e nel diritto dello Stato d’Israele. In un articolo del giudice Filip Marcus, dedicato alla Parashà di Balak, partendo da alcune riflessioni dei Maestri relativi al personaggio del veggente Bil’am, considerato esempio particolarmente negativo di smodata ambizione di ricchezze e di onori, che conducono alla rovina una persona addirittura dotata dal Signore di potenzialità profetiche, vengono riportati alcuni notevoli insegnamenti su quello che è invece, in senso positivo, il dovere di rispetto – kavod – che dobbiamo al prossimo.
Giuseppe Momigliano, rabbino
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Diritto d’asilo
In questi giorni si è  molto discusso dei tweet, da molti definiti razzisti, di Donald Trump rivolti ad alcune deputate democratiche originarie di diversi Paesi. Coperto da una coltre di polvere è così passato inosservato il contenuto del provvedimento anti-immigrazione da cui è nata la polemica politica. Dal momento della sua entrata in vigore potranno far richiesta di asilo solo le persone che hanno già ottenuto protezione internazionale in un Paese terzo. L’idea è, quindi, far passare per sicuro un Paese che non lo è affatto.  
Davide Assael
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Periscopio – Neutralizzare l'Iran
Quasi tutto il mondo, com’è noto, mostra di impegnarsi affinché l’accordo sul nucleare con l’Iran venga salvaguardato, e gli effetti della ripresa unilaterale delle sanzioni da parte degli Stati Unititi siano neutralizzati attraverso un accresciuto impegno commerciale dei Paesi europei. È quello che chiede, in tono perentorio, la Repubblica islamica, che ha già annunciato di avere ripreso l’arricchimento di uranio, e minaccia, in breve tempo, di raggiungere l’agognato traguardo della dotazione di armi nucleari, se le sue richieste economiche non verranno soddisfatte. Tutti i leader europei, senza eccezioni, si sono pronunciati per la tutela dell’accordo, e anche Joe Biden – il più forte sfidante, in campo democratico, del Presidente Trump, nelle prossime elezioni presidenziali statunitensi -, pur sincero amico di Israele, ha annunciato che, ove mai dovesse vincere, l’accordo sarà nuovamente sottoscritto.
Francesco Lucrezi
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Processi virtuosi
Dal compositore ebreo ceco Karel Berman, che a Birkenau si salvò perché disse a Mengele di essere operaio ai musicisti ebrei Coco Schumann, Eric T. Vogel e Martin Roman che improvvisarono del jazz dinanzi a Mengele e si salvarono, dal violinista ebreo tedesco Henry W. [Heinz] Meyer riconosciuto e salvato a Birkenau da un deportato medico ebreo che lo aveva ascoltato durante un concerto a Breslau (il medico scambiò la sua cartella clinica con quella di un cadavere) sino alla pianista ebrea tedesca Ester Loewy Bejarano che si salvò imparando a suonare in tre minuti la fisarmonica dinanzi alla Kapo; il gioco e l’intreccio della musica con la vita e la morte è paradossale.
Francesco Lotoro
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