PAGINE EBRAICHE DI AGOSTO 

Il segno dello Yiddish, la sfida della cultura

“Yiddish, segno vivo”. La letteratura e produzione culturale degli ebrei dell’Est Europa al centro dell’attenzione, grazie alla straordinaria possibilità offerta dal Festival Yiddish in svolgimento a Weimar. Come vi raccontiamo su Pagine Ebraiche di agosto in distribuzione, ad animare la città tedesca sono concerti, spettacoli teatrali, esibizioni di strada, workshop per musicisti, cantanti e ballerini. A Weimar inoltre, in queste intense settimane, Itzhik Manger e Goethe dialogano sul Libro di Ester. Un grande spettacolo, con cast internazionale e regia italiana.
Il dossier dell’ultimo numero del giornale dell’ebraismo italiano è invece dedicato a Parma, città capofila per l’Italia della prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica in programma domenica 15 settembre. Un viaggio alla scoperta della piccola ma vivace realtà comunitaria locale e dei molti progetti che vi ruotano attorno, a partire dalla collaborazione con la prestigiosa Biblioteca Palatina che conserva al suo interno una delle più significative collezioni di manoscritti ebraici al mondo (valorizzati in questi mesi anche al Meis di Ferrara).
Mentre l’intervista è ad Ernesto Galli della Loggia, storico e tra i pochi intellettuali italiani in grado di incidere nel dibattito pubblico. È da poco uscito un suo nuovo libro, L’aula vuota, potente e appassionato atto d’accusa contro quel che non funziona nel sistema scolastico.
Nella parte alta del giornale spazio tra gli altri ai progetti strategici approvati nel corso dell’ultima riunione del Consiglio UCEI, come quello che prevede un impegno ancora più serrato per favorire accoglienza e integrazione dei migranti al fianco delle Comunità che operano in questo ambito. Ma anche al varo della commissione di studio voluta da Palazzo Chigi dopo la richiesta UCEI di risolvere alcune difficoltà applicative della normativa vigente a favore dei perseguitati politici e razziali, agli spunti emersi nel corso dell’ultima edizione del laboratorio giornalistico Redazione Aperta fra Trieste e Ferrara, al recente documento prodotto dal Comitato nazionale per la Bioetica sul fine vita e al contributo ebraico all’interno di questo gruppo di lavoro.
Diversi i temi affrontati anche nelle pagine di Economia, dove si presenta l’iniziativa del tribunale rabbinico statunitense di favorire la trasparenza sul proprio operato; di Orizzonti, dove al centro c’è il nuovo premier britannico Boris Johnson e il suo rapporto con Israele; di Eretz, dove si fa un bilancio dei 13 anni di leadership israeliana di Netanyahu.

LA NOTA DEL MOVIMENTO GIOVANILE

"Dalle istituzioni razzismo inaccettabile"

"Il ministro dell'Interno dovrebbe rendersi conto che le parole hanno un peso, e se dette da un ministro della Repubblica, nonché vicepremier, assumono un valore davvero importante. Definire una donna 'zingaraccia', usando questa espressione in modo dispregiativo, non ci rappresenta assolutamente ma anzi risveglia le nostre coscienze e ci ricorda che dobbiamo farci sentire sempre di più. Che nessuno ci metta paura perché noi giovani non ci fermeremo davanti a nessun tipo di ingiustizia o discriminazione". 
È la presa di posizione della sezione milanese dell'Hashomer Hatzair, tra i più antichi movimenti giovanili ebraici al mondo. In una nota diffusa nelle scorse ore si legge inoltre: "Il razzismo in Italia purtroppo non è mai stato debellato, ma oggi risiede nelle istituzioni in modo davvero inaccettabile. Facciamo appello a tutti coloro che sono degni di essere chiamati umani affinché si possa mettere fine all'escalation di odio e razzismo che questo governo sta alimentando e sdoganando". 

IL SEMINARIO ALLO YAD VASHEM SOSTENUTO DALL'UCEI

Memoria, una prospettiva ebraica

Si è concluso negli scorsi giorni un partecipato seminario per docenti ed educatori del mondo ebraico italiano organizzato a Yad Vashem dall'Associazione Figli della Shoah, con il contributo e il patrocinio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. 
Una settimana segnata da lezioni, visite guidate, workshop, discussioni e approfondimenti, tutti in lingua inglese, che ha dato la possibilità ai 24 docenti di riflettere su temi come l'identità ebraica e le implicazioni religiose, morali ed etiche della trasmissione della Memoria da un punto di vista ebraico.



Rassegna stampa

Il suprematismo
uccide ancora

Almeno 20 vittime nella strage messa a segno in un supermercato di El Paso in Texas da un giovane suprematista bianco, Patrick Crusius, che sarebbe l’autore di un manifesto pubblicato in rete in cui esprime il suo odio verso gli ispanici e ammirazione per il killer di Christchurch, che lo scorso marzo uccise decine di fedeli islamici riuniti in preghiera in due diverse moschee della città neozelandese.
Una minaccia in espansione negli Stati Uniti, dove nel solo 2019 sono stati finora 16 gli attacchi mortali (suprematisti e non). Scrive il Corriere: “C’è il terrorista che si richiama all’Isis. Non è riuscito a raggiungere il Califfato e apre il fronte in America. Molto più spesso agiscono terroristi interni. Bianchi, xenofobi, misogini. Si radicalizzano in fretta in nome del suprematismo, trangugiano ideologie, non di rado lasciano degli appelli per invitare altri a seguirli in questi assalti”. Una striscia di sangue senza fine, scrive La Stampa, che è resa possibile anche “dal far-west delle armi da fuoco che tiene in scacco l’intera nazione”.
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L'IMPEGNO DELL'ASSOCIAZIONE ISRAELIANA 

Nuove sfide per Tsad Kadima

Anno intenso di lavoro alle spalle e un numero sempre più significativo di sostenitori per Tsad Kadima, realtà israeliana che si occupa di educare e riabilitare ragazzi e adulti cerebrolesi. Una tangibile conferma è arrivata nelle scorse settimane, nel corso della tradizionale serata di gala a Tel Aviv cui hanno preso parte circa 800 persone.

Gli stereotipi sugli zingari
Sudici, pigri, infidi, disonesti. Gli stereotipi legati all’immagine degli zingari non li hanno inventati né il fascismo, né il nazismo, ma li hanno ufficialmente accreditati, e tanto più convintamente quanto più la loro ideologia era fondata sul mito della purezza della razza e sull’incubo rappresentato dai cosiddetti «asociali».
Si sa come è andata a finire. Si chiama #porrajmos. Era la notte tra il 2 e il 3 agosto 1944. Settantacinque anni fa.
                                                                          David Bidussa, storico delle idee
Bulli senza pupe 
Esistono forme di dominio e servaggio che rivendicano, esibendolo apertamente, il loro contenuto prevaricatorio. Lo considerano al pari di un titolo di merito. Non sempre la violenza è occultata. Una di queste, senz’altro tra le più note, è il bullismo. Il termine deriva dal verbo inglese «to bully», fare il prepotente ma anche tiranneggiare, opprimere, costringere in malo modo e così via. Una sintetica ed efficace definizione, di origine non clinica (altrimenti si va nel campo della psicologia), è quella che indica con una tale parola quell’insieme di condotte di natura lesiva, ripetute nel tempo in quanto sistematiche e coordinate tra di loro, intenzionalmente rivolte contro un individuo o un gruppo di individui identificati come bersaglio da colpire con continuità. Il bullo, o il gruppo di prevaricatori seriali, reitera il comportamento aggressivo giocando sul fatto che il destinatario di tale condotta sia concretamente impedito a difendersi adeguatamente.
 
Claudio Vercelli, storico
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