Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       14 Agosto 2019 - 13 Av 5779
A UN ANNO DALLA TRAGEDIA DEL PONTE MORANDI

"Genova, porto di solidarietà e incontro"

In queste ore l'Italia intera rivolge il suo pensiero a Genova. A un anno dalla tragedia del crollo del ponte Morandi, il paese si stringe attorno alla città e ai famigliari delle vittime. “Ci separa da quel tragico avvenimento un anno che non è trascorso invano. Un progetto di nuovo ponte, lineare, solido e bellissimo, è pronto e già sono stati avviati lavori per la sua costruzione. - il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affidato alle colonne del Secolo XIX e in risposta a un invito dell'architetto Renzo Piano - Il nuovo ponte sarà in grado di ricucire, anzi, per usare un termine caro a Piano, di 'rammendare' la ferita inferta dal crollo, riconnettendo una città spezzata, non solo materialmente, in due. Rammendare non significa cancellare. Il nuovo ponte ricorderà per sempre quelle vittime innocenti, sepolte dalle macerie di una tragedia, causata dall’uomo, che si poteva e doveva evitare”. “Di quei convulsi e angoscianti giorni dell’agosto del 2018 - prosegue il Capo dello Stato - ricordo lo strazio composto dei familiari, una città attonita, smarrita ma non sconfitta, lo straordinario e generoso sforzo dei soccorritori, il grande fiume della solidarietà che si mise immediatamente in moto, dall’Italia e dall’estero”. Una solidarietà a cui fa riferimento anche il rabbino capo di Genova, rav Giuseppe Momigliano, che a Pagine Ebraiche sottolinea: “Ricordiamo le vittime e il dolore che questa tragedia ha causato ma ricordiamo anche la straordinaria solidarietà e condivisione di sentimenti che ha pure suscitato. Il nuovo ponte in costruzione deve idealmente contenere anche questi elementi, deve riproporre Genova come città di vita, lavoro e cultura per l'Italia, come porto di incontro, conoscenza e dialogo di genti di ogni paese. - le parole del rav - La Comunità ebraica di Genova, se saprà conservare vive la propria storia e la propria identità, potrà avere ruolo attivo in questo percorso”.

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IL DOSSIER DI PAGINE EBRAICHE DI AGOSTO  

Idee, progetti e sogni: la vita della Parma ebraica

Dalla Liguria all’Emilia-Romagna. Da “Storytelling. Le storie siamo noi”, il tema di un’edizione segnata dalla volontà di ripartenza di Genova dopo la tragedia del Ponte Morandi, a “I sogni, una scala verso il cielo”, l’argomento che è il filo conduttore della prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica in programma domenica 15 settembre in 88 località. Parma, cui dedichiamo le pagine che seguono, la città capofila per l’Italia. In queste pagine vi portiamo a conoscere alcuni dei protagonisti di questa Comunità, piccola ma decisamente attiva. Chi sono gli ebrei di Parma, quale storia hanno alle spalle, quali sono le loro ambizioni e speranze. È un viaggio che inizia diversi secoli fa e che non è concluso, perché nonostante i numeri ristretti è opinione condivisa che ci sia un futuro da afferrare e costruire. "Essere piccoli in molte cose è uno svantaggio. Ma in altre ti dà una più facile operatività, soprattutto nella relazione con la società esterna. Qui i rapporti sono ottimi con tutti. E questo riflette Riccardo Joshua Moretti, compositore e direttore d’orchestra, oltre che presidente della Comunità ci dà la possibilità di essere ancora più efficaci, anche come baluardo ebraico in un territorio molto attento ai nostri input”.

DA MATTARELLA A MACRON, I Sì A RIVLIN PER L'EVENTO ALLO YAD VASHEM NEL 2020

Gerusalemme, i leader del mondo si riuniscono
nel segno della lotta all'antisemitismo

I leader mondiali saranno a Gerusalemme il prossimo 23 gennaio per partecipare al quinto Forum mondiale sulla Shoah, organizzato in occasione delle commemorazioni per il 75° anniversario della liberazione di Auschwitz. Ad aver già dato la conferma della loro presenza, tra gli altri, i presidenti di Italia, Francia, Germania e Austria. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella sarà dunque a Gerusalemme per un'iniziativa che vuole essere “un'occasione unica per i leader mondiali di alzare le voce e dichiarare di averne 'abbastanza' con l'antisemitismo”, come ha dichiarato Moshe Kantor, presidente della World Holocaust Forum Foundation che assieme allo Yad Vashem organizza l'evento. “Questa conferenza si svolge in un momento storico molto importante: a settantacinque anni dalla liberazione di Auschwitz-Birkenau, e con le voci del negazionismo della Shoah e dell'antisemitismo ancora una volta in aumento - ha detto il presidente dello Stato di Israele Reuven Rivlin, sotto il cui patronato si svolge l'evento - Non sosterremo mai chi falsifica la verità o chi cerca di far dimenticare la Shoah, né singoli né organizzazioni; non leader di partiti politici e non capi di Stato. Ho invitato i leader mondiali ad unirsi a noi in questo sacro momento di memoria e impegno, ha concluso Rivlin - e sono lieto del numero di risposte, che cresce ogni giorno di più. Faremo ogni sforzo per assicurare che l'evento sia significativo e lasci un segno reale nella lotta contro l'antisemitismo e per l'educazione della prossima generazione”.


Rassegna stampa

Un porto sicuro
per 500 persone

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Ticketless – Tullia Zevi, un ricordo
Nel centenario della nascita vorrei contribuire anch’io al ricordo di Tullia Zevi. Sono frammenti marginali, i miei, soprattutto il ricordo di una sua telefonata, una mattina di maggio del 1998. Senza giri di parole mi invitava a partecipare alle celebrazioni per il 150.mo anniversario dello Statuto albertino. Mancava una decina di giorni all’evento promosso dall’allora Presidente della Camera Luciano Violante e doveva essere in lieve affanno. Altri più importanti di me dovevano averle detto all’ultimo di no. Il tono era tassativo: “Metta insieme le cose che ha già scritto, prenda un aereo e venga a Roma”. Era la prima volta che venivo chiamato a un incarico così importante. Sono cose che non si dimenticano. La relazione che scrissi (1848-1998. Il lungo cammino della Libertà. Centocinquantesimo anniversario del riconoscimento dei diritti civili e politici alle minoranze valdese ed ebraica, Roma, 9 giugno 1998, Camera dei Deputati, Ufficio pubblicazioni e informazioni parlamentari, Palazzo Montecitorio, 1998, pp. 35-52) contiene il succo di un discorso più ampio che sviluppai qualche anno dopo, in un saggio destinato a qualche polemica.
Alberto Cavaglion
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Democrazia in crisi

Dunque, Renzi era contro un accordo col M5S, ma ha proposto un’alleanza di governo con loro. Zingaretti, che era a favore dell’alleanza, si è detto contrario. I 5 Stelle, per cui il PD era quello che torturava e sequestrava i bambini (tipo comunisti che li mangiavano), ora vuole stringere un accordo con loro. Intanto Salvini, fra una spiaggia e l’altra (ma sono gli altri ad essere abbronzati) ha deciso di rompere il governo. Però senza ritirare i ministri. Poi, ha depositato la sfiducia, ma ha poi proposto di fare la riforma del parlamento chiesta dai grillini, che ora dicono no. Nel frattempo sempre Salvini è tornato da Berlusconi, con cui aveva ormai rotto. Però lui, che chiedeva da tempo questa mossa, ora l’ha rifiutata. Poi ci chiediamo perché la democrazia è in crisi. 

Davide Assael
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Periscopio - Sanders? No grazie 
Sulla complicata situazione politica nostrana, avrò modo di fare, prossimamente, qualche considerazione. Se molti, giustamente, si dicono preoccupati, io mi consolo godendomi i non pochi aspetti umoristici: molto divertente, per esempio, ho trovato l'appello di un signore, che, calzando un elmo con due enormi corna, e brandendo una pesante clava, invitava il popolo a fermare l'avanzata dei barbari. Mi ha convinto, mi sono arruolato.
Passando ad argomenti seri, vorrei dire due parole sulle ormai prossime elezioni presidenziali americane.
Nel mio articoletto di due settimane fa ho avuto occasione di parlare del Presidente Trump e, pur elogiando le sue forti prese di posizioni a sostegno di Israele (che non sono state solo parole, ma anche iniziative concrete), ne ho stigmatizzato con forza alcune esternazioni, secondo me inaccettabili.
Francesco Lucrezi
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