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7 Ottobre 2019 - 8 Tishri 5780

alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Anna Foa, Daniela Fubini e Viviana Kasam.
 
 
 
Israele e Paesi del Golfo,
al lavoro per l'accordo
Il suo futuro giudiziario e politico resta incerto. Nel frattempo però il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, scrive La Stampa, starebbe lavorando al raggiungimento di un “risultato storico”. E cioè un accordo non con i palestinesi, ma con i Paesi della penisola arabica. Un progetto di lunga data che, si legge, “ha assunto contorni più precisi la scorsa primavera”, anche con il contributo del ministro degli Esteri Israel Katz. Il patto di non aggressione, oltre allo Stato ebraico, dovrebbe includere il Bahrein, gli Emirati, l’Arabia Saudita e forse l’Oman. “La svolta – racconta La Stampa – è arrivata all’Assemblea generale dell’Onu, dove Katz ha incontrato i colleghi dei Paesi del Golfo e definito i dettagli dell’intesa. L’iniziativa è il primo passo. L’obiettivo è l’apertura di relazioni diplomatiche e la fine del conflitto, ormai solo formale, fra Israele e i Paesi del Golfo”. Al quel punto l’asse anti-Iran “sarà completato” ed emergeranno anche altri accordi, già operativi, “come quello sullo scambio di informazioni fra Intelligence”.

Yehoshua: "Il mio incontro palestinese a Palermo". La Stampa pubblica un testo di Abraham B. Yehoshua, in cui lo scrittore israeliano riflette su alcuni recenti incontri palermitani. Come quello con Adham Darawsha, palestinese originario della Galilea, assessore alla Cultura del capoluogo siciliano. Dice Yehoshua: “Ho scoperto in lui una persona gradevole con un delizioso senso dell’umorismo, che conosce i miei libri e ammira in particolare il mio romanzo palestinese, La sposa liberata, di cui ha compreso le sottigliezze”. Lo scrittore riferisce di aver detto a Darawsha le seguenti parole: “Avrei voglia di strapparti via da qui e di riportarti in Israele-Palestina, la nostra patria comune. Se riesci ad amministrare la vita culturale di Palermo, potresti fare lo stesso a Haifa, o a Tel Aviv. Ma chi te lo permetterebbe? Ora che la distanza tra palestinesi e israeliani si va ampliando, dove si potrebbe trovare in Israele un sindaco convinto che un palestinese israeliano possa gestire la vita culturale della sua città?”.

Segre: "Giusti, un dono per l'umanità". Istituzioni, rappresentanti di comunità religiose, molti comuni cittadini hanno partecipato ieri all’inaugurazione del Giardino dei Giusti rinnovato al Monte Stella. Ad emozionare in particolare, riportano i quotidiani, le parole della Testimone della Shoah e senatrice a vita Liliana Segre, che ha affermato: “I Giusti sono un dono per l’umanità e questo luogo è un grido di pace contro l’indifferenza”. Per la Testimone i Giusti sono “persone umili, che hanno fatto una scelta e deciso di uscire fuori dalla massa degli indifferenti”. La giornata di festa al Monte Stella, sottolinea Repubblica, “dimostra la volontà di Gariwo di coinvolgere i milanesi”.

Storia senza perdono. Ferruccio De Bortoli, sul Corriere, presenta il saggio Storia senza perdono (ed. Einaudi) di Walter Barberis. Al centro alcune importanti riflessioni su Storia e Memoria. Scrive De Bortoli: “I testimoni, che purtroppo si assottigliano con il passare degli anni, non bastano per consegnare alle prossime generazioni una memoria viva, non retorica, un insegnamento utile. Né sono sufficienti i musei, i memoriali. Occorre, come dice Barberis, una storiografia fatta di ricerca razionale, di onestà dell’insegnamento e soprattutto di tanta umanità”.

In ginocchio a Predappio, licenziato portavoce. Andrea Lorusso, portavoce dell’assessore regionale piemontese Chiara Caucino, è stato licenziato. Il provvedimento è stato preso dopo che erano circolate alcune sue foto giovanili in ginocchio, davanti alla tomba di Mussolini. “In un primo momento Caucino, dopo essersi dissociata da qualsiasi visione e pensiero fascista, aveva aggiunto: ‘Si parla di dieci anni fa, all’epoca aveva 18 anni, dovrò decidere cosa fare’. Ma la scelta di allontanare definitivamente Lorusso da Palazzo Lascaris – riferisce il Corriere Torino – è maturata in fretta nel pomeriggio di ieri”.

Gli scavi di Ein Asur. Presentati ieri a Ein Asur, in Israele, i resti di un insediamento di cinquemila anni fa. Una testimonianza dal passato che, scrive il Corriere, che pubblica una fotonotizia degli scavi, è “senza eguale nella regione per le dimensioni e la complessità della struttura urbana, che ospitava circa seimila abitanti”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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