Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui        19 Novembre 2019 - 21 Cheshvan 5780
LE PAROLE DI MIKE POMPEO

Insediamenti in Cisgiordania: il cambio di rotta Usa

Dopo il riconoscimento ufficiale di Gerusalemme capitale d’Israele e della sovranità israeliana sulle alture del Golan, gli Stati Uniti del Presidente Donald Trump hanno dichiarato un altro cambio significativo rispetto alla diplomazia Usa del passato: il segretario di Stato americano Mike Pompeo (nell’immagine) ha infatti annunciato nelle scorse ore che per Washington “gli insediamenti di civili israeliani in Cisgiordania non sono discordanti con le leggi internazionali”. Invertendo la rotta rispetto a decenni di politica estera americana (in particolare in riferimento a un parere legale del 1978 del Dipartimento di Stato), Pompeo ha affermato che definire gli insediamenti israeliani in Cisgiordania – costruiti a partire dal 1967 (dopo la Guerra dei sei giorni) – come illegali "non fa fare passi avanti alla pace” e che “la dura verità è che non vi sarà mai una soluzione giuridica al conflitto”. Pompeo ha poi sostenuto che i tribunali israeliani sono attrezzati per risolvere le controversie sulla legalità dei singoli insediamenti, ma ha anche avvertito che il cambiamento di politica non deve essere visto come una decisione degli Stati Uniti sullo status definitivo della Cisgiordania. Su questo, le parole di Pompeo, "devono negoziare israeliani e palestinesi". 

 
LA CONFERENZA EUROPEA OSPITATA DAL MEIS 

Allestimento, visite, uso del digitale
I musei ebraici italiani si raccontano

Ultimo giorno di lavoro per i partecipanti alla conferenza annuale dell’Association of European Jewish Museums, ospitata in questa edizione dal Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara. Un’occasione preziosa per fare un bilancio delle attività dei principali musei ma anche di lavorare insieme per lo sviluppo di ambiti come gli allestimenti e gli oggetti delle esposizioni, le visite guidate, il marketing, la sicurezza e l’utilizzo del digitale. Al centro l’esperienza del Meis, che si avvia verso l’ultimo e decisivo sforzo per il completamento del progetto, e le sfide dei vari musei italiani disseminati nel territorio.
Protagonista dell’intervento principale del pomeriggio di ieri Shelley Hornstein, professoressa della York University di Toronto, che ha parlato di come l’architettura dei musei ebraici ha un impatto sugli itinerari turistici e sulla narrazione che ne scaturisce.
LA CONFERENZA INTERNAZIONALE

Welfare ebraico, esperienze a confronto
Il modello italiano illustrato a Parigi

Una due giorni di incontri e di panel sulle iniziative che le Comunità ebraiche europee mettono in atto per l’assistenza sociale. Organizzata a Parigi dall’European Council of Jewish Communities, la conferenza annuale sul “jewish welfare” ha visto relazionare ieri per l’Italia il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e assessore alle politiche sociali Giorgio Mortara, la Consigliera della Comunità ebraica di Roma Daniela Pavoncello ed Ester Pace del Centro Ebraico Il Pitigliani.
Due i “filoni” principali delle iniziative UCEI in materia di welfare e sostegno a chi è in difficoltà: una serie di interventi ad ampio raggio rivolti alle Comunità ebraiche italiane, in particolare alle realtà piccole e medie, con una speciale attenzione per le persone anziane (ma non solo); e un impegno concreto in favore dei migranti, con progetti “ad hoc” volti al sostegno e all’integrazione di alcuni gruppi di persone, con iniziative in particolare a Milano, Torino, Firenze.
DOMANI LO SVELAMENTO DELLA TARGA IN LORO RICORDO 

Torino e le leggi razziste: 54 avvocati da onorare

“Abbiamo ritenuto necessario non dimenticare quella pagina vergognosa e inaccettabile della nostra storia recente. Solo a Torino furono in 54 quelli che non poterono più esercitare ed è doveroso ricordare tutti i loro nomi”. Così il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino annunciando la decisione di ricordare i 54 colleghi ebrei esclusi dalla professione nel 1939 a seguito delle Leggi razziste e cancellati dall’albo degli avvocati. Domani una targa con i loro nomi sarà svelata al Palazzo di Giustizia del capoluogo piemontese: un segno tangibile per non dimenticare responsabilità ed errori del passato. La cerimonia sarà seguita dall’inaugurazione di una mostra e da un momento di approfondimento, con la tavola rotonda intitolata “Cinquantaquattro esclusi. L’applicazione della legislazione razziale e l’avvocatura torinese a ottant’anni dalle Leggi n. 1054 e n.1815 del 1939”, aperta a tutti gli avvocati e magistrati del Foro torinese. “Un evento importante per riportare alla luce un’altra pagina tra le più buie e incivili del Novecento. L’ordine degli avvocati - sottolinea il vicepresidente UCEI Giulio Disegni - dimostra inoltre una particolare sensibilità in un momento storico difficile e instabile come quello attuale, dando un segnale forte nella direzione della lotta contro le discriminazioni”.

 

LA LEZIONE PUBBLICA AL PITIGLIANI

Rav Di Segni, la festa per i 70 anni
con i giovani e nel segno del Talmud

Il regalo più bello gliel’hanno fatto gli studenti della scuola ebraica, con un “Yom Huledet Sameach” (“Buon compleanno”) cantato a inizio serata. Entrano i ragazzi ed entrano la torta, in un Centro Pitigliani gremito per festeggiare i settanta anni di rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma dal 2001. Occasione che il rabbino capo ha scelto di celebrare con una lezione pubblica su ‘Le aggadòt del Talmud e una storia ebraica romana del ‘600 dimenticata’”. Indietro nei secoli, tracciando un percorso che da un’antica disposizione testamentaria ha permesso di riscoprire un pezzo di storia dell’ebraismo romano e italiano, per arrivare alla grande sfida del Talmud tradotto in italiano il cui ultimo trattato da poco in libreria, Qiddushìn (Matrimonio), è curato dallo stesso rav Di Segni. 


Rassegna stampa

Gli Usa e gli insediamenti

“Gli insediamenti di civili israeliani nella West Bank non sono di per sé, incompatibili con il diritto internazionale”. Lo ha affermato il capo della diplomazia Usa Mike Pompeo, dando una svolta radicale alla politica americana in materia. “Non è ancora un riconoscimento della sovranità israeliana, come aveva fatto il presidente Donald Trump ad aprile riguardo le Alture del Golan. Ma la presa di posizione – scrive La Stampa – è una spinta importante verso un futuro, possibile inglobamento nello Stato ebraico. Ed è una svolta a 180 gradi nella politica statunitense che dal 1978, in base a un rapporto legale del dipartimento di Stato, definiva gli insediamenti ‘in contrasto con la legge internazionale’”. 
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INFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION 

Meis e l'incontro dei musei

Oltre 150 rappresentanti dei Musei ebraici d’Europa sono ancora riuniti a Ferrara, al Museo nazionale dell’ebraismo Italiano e della Shoah, per la conferenza annuale dell’Associazione per i Musei ebraici europei. In apertura della nuova uscita di Pagine Ebraiche International Edition, l’intervento tenuto da Giulio Busi, uno dei curatori della mostra “Il Rinascimento parla ebraico” proposta negli scorsi mesi dal Meis, che è stata ora integrata nel percorso permanente del polo.
 
La palla sta a noi
Se si fa una ricerca di responsi di halakhà sull’uso di recipienti usa e getta, i risultati saranno per la maggior parte sui seguenti temi: c’è bisogno o meno di tevillat kelim, possono usarsi di Shabbat e specificamente come bicchiere per il qiddush, c’è bisogno dell’hechsher per Pesach. Temi importanti, che in fondo girano intorno alla esiguità di questi recipienti, che quindi non sono forse degni dello Shabbàt e nemmeno di troppa attenzione da rendere obbligatoria l’immersione rituale come altri recipienti. Cercando un po’ meglio si trovano anche responsi sull’opportunità di usare recipienti usa e getta considerando il danno ambientale che producono.
Rav Michael Ascoli
Non è colpa dell'acqua alta
Venezia affonda. Il mondo, attonito e impotente, ne guarda la disperazione e le si stringe attorno, confortandola con il suo affetto di fronte al disastro ambientale che l’ha colpita. Il turista, intanto, si gode l’unicità dell’evento, e a piedi nudi nell’acqua si immortala in mitici selfie con il gusto pornografico di un macabro voyeur. Va a piedi nudi, con l’acqua a mezza coscia, senza stivali, felice di sguazzare nella tragedia di una città che muore. Né gli passa per la mente che in quelle acque di color verdastro tendente al marrone si convogliano gli sbocchi del sistema fognario, tane di topi.
 
Dario Calimani
La tesi di Kuntzel
L’ostilità nei riguardi degli ebrei si può schematizzare in tre tipi: antigiudaismo di tipo religioso, antisemitismo tardo ottocentesco su base etnica, antisionismo concentrato su Israele. Nel primo caso, era talvolta sufficiente la conversione perché cessasse l’ostilità. Nel secondo, la conversione poteva bastare, fino all’avvento del nazismo, basato su tesi non solo razziali, ma anche cospirative. Nel terzo, si rovesciano sullo Stato ebraico quasi tutte le accuse prima rivolte contro gli ebrei, diciamo ‘quasi’ perché vanno adeguate allo scarto fra individuo e Stato.
Emanuele Calò
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In bilico
Siamo appesi ad una situazione incerta, rischiosa, difficile da vari punti di vista. In un clima di sospensione, niente di veramente costruttivo emerge: si coglie solo – ovunque – l’incapacità di fare scelte utili al Paese.
Da un lato continua l’espansione di una destra becera, prigioniera essa stessa del suo sovranismo populista privo di contenuti impiegato come corpo contundente per l’affermazione di sé e la conquista delle piazze. Prodotto naturale di questo modo di essere così lontano dalle buone prospettive di una destra liberale intelligente e colta, non può che essere la diffusa violenza verbale cavalcata e insieme favorita da capi politici perennemente in campagna elettorale.
David Sorani
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