Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       9 Dicembre 2019 - 11 Kislev 5780
AL PORTICO D'OTTAVIA UNA GRANDE FOLLA RACCOLTA NEL CORDOGLIO

Piero Terracina, l'ultimo saluto 

Diverse centinaia di persone si sono oggi strette alla famiglia di Piero Terracina e all’ebraismo italiano e romano nell’ora dell’ultimo saluto al Testimone della Shoah. Davanti al Tempio Maggiore, dove il feretro transita prima del funerale al cimitero del Verano, si raccoglie una moltitudine di cittadini. Un omaggio che è di tutta la città e di tutto un Paese. “Testimone instancabile della Memoria della Shoah” l’ha definito il Capo dello Stato Sergio Mattarella, commentando nelle scorse ore la sua scomparsa.
In lacrime Sami Modiano, testimone anche lui dell’orrore di Auschwitz e fraterno amico di Piero. Accanto alla presidente UCEI Noemi Di Segni, alla presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello e al rabbino capo rav Riccardo Di Segni ci sono tra gli altri la sindaca Virginia Raggi, il suo vice Luca Bergamo, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, la vice presidente della Camera Mara Carfagna, l’ambasciatore israeliano Dror Eydar, gli ex sindaci Francesco Rutelli e Walter Veltroni.
Passa il feretro e il corteo si allunga in un abbraccio silenzioso con l’impegno a tener vivo il suo ricordo e tutti quegli insegnamenti che ha trasmesso in questi anni di appassionata testimonianza, non mancando anche nei momenti più duri di sfoderare un sorriso che scaldava il cuore. Il sorriso di un uomo che ha visto l’orrore e che, per scongiurarne il ritorno, fino all’ultimo si è battuto con la forza delle sue parole e del suo messaggio.
ENTRO 48 ORE SI SAPRÀ SE IL PAESE ANDRÀ A TERZE ELEZIONI IN UN ANNO 

Il 2 marzo Israele tornerà alle urne,
salvo un miracolo insperato

 
L'unica cosa su cui si sono messi d'accordo Kachol Lavan e Likud è la data delle prossime – a  questo punto quasi inevitabili – elezioni. Si terranno infatti lunedì 2 marzo 2020 e così milioni di israeliani saranno costretti per la terza volta in un anno a votare. Non era mai accaduto prima. Perché questo indesiderato record non accada nelle prossime 48 dovrebbe accadere un miracolo: 61 parlamentari della Knesset, ovvero la maggioranza, dovrebbero firmare il proprio sostegno a uno dei loro colleghi, garantendo così la nascita di un nuovo governo e la fine di uno stallo politico che dura da mesi. Da dicembre infatti il paese è guidato dal Primo ministro Benjamin Netanyahu e dal suo esecutivo provvisorio. Due elezioni non sono bastate a sancire un vincitore e da Kachol Lavan fanno sapere che la strada per l'unità nazionale è possibile solo a una condizione: senza Netanyahu. “Spero ancora che riusciremo ad evitare inutili elezioni”, ha dichiarato il leader di Kachol Lavan Benny Gantz, a 48 ore dallo scioglimento definitivo del parlamento. L'ex capo di Stato maggiore israeliano ha poi ribadito il suo no alla proposta di Netanyahu di indire un voto diretto per decidere solamente chi tra loro due debba guidare il prossimo governo. Per Kachol Lavan ogni prospettiva di avere il leader del Likud a capo dell'esecutivo, anche se in rotazione con Gantz, è inammissibile.
LA SCOMPARSA DELLA STORICA, SAGGISTA E ACCADEMICA

Anna Bravo (1938-2019)

È scomparsa all’età di 81 anni Anna Bravo, storica, accademica e saggista italiana.
Grande esperta di Primo Levi, aveva consacrato la sua vita di studiosa alla difesa della Memoria, ma anche ai diritti delle donne e all’affermazione di principi di uguaglianza e rispetto nella società. Membro del Comitato scientifico della Fondazione Alexander Langer e dell’Istituto per la storia della resistenza Giorgio Agosti oltre che del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario di Levi, è stata autrice di molti libri tra i quali Sopravvissuti, scritto con Liliana Picciotto Fargion (ed. Alinari, 2004), La conta dei salvati (ed. Laterza, 2013) e Raccontare per la storia (ed. Einaudi, 2014). Fondamentale il suo testo del 1987, scritto assieme a Daniele Jalla e con prefazione dello stesso Levi: La vita offesa: storia e memoria dei lager nazisti nei racconti di duecento sopravvissuti (ed. Franco Angeli, 1986). Diversi gli articoli a sua firma pubblicati in questi anni da Pagine Ebraiche.
Una perdita grave per tutta la comunità degli studiosi. La ricorda con emozione Anna Foa: “Sulla Memoria – afferma – ma anche su tanti altri temi di storia, dalla storia delle donne alla trasmissione della storia, ci siamo confrontate, in particolare quando, alla fine degli anni Novanta, abbiamo lavorato insieme per alcuni anni, lei, Lucetta Scaraffia e io, a un manuale per le superiori edito da Laterza. Un lavoro innovativo, almeno nelle nostre intenzioni, e forse proprio per questo rimasto di nicchia nel panorama dei manuali scolastici”. Molti, prosegue Foa, “sono i libri scritti da Anna, la maggior parte dei quali di storia delle donne e di riflessione sulla Shoah, i campi di sterminio, il pacifismo, i genocidi. Era intelligente, lucidissima, priva di qualsiasi conformismo, anzi sempre combattiva e in prima linea a demolire ovvietà e luoghi comuni. Nella sua vita aveva fatto molta politica: il PCI, il Sessantotto, Lotta Continua, negli ultimi anni la Fondazione Langer. Ma scriveva libri di storia, non giornalistici. Aveva una scrittura piacevole, vicina all’espressione letteraria, lontana da quella pesante dell’accademia. Aveva ancora molto da dare, da scrivere, da studiare. Ci mancherà”.
Alberto Cavaglion ricorda il suo amore per la verità, costi quello che costi, “che l’ha portata a fare giustizia di molti luoghi comuni”. Per esempio, afferma Cavaglion, sul tema-tabù della violenza “non esitò a dire tutto quanto andava detto”. Ciò che la mise spesso ai margini, “come una voce scomoda”.
MARCO GREGO NOMINATO ALLA PRESIDENZA DELL'ENTE

Fondazione scuola ebraica di Milano,
nuove sfide e un nuovo Consiglio

Insignita dell'Ambrogino d'Oro per l'impegno verso i giovani e la loro educazione, la Fondazione Scuola ebraica di Milano prosegue nel suo impegno verso gli studenti e cambia i suoi vertici. Sarà nuovamente l'imprenditore Marco Grego infatti a presiederla, subentrando dopo quattro anni di mandato a Karen Nahum. Per Grego si tratta di un ritorno, aveva infatti ricoperto già la carica di presidente della Fondazione dal 2011 al 2015 mantenendo poi il ruolo di Consigliere, responsabile in particolare degli aspetti finanziari e dei progetti di ristrutturazione nell'ultimo Consiglio. La nomina è arrivata negli scorsi giorni durante la riunione del Consiglio della Fondazione, in cui siedono Michel Cohen, Dalia Gubbay, Dodi Hasbani, Antonella Jarach, Guido Jarach, Alberto Kamkhaji, Michael Meghnagi, Raffaella Passigli, Piergiorgio Segre, Simone Sinai, Serena Vaturi.
 
INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION 

L’Italia piange Piero Terracina

L’Italia piange Piero Terracina, testimone dell’inferno di Auschwitz, scomparso all’età di 91 anni. Come raccontato in apertura di Pagine Ebraiche International Edition, a rendere omaggio a Terracina sono stati i più alti rappresentanti delle istituzioni, compreso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Primo Ministro Giuseppe Conte. “Testimone instancabile della memoria della Shoah” lo ha definito Mattarella. Profondo il lutto all’interno del mondo ebraico.
“Caro Piero, prendere commiato da te, dalla tua vita, dal tuo sorriso e dalla tua voce è straziante. Sei stato un gigante, un uomo formidabile capace di gettare il cuore oltre ogni ostacolo. Un vero faro di luce in questi tempi oscuri, in cui parole di odio e negazionismo tornano ad attraversare la società. Grazie per tutto quello che hai fatto per tutti noi – singoli, comunità e istituzioni – e per essere stato la voce delle nostre anime tormentate e delle coscienze civili,” ha affermato in una nota la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.


Rassegna stampa

“Piero, testimone della vita”
Leggi

 
Piero, tra Memoria e storia
Non so proprio cosa dire: non mi sento di parlare d'altro che della scomparsa  di Piero Terracina ma vedo che tutto è stato detto in queste ore. Vorrei allora ricordare un episodio di molti anni fa, un Giorno della Memoria in una scuola sarda in cui con lui c'ero anche io. Gli avevano chiesto, oltre che ai ragazzi più grandi, di parlare anche ai bambini di otto-dieci anni. Era preoccupato di sconvolgerli troppo con le sue memorie del campo ed anche di emozionarsi troppo lui a parlare con dei piccolini. Abbiamo allora provato ad alternarci: quando la memoria diventava troppo carica di dolore subentravo io a raccontare la storia, in modo tale che i bambini potessero capirla ma anche senza troppa insistenza sulla morte. Ho visto là la memoria e la storia che si dipartivano e poi si ricongiungevano, e ho imparato molto. E ho visto come Piero era tenero e delicato con quei bambini.
Anna Foa
Oltremare - La pioggia
Aggiornamenti in tempo reale dal moshav: al notiziario nazionale delle sei stamattina hanno annunciato che da noi – va bene, nel kibbutz accanto, ma siamo lo stesso delle celebrità – sono caduti 101 millimetri di pioggia nelle ultime 24 ore. Che rappresentano quasi un quarto della media annuale, e noi questa media saremmo felici di vederla salire, anche contro ogni logica ed emergenza climatica globale.
Daniela Fubini
Controvento - La via dei topi
Ho assistito venerdì, nell’ambito della Fiera della Piccola e Media Editoria alla Nuvola di Roma, alla presentazione del libro “La via dei topi: sulle tracce dei nazisti in Argentina” scritto dall’Ambasciatore Emilio Barbarani con la curatela di Benedetta Cascella (Ianieri Edizioni).
Il libro, un romanzo storico che non ha la pretesa di essere un saggio, racconta l’esperienza di Barbarani come console generale in Argentina nel 1973-74, nel breve periodo di ritorno al potere di Peròn, prima della brutale dittatura instaurata dai militari nel 1976. Barbarani nel 1974 fu inviato dal governo italiano a Santiago, allora sotto la dittatura di Pinochet, e quell’esperienza l’ha raccontata nel libro “Chi ha ucciso Lumi Videla?”, che gli è valso il premio Salvador Allende, il premio Flaiano, e anche il titolo di Giusto, conferitogli dall’Associazione Gariwo.
Viviana Kasam
L'intervista  
“Liscio, busso, napoli a coppe” ... queste alcune delle parole che ricordo di quando, ancora bambino, vedevo mio padre Alberto, passare dei goliardici momenti con i suoi amici Piero, i suoi cugini Marcello e Silvano, Aldo, Lello ed altri. Momenti raccolti attorno ad un tavolo sul quale venivano distribuite le carte per un tressette mozzafiato.
Alan Davìd Baumann
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