Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui      11 Settembre 2020 - 22 Elul 5780
IL DOCUMENTO NELLA VERSIONE ITALIANA DI ACANFORA TORREFRANCA

Il testamento del Rav Adin Steinsaltz

Sono ancora possibili, gli incontri preziosi. Talvolta ritrovi un amico che ha qualcosa da offrirti e niente da chiederti in cambio. È un grande gesto di generosità, quello compiuto da Massimo Acanfora Torrefranca, decidendo di offrire a tutti i nostri lettori, la versione italiana del testamento spirituale del Rav Adin Steinsaltz in accordo con i suoi discendenti.
Il Rav ha lasciato recentemente la sua vita terrena. Il suo è un documento prezioso e raro, come tanti dei tesori di cui ha disseminato la sua permanenza fra noi.
Ma il grande onore di poterlo condividere con i lettori ha anche segnato un momento di intimità e di memorie con Massimo, che ha deciso di donarci la versione italiana di un testo indimenticabile.
In questi mesi di indeterminazione e di incertezza che la crisi sanitaria ha portato con sé, l’amore e il rispetto per la vita in ogni suo possibile percorso si sono fatti più densi, più nitidi. Ogni parola autentica conta, ogni gesto sincero è prezioso.
La mia gratitudine nei confronti di Massimo non può restare racchiusa nelle parole che ci siamo scambiati in privato. Deve essere condivisa con tutti lettori.
Fra noi, in pochi tratti di memoria, il Rav è stato presente più vivo dei vivi. Massimo mi ha regalato alcuni episodi preziosi per comprenderne meglio l’esempio e l’insegnamento. Gli ho offerto in cambio quello che mi hanno raccontato il collega Salomon Malka a Parigi e Vittorio Dan Segre a Gerusalemme.
Il rav Steinsatz che a casa del giornalista, accettando i dolci offerti con il caffè sorride alle ansiose assicurazioni del padrone di casa che tutto sul vassoio è perfettamente casher e tranquillizza il giornalista spiegandogli che la sua preoccupazione, non sarebbe comunque una spasmodica indagine sulla regolarità, ma quella di non metterlo mai in imbarazzo.
Il rav Steinsatz ricoverato nell’ospedale dove è programmato un importante intervento chirurgico ha sul comodino due libri molto diversi fra loro: i Tehillim e Agatha Christie. E conquista Segre che va a visitare l’amico e chiede le ragioni di quella scelta.
Nei momenti decisivi di fronte alle grandi sfide dell’esistenza non si sa mai bene verso quale viaggio è necessario partire. Meglio prendere con sé le letture più adatte per affrontare ogni sorpresa e ogni avventura.
Il Rav Steinsatz, al di là della sua immensa, luminosa sapienza, ci ha mostrato più volte la strada più difficile: essere ebrei senza rinunciare a saper stare al mondo, senza perdere il sorriso e senza mai svilire il dono dell’amicizia. I suoi incontri sono la fonte perenne e sempre viva di un’inesauribile benedizione.

gv

Di seguito la traduzione del testo di rav Adin Even Israel Steinsaltz da parte di Massimo Acanfora Torrefranca, con l'introduzione con cui è stato diffuso.

"Distruggerà la morte per sempre, prosciugherà il Signore Iddio la lacrima da ogni volto” (Isaia, 8:25)
Un grande ringraziamento a tutti coloro che ci hanno confortato, con la loro presenza fisica o in spirito, per la perdita di Rav Adin Even Israel Steinsaltz.
Quarant’anni prima della sua dipartita, Rav Steinsaltz dovette sottoporsi a una complessa operazione chirurgica che poneva a serio rischio la sua stessa vita. Poche ore prima dell’operazione, Rav Steinsaltz scrisse una lettera personale “alla sua famiglia e ai suoi amici”. L’operazione andò bene e il Rav decise di consegnare la lettera a una persona di sua assoluta fiducia affinché la trasmettesse a chi di dovere dopo la sua morte. Al termine della Shiv’à, i primi sette giorni di lutto stretto, i membri della famiglia hanno ricevuto la lettera. In occasione del trentesimo giorno dalla sua morte, abbiamo deciso di rendere pubblici quei passaggi del documento nei quali il Rav parla di se stesso, della sua missione in questo mondo e di ciò che richiede al circolo dei suoi amici.


Qualche parola su argomenti che hanno veramente occupato la mia mente e conquistato il mio cuore. In assoluta sincerità e innocenza, ho desiderato il bene per il popolo d’Israele. Ho desiderato il legame fra il Santo, benedetto Egli sia, e il popolo d’Israele: questo è ciò che ha riempito il mio cuore, è in vista di questo obiettivo, per conseguirlo, che ho fatto quanto ho fatto. Forse l’ho fatto anche per me stesso, ma ho veramente e sinceramente amato il popolo d’Israele e il Santo, benedetto Egli sia, e ho desiderato entrambi. È in loro favore che ho agito. Forse non a sufficienza, forse anche in modo sbagliato, ma con tutto il mio cuore".
E ora alcune richieste. Tutto ciò che ha a che fare con beni materiali, onori, rimembranze solenni, non mi interessa e non mi ha mai interessato. Pure, ho una richiesta rivolta a tutti i miei amici, a coloro che mi amano e che io amo. Vi prego di aiutare i miei figli a crescere nel modo in cui abbiamo desiderato che crescessero: ebrei completi, completi con il Signore, con se stessi e con gli altri esseri umani. Che perseguano le vie del chassidismo, che si ricordino di amare il popolo ebraico e ciascun ebreo individualmente nonostante tutte le loro manchevolezze. Che facciano del proprio meglio per conoscere il mondo, senza temerlo, ma con lo scopo di illuminarlo con la luce della vita.
E a tutti gli altri, un’ulteriore richiesta. Ho desiderato tanto, tantissimo, forse ancor di più, fare e agire. E credetemi, non a mio onore e gloria. Un fuoco mi ha sempre divorato dentro: fare e agire per il Signore e per la venuta del Suo Messia. Se avessi avuto coscienza del fatto che altri agivano meglio di me in tal senso, mi sarei ritirato nel mio piccolo angolo. Iddio mi è testimone: non mi sono mai imposto, non ho mai spinto me stesso per ottenere onori e potere o alcunché di simile. Eppure ho sempre voluto fare e agire tanto, tantissimo. Quindi vi chiedo di continuare a fare e agire nel solco di quanto ho desiderato di più, operare affinché si crei un legame sempre più stretto fra questi quattro elementi: il Signore di Israele e il popolo d’Israele, il mondo nella sua interezza e la Torah, che possano queste quattro realtà divenire inseparabili come le quattro lettere che formano il Suo Santo Nome.

"Ascolta, Israele, il Signore è nostro Iddio, il Signore è Uno"

Ed Egli è Colui che sa per tutta l’eternità.

Rav Adin Even Israel Steinsaltz

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L'AGGRAVARSI DELL'EMERGENZA SANITARIA E LA CORSA AL VACCINO

Israele, un nuovo lockdown si avvicina

Oltre mille sedie vuote posizionate al centro di piazza Rabin, a Tel Aviv. Ciascuna a rappresentare una delle vittime del coronavirus in Israele, salite a 1086 in queste ore. Una forma di protesta silenziosa contro il governo di Gerusalemme e la sua gestione della crisi sanitaria. “Le sedie vuote rappresentano le sedie ai tavoli delle feste che rimarranno vuote a causa del virus e della cattiva gestione della crisi sanitaria”, hanno dichiarato ai media israeliani gli organizzatori dell'installazione, il movimento Standing Together. Un gesto che rappresenta la rabbia e il disorientamento di molti israeliani di fronte a un'emergenza che non solo non dà tregua ma peggiora nei numeri dei contagi e delle vittime: questa settimana si è raggiunto il record di 4429  nuovi positivi in un giorno e la Commissione governativa sul coronavirus ha deciso nelle scorse ore di imporre un lockdown completo di due settimane in tutto il Paese a partire dalla prossima settimana, alla vigilia di Rosh HaShanah, il Capodanno ebraico. Domenica sarà presa una decisione definitiva a riguardo.

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LA SOSPENSIONE DI UNA DELLE RICERCHE PIÚ PROMETTENTI

Vaccino, si allontana la speranza

La sperimentazione del vaccino di AstraZeneca è stata improvvisamente interrotta, perché è stata rilevata una “reazione avversa” in un partecipante al test. Si tratta di una sospensione di routine che scatta automaticamente per poter effettuare le opportune verifiche da parte di una commissione indipendente, spiegano i responsabili dell’azienda.
“I test sui vaccini, anche quelli anticovid – nonostante l’emergenza pandemica – sono severi, rigorosi e affidabili. Prova di questo è stata la sospensione volontaria della sperimentazione da parte di AstraZeneca del vaccino messo a punto dal nostro istituto di ricerca IRBM assieme all’università di Oxford” dichiara Pietro Di Lorenzo, Amministratore delegato dell’istituto di ricerca di Pomezia.
“Si è presentato un quadro clinico avverso in uno solo dei 50 mila soggetti volontari su cui il vaccino è stato testato. La multinazionale AstraZeneca ha dunque deciso di sospendere temporaneamente la sperimentazione in nuovi soggetti mentre continua il monitoraggio degli altri volontari. Una precauzione standard prevista nella sperimentazione di vaccini, quella di AstraZeneca, che è utile ribadire. Ora rimaniamo in attesa che il caso sottoposto al comitato indipendente di esperti venga analizzato. Aspettiamo dunque il loro giudizio per il proseguimento degli ulteriori test”, conclude Di Lorenzo.

Viviana Kasam

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SORGENTE DI VITA

Un nuovo inizio

Si apre con un servizio su Rosh Ha Shanà la puntata di Sorgente di Vita in onda su Rai Due domenica 13 settembre.  Il capodanno ebraico, che quest’anno cade il 19 settembre, celebra non solo il nuovo anno, ma anche la creazione del mondo e la nascita del primo uomo e della prima donna. È detto anche il “Giorno del giudizio”, appuntamento annuale dell’uomo con la propria coscienza e col giudizio divino. Momento di profonda emozione per le famiglie ebraiche e altamente simbolico è il suono dello Shofàr, il corno di ariete che da millenni accompagna il popolo ebraico nei momenti più solenni della sua storia e della sua vita. Una riflessione del Rabbino Benedetto Carucci Viterbi sui significati della festa.

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Temperatura e responsabilità
Già il rientro a scuola in queste condizioni sarà tutt’altro che facile. Già dovremo rinunciare a tutte le nostre abitudini, agli intervalli (che saranno delle semplici pause ciascuno nella propria aula), ai caffè, a scambiare due parole con i colleghi o con i compagni di altre classi. Già sarà faticoso dover evitare i lavori a coppie o in gruppo, non poter condividere libri o prestare penne o matite. Già è stato complicato organizzare gli orari, i percorsi di entrata e di uscita, la disposizione dei banchi e tutto il resto. No, tutto questo non bastava, evidentemente non era abbastanza complicato.
Anna Segre
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Scendere dal trono
La seconda delle due parashot che leggeremo questo Shabbat, inizia con le parole: "Va jelekh Moshè - E andò Moshè" (Devarìm 31). I commentatori si chiedono: "dove andò Moshè?". La risposta del midrash è quella più affascinante. A proposito dell'episodio del vitello d’oro si racconta che, dato che Moshè si trovava al cospetto divino per ricevere la Torah, non si era reso conto di ciò che il popolo aveva commesso. 
Rav Alberto Sermoneta
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Antisemitismo in rete
Diversi storici ebrei ritengono attendibile l’omicidio rituale ebraico dei bambini cristiani, da parte di ebrei aschenaziti e sefarditi. […] Corsi e ricorsi storici e religiosi. Basta pensare che 2mila anni fa gli stessi ebrei non credettero e ancora non credono alla resurrezione di Gesù Cristo. Insomma, una prova di coraggio spirituale quella di Gasparro, capace di far riesplodere in maniera dirompente il dibattito sul martirio del fanciullo San Simonino da Trento”.
Queste parole non sono tratte da un ormai ingiallito articolo della “France Juive” o peggio dal “Der Stumer”, e neppure dal profilo privato Facebook di un neofascistello qualunque. Sono facilmente reperibili online su “il Quotidiano Italiano - Bari”, come si legge, “Testata giornalistica iscritta al Tribunale di Bari” con un proprio indirizzo e una redazione, oltre ad una pagina Facebook con quasi 100.000 iscritti - per fare un esempio quasi il doppio della “Nuova Ferrara” o del “Corriere dell’Umbria”.
Francesco Moises Bassano
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