AL TESTIMONE UN SOLENNE RICONOSCIMENTO PER IL SUO IMPEGNO DI MEMORIA
Sami Modiano, l'omaggio di Berlino
"I giovani la mia forza e speranza"
“Sono quindici anni che ho rotto il silenzio scegliendo di condividere in pubblico la mia storia. Non è semplice, ogni volta è una sofferenza atroce. L’ho fatto e continuo a farlo per lasciare un messaggio ai giovani, qualcosa che orienti in modo positivo i loro comportamenti. Lo vedo negli occhi di tutti quelli che incontro e con cui mi confronto. In Italia come in Germania, non fa alcuna differenza. Testimoniare: è quella la mia missione. Ed è quello che farò, con l’aiuto del Signore, finché avrò forza”.
Parlare con Sami Modiano è, ogni volta, un’emozione. Ci risponde, con al fianco l’inseparabile Selma, mentre si sta preparando a qualcosa di molto speciale. “Un anno ricco di impegni” scherza il Testimone, che come Liliana Segre ha da poco tagliato il traguardo dei 90 anni e che, dopo il titolo di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica conferitogli in estate dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, ha adesso ottenuto anche l’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania.
Una solenne onorificenza, firmata dal Presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, che va a riconoscere l’impegno di Memoria profuso, nelle scuole come nei viaggi d’istruzione e in ogni altro contesto in cui è stato chiamato ad intervenire. “Tutto quel che faccio lo faccio perché credo nei giovani, nella loro capacità di cambiare il mondo. Italiani e tedeschi, dobbiamo essere uniti in questo sforzo decisivo per le sorti dell’umanità”, sottolinea Sami a Pagine Ebraiche.
Un modo anche per ricordare il fraterno legame con Piero Terracina, che fu insignito dello stesso riconoscimento nel 2019. Con la comunicazione dall’ambasciata che gli arrivò quando era ancora in vita, nel giorno del 91esimo compleanno, e una commovente cerimonia officiata in memoria alcune settimane dopo, nel gennaio di quest’anno.
Nel 2019, durante l’ultima edizione di “Ricordiamo insieme”, la marcia dei mille passi da piazza San Pietro all’ex Collegio militare che si svolge ogni anno attorno all’anniversario del raid nazista del 16 ottobre 1943, fu chiesto a Sami da un giovane: “Odia la Germania?”. Una domanda diretta, cui Modiano aveva risposto: “Non è nella mia natura portare rancore. Vado nelle scuole tedesche. Parlo a loro come a voi. Voglio che altri occhi non debbano vedere quel che ho visto”.
Ad applaudirlo, commosso, c’era anche l’ambasciatore di Germania a Roma Viktor Elbling. Colui che adesso, chiudendo idealmente questo cerchio, gli consegna l’altissimo riconoscimento che Berlino ha attribuito al Testimone.
(Nell'immagine un primo piano di Sami Modiano, dal documentario “Tutto davanti a questi occhi”)
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I NUOVI SCENARI DEL MEDIO ORIENTE
l'Arabia Saudita guarda verso Israele
L'impervia strada verso un'intesa
Una delegazione israeliana è atterrata in Bahrain nelle scorse ore per promuovere la firma degli accordi di normalizzazione tra i due Paesi. I membri della delegazione sono partiti su un volo diretto della El Al che ha sorvolato l’Arabia Saudita ed è atterrata all’aeroporto di Manama. La diplomazia israeliana spera di poter presto atterrare direttamente anche a Riad. La normalizzazione dei rapporti con il regno saudita è infatti ritenuto l’obiettivo ultimo di questo percorso avviato con gli accordi di Washington tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Riad ha chiarito che per il momento non seguirà gli altri due paesi del Golfo, ma senza il suo benestare le due intese siglate alla Casa Bianca non sarebbero state possibili. Per questo uno storico accordo sotto la luce del sole non è da escludere nel prossimo futuro. Ma prima il governo saudita, guidato dal principe Mohammed bin Salman, dovrà lavorare sulla propria opinione pubblica.
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Ticketless - 400 auguri
Mi sono accorto che il nuovo anno ebraico si apre con il Ticketless numero 400. Un ragguardevole traguardo, una bella coincidenza che potrà essere, lo spero, di buon auspicio per i miei lettori e per me. Un augurio, innanzitutto. ‘Les Quatre Cents Coups’ di Truffaut servono soltanto come una vaga assonanza con il fermo immagine di Antoine che fissa lo sguardo dello spettatore. Mi piace pensare che i miei quattrocento colpi abbiano fissato lo sguardo su problemi non marginali del nostro tempo, senza annoiare.
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Vuoti da colmare
Sembra d’un tratto di essere stati paracadutati in un mondo parallelo, speculare ma opposto. Oppure opposto proprio perché speculare. Un mondo in cui un presidente degli Stati Uniti come Trump, l’erede di Woodrow Wilson, si presenta alle Nazioni Unite dichiarandosi orgoglioso del suo «America first», approfittando del pulpito per lanciare anatemi e condanne. Dall’altra parte, sempre nel mondo parallelo, vediamo il segretario del Partito Popolare Cinese, al secolo Xi Jinping, proporsi come garante della pace mondiale e dei valori di cooperazione internazionale.
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Periscopio - Con chi non dialogare
Capita a volte di leggere un articolo che dice esattamente quello che pensi tu. Ed è francamente bello vedere che i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti possano essere in così assoluta sintonia con quelli di una persona che stimi e ammiri. In questo caso, mi riferisco a un contributo scritto da Enzo Campelli sul numero cartaceo di settembre di Pagine Ebraiche e intitolato “Una pratica anti-pregiudizi che deve maturare ancora”. Non avrei niente da aggiungere a quanto scrive Campelli, salvo un piccola aggiunta finale.
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