LA SOMMINISTRAZIONE IN EUROPA E I DATI SUL PIANO ISRAELIANO
"Grazie ai vaccini voltiamo finalmente pagina.
Sono la chiave per uscire dalla pandemia"

“Stiamo iniziando a voltare pagina in un anno difficile”. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato l’avvio della vaccinazione anti-covid nei diversi Stati membri dell’Ue. Una campagna iniziata nelle scorse ore, quasi in contemporanea, che sarà “la chiave per uscire dalla pandemia”, ha aggiunto von der Leyen. In Italia, il sorriso dietro la maschera del medico infettivologo Alessandra Vergori mentre riceve allo Spallanzani di Roma il vaccino è già diventato un simbolo di questa nuova pagina. Al momento sono arrivate in Italia le prime 9750 dosi del vaccino di Pfizer-BioNTech, mentre in settimana ne arriveranno altre 470mila per dare avvio alla campagna di vaccinazione su larga scala. Una somministrazione diffusa già avviata in altri paesi, tra cui Israele, che su questo fronte è tra le realtà al momento più avanti. Secondo i dati non ufficiali dell’emittente Kan, i vaccinati in Israele sarebbero al momento quasi 270mila e la media prevista di somministrazioni è attorno alle 70mila giornaliere. Entro la fine dell’anno il ministero della Salute stima di avere a disposizione circa quattro milioni di dosi del vaccino Pfizer, mentre altre quattro dovrebbero arrivare nel mese di gennaio.
Nelle scorse ore, prima che il paese entrasse nel suo terzo lockdown nazionale, il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha inoltre annunciato di voler portare a 150mila il numero dei vaccinati al giorno con l’apertura di stazioni di vaccinazione aperte 24 ore su 24, 7 giorni su 7. A un tale ritmo, Netanyahu ha aggiunto che entro un mese, 2,25 milioni di israeliani potrebbero ricevere entrambe le dosi del vaccino. Si tratta di più di un quarto dei 9,25 milioni di abitanti del paese.
Leggi
|
|
L'APPELLO DELL'EX RABBINO CAPO D'SRAELE RAV LAU
"Vaccinarsi, un dovere di tutti noi"

Quando nel luglio scorso è iniziata la sperimentazione del vaccino Moderna - approvato il 19 dicembre negli Stati Uniti dalla Food and Drug Administration (Fda) - tra i volontari si è presentato anche rav Shmuel Herzfeld, rabbino di una sinagoga modern-orthodox di Washington. “Volevo cercare di fare la differenza in qualsiasi modo possibile e aiutare chi è in prima linea nella lotta contro questo virus. Era importante per me, come persona di fede, abbracciare i doni che D-o ci ha dato”, ha raccontato il rav in un'intervista al Jewish News Syndicate. “Il valore della conservazione della vita è il valore essenziale, assoluto dell'ebraismo. In questi mesi - ha aggiunto - incoraggiamo le nostre comunità ad andare, a correre, quando sarà il loro turno di ricevere il vaccino”. Tra le figure che hanno dato l'esempio in questi giorni, l'ex rabbino capo d'Israele Yisrael Meir Lau, che si è fatto ritrarre mentre riceveva la sua dose al Tel Aviv Sourasky Medical Center.
“Quando ci occupiamo della questione se ricevere il vaccino o meno: la risposta è sì. Sicuramente sì. Ogni nuova medicina o procedura medica può avere effetti a lungo termine, ma cerchiamo sempre di trovare il giusto equilibrio tra ciò che è necessario ora e ciò che potrebbe, teoricamente, accadere in futuro - ha spiegato rav Asher Weiss alla Jta, che ne evidenzia l'autorevolezza dal punto di vista halakhico - La gente sta morendo, la gente sta soffrendo, e noi potremmo alleviare questo dolore, e diminuire la sofferenza e salvare molte persone. Questo è un vaccino sicuro per quanto ne sappiamo”. Secondo la Jta, all'interno di alcune realtà ebraiche ortodosse, in Israele come negli Stati Uniti, c'è una certa preoccupazione tra i rabbini “che una minoranza rumorosa delle loro comunità non presti attenzione alla loro guida” e quindi non si vaccini. “Non dovete avere paura - le parole dell'ex rabbino capo d'Israele, rav Lau - La vaccinazione è un obbligo per tutti noi”.
Leggi
|
|
Censimenti e registri

Liste di nomi, genealogie di famiglie. La Torà ne è piena. Nella parashà di questa settimana incontriamo il primo lungo elenco dei figli di Israele (inteso come Giacobbe). Rashì spiega all’inizio di Shemot che il ripetersi dei conti esprime l’amore che l’Eterno nutre verso il Suo popolo, come una persona che si guarda e riguarda le cose che apprezza.
Di certo, censimenti e registri sono una mano santa per tutti i ricercatori che ne traggono un’infinità di informazioni utili.
Rav Amedeo Spagnoletto
|
|
|
Quale strada imboccare

Tutti i momenti in cui bruscamente e radicalmente si interrompe il ritmo della quotidianità (crisi sanitarie, carestie, …), sono testimoniati dalla necessità e dall’urgenza di trovare risposte. Posti di fronte al bivio tutto dipende da quale strada si sceglie: farsi domande sulla propria responsabilità o mettersi in cerca di un capro espiatorio. Il futuro, nel primo caso, produrrà una crescita; nel secondo autoritarismo. Non dipende dalla causa della crisi, dipende da quale strada si imbocca a quel bivio.
David Bidussa
|
|
|
L’illuminismo capovolto
 La diffusione, sempre più pervasiva, di interpretazioni complottiste, che riducono la complessità e l'apparente indecifrabilità del reale a un’interpretazione altrimenti diretta, lineare, antropomorfa (i responsabili del disagio che si sta vivendo sono sempre "altri" uomini e donne) e, soprattutto, di falsa denuncia dello stato delle cose esistenti, attribuendo infine qualsiasi evento all'azione di «forze occulte» (ma anche di non meglio precisati «poteri forti»), non è un residuo del passato, ma la prospettiva alla quale una parte delle società contemporanee rischia di consegnarsi in un sorta di inedito medioevo tecnologico.
|
|
|
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
|
|
|
|
|