IN ARRIVO A GERUSALEMME IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO ANTHONY BLINKEN
“Impegno Usa è per la sicurezza d'Israele
e per ricostruire i legami con i palestinesi”
Una Gerusalemme segnata da tensioni attende l'arrivo del segretario di Stato Usa Anthony Blinken, partito in queste ore da Washington. Nella capitale israeliana, dopo il cessate il fuoco con i terroristi di Hamas, la polizia è in stato d'allerta. In particolare dopo che un attentatore ha aggredito due israeliani, un civile e un soldato, con un coltello. I due hanno riportato ferite superficiali. “Gli agenti che erano sulla scena hanno risposto rapidamente, sparando all'assalitore e neutralizzandolo”, si legge nel comunicato della polizia israeliana. E non mancano le tensioni anche nei pressi della moschea al-Aqsa, dove ci sono stati nuovi disordini anche all'interno della realtà palestinese. Sui media israeliani circolano infatti le immagini di uno scontro tra fazioni di Fatah - movimento spina dorsale dell'Autorità nazionale palestinese - e Hamas. Ulteriore prova della complessità della situazione che si troverà di fronte Blinken al suo arrivo. “Su richiesta del presidente Biden, mi sto recando a Gerusalemme, Ramallah, Cairo e Amman per incontrare le parti e sostenere i loro sforzi per consolidare un cessate il fuoco. Gli Stati Uniti si sono impegnati in un'intensa attività diplomatica per porre fine alle ostilità e ridurre le tensioni”, ha annunciato il segretario di Stato Usa.
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IL PICCOLO EITAN, UNICO SOPRAVVISSUTO, È RICOVERATO A TORINO
Tragedia della funivia, Italia e Israele unite nel dolore
“Amit e Tal erano una coppia felice e ottimista. Una famiglia amorevole con figli amorevoli. Sempre preoccupati per gli altri. Una parte importante del nostro gruppo. Erano genitori incredibili. Lavoravano duramente mentre studiavano. Per noi è una grande perdita”. È la testimonianza di Irit Rabinovich, amica di Amit Biran e Tal Peleg, coniugi israeliani (nell’immagine) tra le quattordici vittime del tragico incidente alla funivia Stresa-Mottarone. Nel disastro hanno perso la vita anche il figlio più piccolo Tom e i suoi bisnonni, Barbara Konisky Cohen e Itshak Cohen. Unico sopravvissuto, l’altro figlio della coppia, il piccolo Eitan, 5 anni, ricoverato in gravi condizioni al Regina Margherita di Torino.
Fonti ospedaliere riportano che il bimbo potrebbe essersi salvato grazia all’abbraccio del padre: “Per essere riuscito a sopravvivere al terribile impatto è probabile che il papà, di corporatura robusta, abbia avvolto con un abbraccio istintivo suo figlio prima di morire”.
“Erano rientrati da poco da Israele e volevano passare una giornata spensierata. È una tragedia che lascia senza parole”, la testimonianza del presidente della Comunità ebraica di Milano Milo Hasbani. “Amit faceva sicurezza da noi. Era studente di medicina, un giovane molto gentile, sempre sorridente. Una persona squisita”. Hasbani in queste ore ha accompagnato alcuni familiari, arrivati da Israele, all’ospedale di Torino, dove c’è la sorella di Amit Biran, Aya. La Comunità ebraica di Milano, che ha espresso unita il proprio dolore e cordoglio per la tragedia, si sta mobilitando per avviare una raccolta fondi per sostenere il piccolo Eitan, per cui, spiegano i medici, saranno decisive le prossime 48 ore. Ad assistere la famiglia in queste difficili ore, anche l’ambasciata d’Israele in Italia.
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IL NUOVO LIBRO DELLO STORICO ALBERTO CAVAGLION
La Memoria da decontaminare
“Non è forse scoccata l’ora di accantonare progetti di musei obsoleti, stanchi discorsi sulla Memoria: una parola portata ormai al livello più basso della disaffezione, a tal punto da produrre effetti indesiderati? Non è forse giunta l’ora di ripensare alla natura del viaggio e dei treni della Memoria?”.
Sono alcune delle domande che si pone Alberto Cavaglion, storico e studioso di ebraismo in Decontaminare le memorie. Luoghi, libri, sogni, saggio appena pubblicato da Add editore. Dedicata alla memoria della storica Anna Bravo, scomparsa a fine 2019, la riflessione parte da tre luoghi visitati in rapida successione poco prima dello scoppio della pandemia: il campo di concentramento di Fossoli, Villa Emma a Nonantola, dove trovarono asilo decine di bambini in fuga dai tedeschi e la torre della Ghirlandina di Modena, da cui l’editore Angelo Fortunato Formiggini si gettò all’indomani dell’emanazione delle leggi razziste. “Strade che non si possono percorrere senza riflettere sulle ferite recenti che hanno dovuto sopportare, sulle malattie di cui hanno sofferto. Potremmo definirli paesaggi convalescenti”. Non “contaminati”, con Pollack, convalescenti. E, ancora, “Ci è stato ripetuto che il paesaggio è il grande malato, preda di speculatori. (…) Giusto, ma la Storia non ha inferto danni altrettanto irreparabili?”.
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LE INIZIATIVE CULTURALI DELLA COMUNITÀ PIEMONTESE
Casale ebraica, ritorno in sinagoga
“Siamo ancora qui, dopo un milione di anni in cui questo posto non ha potuto ospitare incontri, e sono sicuro che ci saremo ancora nel 2027”. Scherza Elio Carmi, presidente della Comunità Ebraica di Casale Monferrato, ma in effetti un colpo d’occhio sulla sinagoga della città, ieri, faceva percepire tutta la voglia di ricominciare la piacevole abitudine di trovarsi qui ogni settimana per qualche ora di musica, arte, letteratura. Come se fossero passati davvero un milione di anni dall’inizio della pandemia, ogni panca della sala di preghiera accoglie il massimo di persone consentito dalle norme anti Covid.
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Curare le parole malate per curare il pensiero
Se non fosse per le implicazioni per la tragica situazione in cui versa l’intero Vicino Oriente e per le implicazioni di una logica perversa, verrebbe da ridere amaramente di fronte al modo in cui la stampa e i media hanno indirettamente contribuito ad alimentare in queste due settimane una falsa narrazione del conflitto mediorientale che si trascina da decenni e che ha ben ha poco a che vedere con la necessità e l’utilità per israeliani e palestinesi di un accordo politico che dischiuda nuovi orizzonti per l’intera Regione. Ma questo è un altro discorso che come minimo richiede un’etica dell’informazione e una cura delle parole malate che sembra essere l’ultima delle preoccupazioni della cultura dell’intrattenimento televisivo.
David Meghnagi
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Yehoshua e lo Stato binazionale
“Il problema fondamentale è la democrazia. È sancire che ogni cittadino è eguale di fronte alla Legge, che gode degli stessi diritti sociali, civili, politici. Il problema è quello di realizzare una cittadinanza piena".
(A. B. Yehoshua, intervista rilasciata all'Huffington Post, settembre 2017)
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Illusioni e realtà
Bisognerà pur prendere atto, prima o poi, che il profluvio di dichiarazioni e prese di posizione da parte dei molti frequentatori dei social network (io tra questi, per capirci: nessun snobismo di circostanza, quindi, anche se a mia parziale “discolpa” posso dire solo che ho parlato esclusivamente con i miei articoli, risparmiando post, thread, tweet e cos’altro), nella sua cacofonica ripetitività, è parte integrante dei conflitti in corso. Anzi, spesso si sostituisce o integra aspetti di essi: un conflitto, armato o meno che sia, si compone di molti elementi, solo in parte riconducibili a fatti ed atti ma, sempre più spesso – invece – ascrivibile alla sfera delle opinioni collettive.
Claudio Vercelli
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Moduli e privacy
Bisognerà pur prendere atto, prima o poi, che il profluvio di dichiarazioni e prese di posizione da parte dei molti frequentatori dei social network (io tra questi, per capirci: nessun snobismo di circostanza, quindi, anche se a mia parziale “discolpa” posso dire solo che ho parlato esclusivamente con i miei articoli, risparmiando post, thread, tweet e cos’altro), nella sua cacofonica ripetitività, è parte integrante dei conflitti in corso. Anzi, spesso si sostituisce o integra aspetti di essi: un conflitto, armato o meno che sia, si compone di molti elementi, solo in parte riconducibili a fatti ed atti ma, sempre più spesso – invece – ascrivibile alla sfera delle opinioni collettive.
Viviana Kasam
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