Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui   19 Settembre 2021 - 13 Tishri 5782
L'INIZIATIVA PROMOSSA DALLA COMUNITÀ AL MEMORIALE DELLA SHOAH 

Milano ebraica, la solidarietà in piazza

Vestiti, biancheria intima, giocattoli, coperte, prodotti per l'igiene personale, cibo a lunga conservazione. Davanti al Memoriale della Shoah di Milano ha preso il via nelle scorse ore la raccolta di beni di prima necessità per i profughi afghani e per i senza fissa dimora promossa dalla Comunità ebraica della città, in collaborazione con i City Angels, il volontariato Federica Sharon Biazzi, i movimenti giovanili Hashomer Hatzair e Bené Akiva. E l'adesione dei cittadini è stata da subito straordinaria, racconta il presidente della Comunità ebraica di Milano Milo Hasbani. “Dopo mezz'ora dall'inizio della raccolta abbiamo già caricato cinque furgoni. La dimostrazione di una solidarietà diffusa e di una risposta immediata di Milano. Come Comunità ebraica abbiamo sempre accolto tutte le richieste d'aiuto e costruito nel tempo una collaborazione consolidata con Mario Furlan e i suoi City Angels, che ringraziamo. I nostri ragazzi di Hashomer Hatzair e Bené Akiva stanno smistando i beni raccolti, che vengono poi caricati sui furgoni del volontariato Federica Sharon Biazzi e dei City Angels”.

L'auspicio è che le persone continuino a portare i beni di prima necessità – la raccolta chiude alle 18.00 -, che verrano poi distribuite sia ai profughi afghani sia ai senzatetto di Milano. “È una iniziativa significativa, in cui dimostrare la propria sensibilità per le esigenze della società. – riflette Roberto Jarach, presidente del Memoriale della Shoah – Il piazzale antistante il Memoriale si presta benissimo per organizzare questa raccolta e noi siamo felici di dare il nostro sostegno logistico. Speriamo di vedere molte persone arrivare qui oggi”.

Oltre alla raccolta odierna, la Comunità ebraica di Milano è anche coinvolta in un progetto di accoglienza di una famiglia di profughi afghani. “Economicamente l'iniziativa è sostenuta da diverse associazioni ebraiche internazionali. - spiega Hasbani - Noi ci occuperemo di un altro aspetto: aiutare la famiglia nel pieno inserimento nella società. E quindi ad imparare l'italiano, a inserirsi a scuola, ad ottenere i diversi documenti necessari per vivere e risiedere a Milano. E abbiamo già parlato con l'Associazione medica ebraica per eventuali visite”. La famiglia è stata individuata, spiega Hasbani, ma si attende il via libera delle autorità legata a iter procedurali e al completamento della quarantena sanitaria. 

Leggi

I SIGNIFICATI DELLA FESTA 

Sukkot, uniti nella fragilità

Due Mizvot, spiegava su queste pagine rav Giuseppe Momigliano, caratterizzano la festa di Sukkot, che inizia il 15 di Tishri (nel calendario civile corrisponde quest'anno al 21 settembre). Una è “la 'yeshivat Sukkah', che è il comandamento di risiedere nella capanna, in ricordo delle capanne in cui Il Signore fece dimorare il popolo d’Israele nel deserto, come insegna il testo della Torah ( Lev. 23,43), secondo la spiegazione di R. Akivà, oppure in memoria delle 'nubi della gloria divina' che accompagnavano e guidavano il popolo nel deserto, secondo l’interpretazione di R.Elazar (Talmud B. Sukkah 11b)”. La seconda mitvah, ricordava il rav, è la “netilat lulav: “le quattro specie composte da un ramo di palma, due di salice, tre di mirto e un frutto del cedro, che si prendono e si scuotono in tutte le direzioni, riconoscendo la sovranità di D.O su tutto l’universo ed invocando benedizione e prosperità su tutta la terra”.
In occasione della festa, si costruisce dunque la sukkah all'aperto, seguendo regole molto precise: deve avere almeno tre lati e un tetto fatto di materiale vegetale staccato da terra e dal quale si possano comunque vedere le stelle. La sukkah diventa la casa provvisoria dove si devono almeno consumare i pasti. Come sottolineava rav Benedetto Carucci Viterbi, si tratta di un “paradosso di un esilio ciclico da casa propria. Per non abituarsi troppo alla stanzialità”.
“Mi piace ricordare come la Mitzvah della Sukkah, - ricordava ancora rav Momigliano - attraverso l’immagine di una dimora fragile e provvisoria in cui ci si ritrova tuttavia con gioia e con fiducia nella protezione del Signore, rappresenti particolarmente la storia del popolo ebraico nella diaspora; le quattro specie, i rami verdeggianti e un frutto di bell’aspetto e dal piacevole profumo, ci ricordano che Sukkot è anche la festa di conclusione del raccolto – Chag ha-Asif (Esodo 23,16), quindi ci rimandano alla realtà del popolo ebraico stabilito nella terra d’Israele, che rende fiorente e prosperosa con l’aiuto di D.O. Possiamo dire che,attraverso le quattro specie del Lulav, gli ebrei della diaspora rinnovano il loro legame ideale con la Terra d’Israele, con la Sukkah, gli ebrei d’Israele ricordano la storia dei loro padri, dal deserto fino a tutte le successive dispersioni del popolo. Le due Mizvot sono osservate insieme, con amore di D.O e con gioia, tanto in Israele che in tutte le comunità ebraiche della diaspora, simboleggiando e rinnovando l’unità di tutto il popolo ebraico”.

Leggi

ISRAELE - ARRESTATI GLI ULTIMI DUE FUGGITIVI 

"Terroristi evasi, portata a termine la cattura"

Le forze di sicurezza israeliane hanno catturato in queste ore gli ultimi due dei sei terroristi palestinesi evasi dl carcere di massima sicurezza di Gilboa lo scorso 6 settembre.
I due membri del gruppo terroristico della Jihad islamica sono stati arrestati prima dell’alba in una casa a Jenin, in Cisgiordania. “Un’operazione impressionante, sofisticata e rapida da parte dello Shin Bet, della polizia e dell’esercito”, ha evidenziato il Primo ministro Naftali Bennett, ringraziando “le forze dell’ordine che hanno lavorato, giorno e notte, anche sabato e festivi, per portare a termine la cattura”. Il comunicato diramato dall’esercito spiega che le forze di sicurezza hanno “sigillato e circondato la casa dove si nascondevano i terroristi in fuga. I due sono usciti disarmati e senza opporre resistenza”.
I media locali riportano che per evitare uno scontro con i terroristi palestinesi in città, le forze di sicurezza israeliane hanno creato un diversivo. Hanno inizialmente attirato l’attenzione lontano dalla casa in cui i due evasi si nascondevano, inviando un gran numero di truppe in un’altra parte della città. Solo allora un’altra squadra, più piccola, è intervenuta nell’abitazione dove i due si nascondevano.

IL CORDOGLIO DELL'EBRAISMO ITALIANO

Emilio Campos (1950-2021)

È scomparso a Bologna, all’età di 70 anni, Emilio Campos.
Direttore della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia dell’Università degli Studi locale, era vicepresidente della Società Oftalmogica Italiana e una riconosciuta autorità nel suo campo.
Diverse migliaia i lavori scientifici pubblicati nel corso di una carriera ricca di impegni e traguardi raggiunti, di cui numerosi in lingua straniera e oltre 150 su riviste internazionali. Nel 2002 aveva pubblicato assieme a Gunter von Noorden la sesta edizione del volume “Binocular Vision and Ocular Motility – Theory and Manegement of Strabismus), il più noto trattato sullo strabismo a livello mondiale. Mentre nel 2011 aveva coordinato il volume dedicato allo Strabismo edito dalla Società Oftalmologica Italia. Importante anche il suo impegno in campo ebraico, come Consigliere della Comunità di Bologna e nelle vesti di presidente della Fondazione Museo Ebraico dal 2002 al 2014.
CANDIDATURE APERTE FINO AL 24 SETTEMBRE 

Scuola ebraica di Torino,
il bando per il nuovo preside

Entro il 24 settembre dovranno essere presentate le candidature per il ruolo di Coordinatore educativo didattico per la Scuola materna e primaria Colonna e Finzi e la Scuola secondaria di primo grado Emanuele Artom, istituti paritari della Comunità ebraica di Torino. "Oltre all’attività didattica, sviluppata secondo i dettami del Ministero dell’Istruzione, il Coordinatore dovrà promuovere – in sinergia con il Rabbino Capo – lo studio e la conoscenza della lingua e della cultura ebraica, parte integrante e sostanziale dell’offerta formativa e culturale proposta dalle nostre Scuole. - si legge nel bando (clicca qui per consultarlo) - Il Coordinatore Didattico avrà funzioni di gestione organizzativa, promuoverà la qualità dell’istruzione, coordinerà le risorse umane, gestirà le risorse economiche nel rispetto del budget assegnato".

Leggi

Gesti e parole
Fare politica non vuol dire spingere gli altri a pensarla come te: vuol dire spingerli a pensare. Lo si può fare con i gesti e lo si può fare con le parole. Con i gesti: dando una parte del proprio superfluo per i profughi afghani (oggi lo si può fare andando, per esempio, tra le ore 10 alle ore 18 di fronte al Memoriale della Shoah di Milano (p.zza E. Safra 1). Con le parole: lo si farà oggi alle 18, al  Bet haKenesset Yoseph veEliahu, riflettendo intorno a Massimo Ghedalyah Pieri [z. l.].
                                                                          David Bidussa
Buon 5782
I tempi che viviamo si stanno rivelando come una sorta di partita, dagli esiti imprevedibili, tra apertura e chiusura. È apertura ciò che riesce a trasformare i timori, se non le paure, in un’occasione di trasformazione e mutamento per un tempo altrimenti vissuto come imprevedibile e indeterminabile. Lo scorrimento del tempo storico è, da quando l’umanità si generò, il racconto di questo perenne moto verso il mutamento. Che determina attenzione e apprensione, speranza e affettazione, identificazione come diniego. Da sempre. È invece chiusura l’illusorio rifiuto di questo dato di fatto, che si traduce da subito in fuga dalla realtà, alla ricerca di un tanto facile quanto illusorio rifugio in un qualcosa che potrà essere chiamato in tanti modi ma segnerà sempre e comunque il fallimento di chi vi si andrà a rintanare.
                                                                          Claudio Vercelli
Leggi
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
Twitter
Facebook
Website