SE CONFERMATA, DIVENTERÀ LA PRIMA DONNA A RICOPRIRE L'INCARICO

Israele e il prossimo capo della procura generale 
Gali Baharav-Miara verso la nomina

Il ministro della giustizia israeliano Gideon Sa'ar ha fatto la sua scelta rispetto a chi nominare prossimo procuratore generale del paese. Per lui l'incarico deve essere affidato all'ex procuratore distrettuale di Tel Aviv per gli affari civili Gali Baharav-Miara. Un nome che ha già incassato l'appoggio del Primo ministro Naftali Bennett, ma che deve ancora essere confermato. Nel caso,  Baharav-Miara diventerebbe la prima donna a ricoprire questo incarico molto delicato e importante all'interno dell'ordinamento israeliano. “Sarebbe una svolta appropriata”, ha dichiarato Sa'ar. “Ma propongo di nominare l'avvocato Baharav-Miara non per questo motivo, ma perché è la candidata migliore, più matura, più degna, e possiede il background professionale e manageriale necessario”.
A dare il definitivo via libera alla nomina di Baharav-Miara sarà il Consiglio dei ministri a inizio settimana. Con un semaforo verde, l'ex procuratrice distrettuale andrebbe a ereditare da Avichai Mandelblit uno dei ruoli più delicati della democrazia israeliana. 

Leggi

PAGINE EBRAICHE - IL DOSSIER "DOCUMENTARE LA MEMORIA"

"Un progetto rivolto ai giovani"

Inaugurato nel 2013, il Memoriale della Shoah di Milano è ormai un punto di riferimento per la città e per il paese. In questo 2022 il progetto arriverà al suo compimento con una importante novità: il trasferimento nei suoi spazi del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea. È il tema del dossier "Documentare la Memoria" su Pagine Ebraiche di febbraio in distribuzione. Di seguito l'intervista a Roberto Jarach, presidente della Fondazione del Memoriale. Proprio qui nel pomeriggio si terrà l'annuale cerimonia in ricordo della deportazione degli ebrei dalla stazione Centrale, con la testimonianza della senatrice a vita Liliana Segre. A promuovere l'iniziativa, la Comunità di Sant'Egidio, il Memoriale e la Comunità ebraica di Milano.
 
Roberto Jarach conosce ogni vite del Memoriale della Shoah. A dirlo, chi quotidianamente collabora con lui. A testimoniarlo, i suoi dettagliati racconti di come sia nato il progetto, si sia poi sviluppato, tra ostacoli, interruzioni, ripartenze, e come oggi sia ormai arrivato al traguardo finale. Con un elemento a fare da baricentro dell’intera iniziativa: i giovani. “Ciò a cui teniamo maggiormente è riuscire a rivolgerci a loro – evidenzia a Pagine Ebraiche Jarach, dal 2018 alla presidenza della Fondazione Memoriale, dopo esserne stato a lungo vicepresidente – Il nostro obiettivo è sempre stato far diventare il Memoriale un luogo di studio, di approfondimento e di dialogo per contribuire a diffondere i valori etici e morali indispensabili nel confronto fra le culture e all’interno di una società”. Inizialmente, aggiunge, un gruppo della Comunità ebraica di Milano aveva cominciato a pensare a dove dar vita a uno spazio simile. “Un’idea che si incrociò con i discorsi, portati avanti dalla Comunità di Sant’Egidio, di recuperare la zona delle ferrovie di via Ferrante Aporti”. Si era, spiega, sul finire degli anni Novanta e progressivamente iniziò a delinearsi un progetto. “Abbiamo cominciato a raccogliere mappe, piani operativi, a verificare la fattibilità del recupero dell’area. Nel frattempo gli architetti Eugenio Gentili Tedeschi e Guido Morpurgo formularono una prima ipotesi progettuale”.

Nel 2004 viene elaborato un progetto preliminare, presentato l’anno successivo agli Uffici della Presidenza della Repubblica. Con la nascita nel 2007 della Fondazione Memoriale della Shoah – con soci fondatori Comune e Provincia di Milano, Regione Lombardia, Associazione Figli della Shoah, Comunità ebraica di Milano, Cdec, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità di Sant’Egidio -, il progetto, nel frattempo interamente rielaborato ed ampliato dagli architetti Morpurgo ed Annalisa de Curtis (Morpurgo de Curtis Architetti Associati) si definisce in maniera più dettagliata e nel settembre 2008 ne viene presentata pubblicamente una nuova versione in occasione dell’accordo siglato tra Ferrovie dello Stato Italiane e Fondazione Memoriale della Shoah per la cessione delle aree. “La sensibilità dimostrata dai responsabili delle Ferrovie dello Stato e soprattutto il diretto interessamento di due Capi dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, hanno portato al passaggio dell’idea iniziale di un edificio da reperire alla disponibilità degli spazi sottostanti alla Stazione centrale. scriveva Jarach su Pagine Ebraiche alla vigilia dell’inaugurazione nel 2013 Nacque e si sviluppò quindi il progetto di un Memoriale della Shoah che, al termine della visita di un luogo così carico di valori storici ed emotivi, potesse portare soprattutto le nuove generazioni a sviluppare il proprio senso civico, facendole crescere con valori di tolleranza e accettazione del diverso, per creare una società sempre più orientata alla coesistenza di diverse componenti e solidale verso i deboli e i bisognosi”.

Leggi

MICHAEL BEN-DAVID, IL CANTANTE ISRAELIANO IN GARA PER L'EUROVISION 

"Pronto a far sentire la voce d'Israele a Torino"

Ha avuto un'infanzia difficile, vittima di bullismo, poi ha scoperto un po' per caso il canto e ora rappresenterà Israele al prossimo Eurovision. È la storia di Michael Ben-David, il venticinquenne di Petah Tikva che con la sua canzone “I.M” si è aggiudicato la vittoria della competizione israeliana X-Factor. Una vittoria con cui Ben-David si è conquistato anche il biglietto per Torino, dove dal 10 al 14 maggio si terrà l'Eurovision. La competizione canora internazionale, che unisce paesi europei e non, era arrivata a Tel Aviv nel 2019 grazie alla vittoria l'anno precedente della cantante Netta Barzilai. E Ben-David ora vuole replicarne le gesta. “Darò il massimo. - ha dichiarato nelle scorso al sito ynet - Farò la migliore esibizione possibile. All'Europa dimostreremo che non siamo dei freierim (fessi)”.
Il primo israeliano a vincere l'Eurovision - che nel paese ha un ampio seguito di pubblico - era stato nel 1978 Izhar Cohen. All'epoca Cohen si presentò con una canzone un po' alternativa: A-Ba-Ni-Bi. 

Leggi

L'INCONTRO ORGANIZZATO A FERRARA

Meis, nel segno della didattica

Per il secondo anno consecutivo si sono dati appuntamento a Ferrara gli studenti dei corsi organizzati dal Museo nazionale dell'ebraismo italiano e della Shoah. Un percorso culturale di ampio respiro, realizzato online, con iscritti che provengono da tutta Italia. Lingua ebraica biblica e moderna a più livelli, ma anche Storia della letteratura ebraica, e un corso di storia dei ghetti che si pone in parallelo con la mostra "Oltre il ghetto. Dentro & fuori" (aperta fino a metà maggio), fanno parte del piano didattico proposto dal Meis. 
La giornata si sta svolgendo densa di appuntamenti per gli oltre cento partecipanti iscritti quest’anno.

Leggi

Onore o virtù

“In una tirannia, il principio dell’azione è la paura”. Così Montesquieu ne Lo spirito delle leggi [Libro III, cap. 1] si risponde alla domanda che cosa distingua la tirannia dalla monarchia (il cui principio, dice, è l’onore) o dalla repubblica (il cui principio, dice, è la virtù). Mi chiedo: se accettiamo questa ripartizione, dove siamo noi oggi?

                                                                          David Bidussa
Leggi
La rivalsa e la negazione
Torna in mente una delle massime di un grande vecchio della politica italiana, oggi perlopiù dimenticato, ma che fu un vivace protagonista della trasformazione del nostro paese in una democrazia costituzionale e sociale. Si tratta di Pietro Nenni che ebbe a dire: “gareggiando a fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura”. Partiamo da questo riscontro, ahinoi, spesso dimenticato nell’età che stiamo vivendo, fatta di spiaggiamenti culturali e civili ai quali si sostituiscono, assai spesso, approdi identitari di dubbia consistenza. Ma difesi come se fossero le casematte di una fortificazione sottoposta all’altrui aggressione.
                                                                          Claudio Vercelli
Leggi
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
Twitter
Facebook
Website