LA MANIFESTAZIONE A TEL AVIV E LA RICHIESTA DEL PARTITO YAHADUT HATORAH

Israele, un sabato di protesta

L’ultimo Shabbat ha visto la prima grande protesta di piazza contro il nuovo governo guidato da Benjamin Netanyahu. Migliaia di persone – secondo gli organizzatori 20mila – hanno sfilato a Tel Aviv per manifestare contro la riforma della giustizia proposta dal ministro Yariv Levin. “Un pericoloso colpo di Stato”, la descrizione data dai manifestanti del progetto presentato da Levin. Tra i suoi punti principali, limitare i poteri della Corte Suprema – in particolare il suo controllo sulle leggi approvate dal parlamento – e dell’ufficio del Procuratore Generale, così come conferire al governo il controllo sulla selezioni dei giudici. Per i critici, tra cui il presidente dell’Ordine degli avvocati di Israele presente al corteo, la riforma conferisce troppo potere alla maggioranza e mina in questo modo la democrazia israeliana. Accuse che il Premier Netanyahu, intervenendo nella riunione di inizio settimana, ha liquidato come “infondate”. “Abbiamo ricevuto un mandato chiaro e forte dal pubblico per realizzare ciò che abbiamo promesso alle elezioni e lo faremo. – le parole del Premier – Questa è la realizzazione della volontà degli elettori e questa è l’essenza della democrazia”. La maggioranza appare dunque compatta su questo punto. Non così su un altra questione emersa questo sabato e già protagonista di scontri politici in passato: i lavori alle linee ferroviarie eseguiti durante lo Shabbat. Moshe Goldknopf, attuale ministro dell’Edilizia nonché leader del partito haredi Yahadut HaTorah, ha infatti chiesto la cessazione della manutenzione sul sistema ferroviario pubblico durante il giorno festivo.

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LA PREPARAZIONE DEL SUMMIT TRA ISRAELE, USA E PAESI ARABI 

Forum del Negev, nel deserto per costruire ponti

Una delle tappe per la costruzione di un nuovo Medio Oriente, quello in cui Israele viene considerata anche dai Paesi arabi come parte integrante della regione, è stato il Summit del Negev. Qui, nell’area desertica nel Sud d’Israele, nel marzo 2022 si sono riuniti gli alti rappresentanti diplomatici di Emirati Arabi Uniti, Bahrein e di due importanti realtà del Nord Africa come Egitto e Marocco. Assieme ai padroni di casa israeliani erano poi presenti anche i grandi alleati dell’area, gli Stati Uniti. Il vertice non ha portato ad intese concrete, ma ha avuto un grande valore simbolico. “Come accade ogni volta che si abbattono le barriere che per lungo tempo hanno impedito alle persone di interagire, scambiare idee, lavorare insieme, è impossibile anticipare tutte le nuove direzioni cui questo ci può portare. - aveva sottolineato Antony Blinken, segretario di Stato Usa - Questa è una nuova alba. Gli unici limiti sono quelli che possiamo immaginare”. Ora il percorso di dialogo avviato a Sde Boker proseguirà con una nuova tappa, questa volta in Marocco. A Dakhla, infatti, il prossimo marzo dovrebbe tenersi il summit Negev 2. Per prepararlo, in queste ore si è riunita ad Abu Dhabi una consistente delegazione formata da funzionari dei paesi partecipanti.

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ISRAELE E LA GIORNATA DEDICATA ALLA LINGUA

Ebraico, miracolo moderno

Nel 1918 nell'introduzione al suo Dizionario della lingua ebraica Eliezer Ben-Yehuda scriveva: “Tanto più gli ebrei non possono essere una nazione viva se non rientrando nella patria dei loro avi, così non possono essere un popolo vivo, se non rientrando della lingua dei loro avi e utilizzandola non solamente per i loro libri, per le cose sacre o per la filosofia, ma anche nella lingua di tutti i giorni dei grandi e dei piccini, delle donne e dei bambini, dei ragazzi e delle ragazze, per tutte le cose della vita, in tutte le ore del giorno e della notte, come fanno tutti i popoli che parlano la propria lingua”. A distanza di 100 anni da quella pubblicazione, l'ebraico è oggi una lingua parlata quotidianamente da alcuni milioni di donne e uomini in Israele, “grandi e piccini” e grande merito per questo va riconosciuto proprio a Eliezer Ben-Yehuda. Fu lui il pioniere dell'ebraico moderno e a lui è dedicato il Giorno della lingua ebraica (יום הלשון העברית) che si celebra il 21 di Tevet in Israele e coincide con l'anniversario della nascita di Ben Yehuda (che nel calendario civile cade il 7 gennaio). Un appuntamento che l'Accademia per la lingua ebraica ha iniziato a festeggiare in queste ore con un primo grande appuntamento a Gerusalemme.

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