Da settimane panel di esperti lavorano alla controversa riforma della giustizia proposta dal governo Netanyahu. Si cerca di trovare un compromesso – ancora lontano nonostante gli auspici del presidente d’Israele Isaac Herzog – per un piano che, nella sua formulazione attuale, darebbe un chiaro primato al potere esecutivo sul giudiziario, riducendo il controllo della Corte Suprema e influenzando in modo determinante la scelta dei giudici. Si arriverebbe così a una modifica radicale degli equilibri istituzionali in Israele. Una correzione, sostengono i promotori della riforma. Un danno irreparabile alla democrazia, la critica di magistrati, economisti e di parte significativa dell’opinione pubblica che si prepara a scendere ancora in massa in piazza. Tra quarantotto ore è infatti prevista una nuova manifestazione nazionale definita dagli organizzatori di “resistenza alla dittatura”. Termini che raccontano di come il paese sia sempre più diviso. E in questo contesto di tensione sociale, anche il viaggio di Netanyahu verso l’Italia potrebbe rimanere coinvolto. Dopo alcune difficoltà nel reperire l’equipaggio per il suo volo verso Roma – difficoltà in parte legate alle proteste -, ora il rischio per Premier israeliano è di trovare le strade attorno all’aeroporto Ben Gurion bloccate. Almeno questa è l’intenzione annunciata da parte dei manifestanti, che annunciano di voler impedire la partenza al capo del governo.
A Gerusalemme nel mentre si guarda anche al tema sicurezza. L’esercito in queste ore ha infatti diffuso la notizia di aver eliminato a Jenin il terrorista responsabile dell’uccisione dei fratelli Hallel e Yagel Yaniv.
GLI ITALKIM E L'INCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL SENATO LA RUSSA
“Antifascismo alla base del nostro legame con l’Italia”
“L’Italia di oggi, antifascista nel suo midollo costituzionale, è quell’Italia di cui noi cittadini italiani all’estero siamo orgogliosi di insegnare la cultura ai nostri figli”. Nella nuova sala multimediale di Rehov Hillel 25, cuore della Comunità ebraica italiana d’Israele, Vito Anav, in qualità di presidente, ha salutato la visita del presidente del Senato Ignazio La Russa. Lo ha fatto evidenziando come l’antifascismo sia stato l’elemento fondamentale per ricucire il rapporto tra il mondo ebraico e l’Italia. Un paese che “ha risalito la china di un profondo baratro in cui l’aveva gettata il ventennio fascista, l’adesione popolare ad esso, la vergogna del razzismo, il silenzio della maggioranza silenziosa e pecorona”, le parole di Anav. Un discorso volto a ribadire come sia da condannare tutto il periodo del fascismo, senza cedimenti né eccezioni. Una censura indispensabile per chi come gli italkim – italiani d’Israele – ha scelto di mantenere con orgoglio il proprio legame con l’Italia. “Siamo persone ricche di due culture, quella ebraica, nazionale e tradizionale e quella italiana”. Una identità multipla possibile “perché l’Italia repubblicana ha saputo condannare il periodo fascista”.
Il giornale ebraico dei bambini,
tra nuovi incontri e collaborazioni
Tutti coloro che seguono la Bologna Children's Book Fair sanno che uno degli elementi fondamentali delle giornate passate nella più grande manifestazione internazionale dedicata all'editoria per ragazzi - giornate sempre entusiasmanti, e faticosissime - è la concentrazione in un solo luogo di centinaia di professionisti del settore. E non si può mancare l'occasione unica di incontrare di persona colleghi che a volte vivono letteralmente dall'altra parte del mondo.
Quest'anno, poi alla BCBF sono stati nuovamente organizzati degli incontri dedicati ai "giornalini" e dalla prima tavola rotonda, organizzata dalla redazione de Lo Spunk, il giornale delle bambine e dei bambini edito da Bacchilega, intitolata "Carta Canta" è nata una nuova collaborazione.
Tra DafDaf, il giornale ebraico dei bambini, e Lo Spunk, diretto da Milena Monti, molti sono i punti di contatto e già nei prossimi giorni inizierà un ragionamento comune, con lo scambio di informazioni e materiali e la condivisione di nuovi progetti.
IL PREMIO AL REGISTA ISRAELIANO DALLA GIURIA DI "CARTOONS ON THE BAY"
Ari Folman, l’omaggio dell’Italia
Sarà il regista, sceneggiatore e compositore israeliano Ari Folman a ricevere quest’anno il Premio alla Carriera della ventisettesima edizione di ‘Cartoons On The Bay – International Festival of Animation, Transmedia and Meta-Arts’, che si terrà fra fine maggio e inizio giugno a Pescara. Nato a Haifa nel 1962, Ari Folman allievo della Tel Aviv Film School vince il primo premio nel 1991 con “Comfortably Numb”, scritto e diretto insieme a Ori Sivan, documentario che racconta un viaggio notturno a Tel Aviv durante gli attacchi iracheni della Prima Guerra del Golfo. Nel 1996 esordisce nel cinema di finzione con Clara Hakedosha, presentato alla Berlinale nella sezione Panorama, per poi continuare a raccogliere premi con Made in Israel e la serie televisiva Betipul (In Treatment). Il documentario animato Valzer con Bashir vince il Golden Globe e l’Oscar come miglior film straniero. Seguono poi The Congress, presentato come film d’apertura della Quinzaine des réalisateurs a Cannes, per vincere il Premio come Miglior Film d’Animazione agli EFA – European Film Award. Anna Frank e il diario segreto, del 2021, è l’adattamento animato del Diario di Anna Frank.
“Non posso rinunciare a ciò che considero un mio preciso dovere. Io debbo dimostrare l’assurdità malvagia dei provvedimenti razzisti”.
Sono le ultime parole che Angelo Fortunato Formiggini affida alla moglie, in un messaggio scritto prima che la sua scelta di togliersi la vita si compia. È il 29 novembre del 1938, l’anno delle infami leggi razziste. Nelle settimane precedenti Mussolini ha annunciato, in una Trieste vestita a festa, l’entrata in vigore dei primi provvedimenti volti a discriminare nelle aule, nelle professioni, nelle istituzioni dello Stato e in ogni aspetto delle relazioni umane e sociali. E soprattutto a fare degli ebrei italiani degli emarginati da colpire prima nei diritti e poi nella loro incolumità fisica.
Formiggini, da decenni protagonista di primo ordine nell’editoria, in un certo senso il padre di questa professione, non ci sta. Il regime gli ha già sottratto il progetto della Grande Enciclopedia Italica di cui è stato indiscutibilmente il padre e lui, nel 1924, ha denunciato quelle sordide trame in una celebre “ficozza filosofica” anti-gentiliana. Adesso però decide che le parole non saranno sufficienti. Formiggini lascia infatti Roma, la città dove ha messo radici. E torna nella sua Modena, quella dove è nato e cresciuto. Sale sulla Torre della Ghirlandina che ne è l’emblema e si lancia nel vuoto. Un gesto eclatante di protesta che gli organi di informazione deliberatamente ignoreranno, nonostante il profilo illustre della vittima. “È morto come un ebreo: si è buttato da una torre per risparmiare un colpo di pistola” commenterà Starace, il segretario del partito fascista. Di questa vicenda drammatica e simbolica scrive il giornalista e autore tv Marco Ventura nel suo ultimo libro “Il fuoruscito”, edito da Piemme.