Rappresentanti delle istituzioni e dello sport ai massimi livelli si sono dati appuntamento stamane al convegno “L’antisemitismo nello sport”, svoltosi nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati a Palazzo San Macuto. L’occasione per fare il punto su vari problemi aperti e per annunciare il varo di una nuova iniziativa: un protocollo di prossima presentazione.
“Voglio dire pubblicamente che lo sforzo che intendiamo fare è notevole, perché non si ripeta quanto avvenuto 85 anni fa e quanto ancora avviene. Occorre non essere più indifferenti” la riflessione svolta da Giuseppe Pecoraro, coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo. Un documento, le sue parole, “aperto al contributo di tutti, dalla comunità ebraica al ministero dell’Interno”. Così il ministro dello Sport Andrea Abodi: “Come siamo qui non per incontrarci, ma per agire, così come mondo dello sport abbiamo abbiamo deciso di procedere, con il Coni e la Federcalcio, con una dichiarazione di intenti contro l’antisemitismo nel calcio e poi contro tutte le altre discriminazioni. Presto verrà presentata, perché l’impegno è quello di agire”.
"La giustizia climatica
inizia dalla responsabilità"
“Responsabilità” è la parola che più di tutte ha segnato la tappa veneziana di “Articolo 3: diversi tra uguali”. Il nuovo incontro della rassegna ideata da UCEI in collaborazione con il MEIS per i 75 anni della Costituzione ha visto dialogare Haim Baharier, Laura Boella e Roberto Cicutto, con la moderazione di Giovanni Levi. Tanti gli spunti di riflessione per un mondo dove il cambiamento non è solo quello climatico. Sotto la volta affrescata da Jacopo della Palma dell’Ateneo Veneto, un pubblico numeroso e attento ha potuto seguire novanta minuti di interventi, densi di contenuti ed elaborati da tre relatori d‘eccezione. Al centro del dialogo la declinazione dell’articolo della Costituzione che parla di uguaglianza e le sue implicazioni con ambiente e giustizia climatica. Ma a ricordare quanto la parola “responsabilità” sia collegata a questa riflessione su una natura in cambiamento è stato anche l’eco dei passi dei bambini che, in contemporanea all’incontro, in un altro salone dell’Ateneo, stavano partecipando al laboratorio “L’uguaglianza fa la differenza”, realizzato da MEIS e Coopculture: attraverso il gioco, si è voluto rendere evidente come ogni identità diventa un valore solo se unita ad altre diverse e complementari.
“Israele, a causa del suo clima arido, ha affrontato sfide significative nella gestione dell’acqua. Tuttavia, con perseveranza e innovazione, ha rivoluzionato il suo settore idrico ed è emerso come leader globale nelle tecnologie idriche”. A ricordarlo, nel corso del Water Innovation Summit in corso a Bari, l’ambasciatore israeliano a Roma Alon Bar. L’appuntamento è stato organizzato per costruire sinergie a livello italiano e internazionale. Sul secondo fronte, in agenda lo sviluppo di un dialogo tra le aziende italiane che si occupano dei servizi idrici, gli enti regolatori e le autorità locali con le realtà israeliane esperte nella gestione dell’acqua. Le competenze di Israele in questo settore "possono fungere da esempio per l’Italia, che, adottando un approccio simile, potrebbe migliorare la gestione dell’acqua, la sicurezza idrica e affrontare le crescenti preoccupazioni relative alla scarsità e alla qualità dell’acqua”, la valutazione dell’ambasciatore Bar. D’altra parte, ha aggiunto il diplomatico, le competenze ingegneristiche e nella ricerca scientifica italiana possono contribuire a un ulteriore avanzamento della tecnologica applicata al settore idrico.
Avrà come tema “Generations Forward” la nuova edizione del festival Ebraica al via la sera di domenica 25 giugno nell’area del quartiere ebraico di Roma. Promossa dalla Comunità ebraica locale e curata da Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Marco Panella, l’iniziativa riserverà un’attenzione particolare ai nuovi linguaggi generazionali attraverso diverse forme di racconto: teatro, musica, arte, libri e talk.
Aprirà il festival, alle 20.45, l’inaugurazione della mostra “La memoria dei mestieri”: una selezione di fotografie provenienti dall’archivio della Deputazione Ebraica di Assistenza e Servizio Sociale per conoscere storie di antichi mestieri. Un deposito di memoria, si evidenzia, “tra immagini di vita quotidiana, storie familiari e anche passioni e pratiche custodite e trasmesse al futuro”.
L’edizione odierna esce grazie alla disponibilità del direttore responsabile uscente, che in attesa del compimento dell’iter predisposto dall’Ente editore per riassegnare l’incarico e su richiesta dell’Ente stesso, si è reso disponibile a garantire provvisoriamente i requisiti di legge. La redazione esprime la propria gratitudine per questo suo gesto.