Ticketless – L’Italia. Marginalia

alberto cavaglionIn margine. Marginalia. L’Italia. Accarezzo da molto tempo il sogno del collezionista. Non raccolgo francobolli, ma scarabocchi, disegnini, pupazzi, schizzi a matita collocati sui margini di vecchi libri ebraici. Non necessariamente libri di preghiera. Talvolta c’è un legame fra testo e margine, talvolta no. Quando si disegna si pensa sempre a qualche cosa, anche quando ci si annoia. Vanto ormai una discreta antologia, frutto di ricerche mie, rallegrate ogni tanto da qualche scoperta, ma anche doni di amici che conoscono la mia (tollerabile) ossessione. Questa settimana l’occhio mi è caduto sul modo buffo di scrivere “L’Italia” adoperato da Giuseppe l'ItaliaLuzzatto nel suo Libro delle cronache (1861-1862). L-apostrofo-disegno della penisola. Sicilia, Sardegna e Corsica incluse. Due cerchietti e un triangolo siculo (Trinacria). Il disegnino è riprodotto in un libretto delizioso appena stampato da Belforte editore (Diari risorgimentali. Due ragazzi ebrei si raccontano, con scritti di Amos Luzzatto, Clotilde Pontecorvo, Caterina Del Vivo, Asher Salah, Daniela Maldini Chiarito). Oltre ai diari di Luzzatto il libro riproduce anche manoscritti vari e il testo completo del “Giornale ebdomadario” di Amalia Cantoni (1863-1864). Scritture bambine all’origine di due genealogie che per li rami giungono, a Firenze, fino agli Orvieto; a Trieste fino a Saba e alla sua memorabile Zia Regina Cohen. Edizioni, commento, note magnifiche, erudizione, con la nota allegra del disegno. Stare ai margini o al confine è meglio che stare al centro da dove non si vede granché. I margini sono un paradiso libresco da esplorare, i segni grafici, gli svolazzi, i fiorellini, le caricature. Un tesoro inesplorato. Chi avesse altre meraviglie da segnalarmi sarà inserito nel Libro dei Buoni.

Alberto Cavaglion

(5 aprile 2017)