speranza…

Nei dieci giorni di Teshuvah, da Rosh Hashanà fin a Kippur, aggiungiamo queste parole nella seconda benedizione della preghiera Amidah: “Zokhrenu lechaym melech chafetz ba-chaym, cotvenu besefer ha-chaym lemaanach E-lokim Chaym – Ricordaci per la vita, o Re che desideri la vita, iscrivici nel Libro della Vita, per Tuo riguardo, Signore che vivi in eterno”. Solitamente la frase: “Ricordaci per la vita e iscrivici nel Libro della Vita”, viene interpretata come un’espressione metaforica, per alludere al giudizio che il Signore conduce in questi giorni sul nostro operato, per il quale invochiamo una sentenza positiva che ci consenta di proseguire il nostro cammino in questo mondo. Esiste tuttavia anche un’altra chiave di lettura, in cui il ricordo delle azioni dell’uomo da parte di D.O fa parte di uno sguardo molto più ampio, che non riguarda solo il rapporto tra l’individuo singolo e il Creatore ma coinvolge il mondo intero. Nel libro del Profeta Malakhì troviamo scritto: “Allora i tementi del Signore parleranno fra loro, il Signore presta attenzione ed ascolto e viene scritto davanti a Lui un Libro di Ricordo per i tementi del Signore che considerano importante il Suo Nome “(Malakhì 3,16).
Il midrash (Vaikrà Rabbà 34,8) spiega “Le buone azioni dell’uomo che un temporegistravano i profeti sono ora trascritte dal profeta Elia e dal Messia e suggellate da D.O , per questo è scritto – “il Signore presta attenzione ed ascolto e viene scritto davanti a Lui un Libro di Ricordo”. Il senso più immediato del midrash è che che D.O “considera, suggella e registra” in modo particolare alcune azioni dell’uomo, grandi o piccole che siano, portate a termine o anche solo iniziate con buone e sincere intenzioni; queste azioni di cui in modo speciale il Signore preserva il ricordo sono gesti che divengono parte di una pagina molto più grande, la storia dell’uomo, la storia del mondo. Il “Libro della Vita”, che ricordiamo nelle preghiere dei prossimi giorni, nel quale chiediamo al Signore di essere trascritti, non è solo il “Registro della nostra vita” ma il progetto dell’intero universo creato da D.O, la storia del mondo, in senso positivo, di cui desideriamo far parte. Questo pensiero ci infonde speranza, ci dà forza per proseguire, per compiere azioni migliori, ci fa capire che ogni istante della nostra vita è prezioso, al di là di quanto possiamo rendercene conto, ogni gesto, quando è compiuto con il gradimento del Signore, anche i più semplici e persino quelli che, nostro malgrado, non riusciamo a portare a termine come vorremmo, possono dare senso alla storia del nostro mondo e costruirne il futuro.
Con questo senso di speranza, di fiducia per il futuro, malgrado il presente incerto, ci accingiamo ad iniziare il nuovo anno – 5778 – che sia di vita e prosperità per noi, per Israele e per il mondo intero.
Shanà Tovà. Buon anno.

Giuseppe Momigliano, rabbino