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L’orribile vicenda del referendum catalano; la Brexit; i nazionalismi in Polonia e in Ungheria; il dilagare anche in Italia di un revisionismo contrario all’Unità d’Italia, filoborbonico e affine ai Viva Maria; il richiamo identitario sempre più duro e violento alla regione, alla città, al campanile. No, da questa crisi degli Stati nazionali non si esce tornando agli interessi di città e regioni, ma allargando l’ottica, guardando a un Europa sempre più unita politicamente e non solo economicamente. “La federazione europea”, scriveva Altiero Spinelli ripercorrendo la storia del nascere dell’idea d’Europa e guardando alla Seconda guerra mondiale e al nazismo, “era la possibilità per la democrazia di ristabilire il suo controllo su quei Leviatani impazziti e scatenati che erano ormai gli stati nazionali europei, perché lo stato federale avrebbe impedito loro di diventare mezzi di oppressione e sarebbe stato da essi impedito di diventarlo lui”.

Anna Foa, storica