Elia Richetti,
presidente
dell'Assemblea
rabbinica
italiana
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Il
Midràsh racconta che Rabbì ‘Akivà’, mentre faceva lezione, si accorse
che il pubblico si stava assopendo; per svegliarlo, disse: “Come mai
Estèr ha regnato su centoventisette province? Perché la pronipote di
Sarà, che ha vissuto centoventisette anni, era opportuno che regnasse
su centoventisette province!”.
Questo episodio suscita qualche domanda. Innanzitutto, dov’è il legame
tra Sarà ed Estèr, al di là della mera discendenza (ma allora il
riferimento poteva essere fatto con qualunque donna ebrea)? E poi, come
può un giochetto numerico di questo genere avere il potere di ridestare
un pubblico insonnolito?
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
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Alle
elezioni municipali di martedì in Israele, i sindaci delle cinque
principali città (Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa, Rishon Lezion e Ashdod)
sono stati rieletti. Dunque tutto bene. Anche i sindaci di tre altre
importanti città (Bat Yam, Ramat Hasharon e Nazareth Elit), che erano
stati destituiti dal tribunale perché sotto inchiesta per
malversazione, sono stati rieletti con ampi margini. Dunque tutto bene.
L'affluenza alle urne è stata una delle più basse della storia, segno
di scarso fermento fra gli elettori. Dunque tutto bene. Davvero tutto
bene?
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16 ottobre-Gattegna:
"Lotta senza tregua
contro ogni razzismo"
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“Oggi
non siamo qui solo per ricordare il passato. Siamo qui per proseguire
la lotta contro ogni forma di razzismo e di discriminazione, per
difendere le conquiste di libertà e di uguaglianza che dal 1948, con la
promulgazione della Costituzione repubblicana, hanno portato l'Italia
ad essere un Paese all'avanguardia nel rispetto dei diritti
fondamentali di tutti i cittadini” ha dichiarato il presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, in
occasione della cerimonia per la commemorazione del settantesimo
anniversario del 16 ottobre 1943.
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Voci a confronto
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Il
dibattito circa l’utilità di introdurre una legislazione che punisca il
negazionismo della Shoah come reato anima le pagine dei giornali di
oggi.
Al tema il quotidiano Repubblica dedica la doppia pagina del suo
Diario, con un intervento dello storico Adriano Prosperi, in cui si
toccano diversi punti importanti, dal rischio che un provvedimento
simile fornisca visibilità e palcoscenico a coloro che propugnano tali
ignobili tesi, all’autoassoluzione italiana per la persecuzione
perpetrata, alla necessità di passare “da una politica della Memoria a
una politica della storia”. Ripresa sulle stesse pagine una riflessione
dello storico francese Pierre Vidal-Naquet, che perse entrambi i
genitori ad Auschwitz “Il disprezzo forse è un’arma più sicura”. Il
quotidiano intervista anche il presidente della Comunità ebraica di
Roma Riccardo Pacifici che ribadisce invece le ragioni dell’utilità
della legge anti-negazionismo “Le leggi non risolvono i problemi. Le
leggi però fissano dei paletti – sottolinea – E oggi, con la
recrudescenza dell’antisemitismo, serve a fissare uno spartiacque tra
qual è la parte del bene e qual è la parte del male”.
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Provvedimenti antinegazionisti
Un coro a molte voci
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Un’ampia
convergenza che consenta lo svolgimento di un confronto meditato e
sereno e l’approvazione di norme utili ad allineare l'Italia alla
consolidata giurisprudenza europea e internazionale contro il
negazionismo, “così da contrastare con efficacia i nuovi istigatori
dell’odio”. Questo l'auspicio espresso dal presidente dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nelle ore in cui la
Commissione Giustizia del Senato rimandava al dibattito parlamentare la
discussione di un progetto di legge di attuazione della Decisione
Quadro Europea 2008/913/GAI, che obbliga gli Stati membri a combattere
e a sanzionare penalmente certe forme ed espressioni di razzismo e
xenofobia.
Il tema torna ora ad essere al centro di un denso dibattito che vede
protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
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DOSSIER
Lotta
al negazionismo
Un dibattito a molte voci
Un’ampia
convergenza che consenta lo svolgimento di un confronto meditato e
sereno e l’approvazione di norme utili ad allineare l'Italia alla
consolidata giurisprudenza europea e internazionale contro il
negazionismo, “così da contrastare con efficacia i nuovi istigatori
dell’odio”. Questo l'auspicio espresso dal presidente dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nelle ore in cui la
Commissione Giustizia del Senato rimandava al dibattito parlamentare la
discussione di un progetto di legge di attuazione della Decisione
quadro europea che obbliga gli Stati membri a combattere e a sanzionare
penalmente certe forme ed espressioni di razzismo e xenofobia.
Il tema torna ora a essere al centro di un denso dibattito che vede
protagonisti storici, intellettuali e giuristi. Favorevole al dibattito
si dice anche il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo
Pacifici in un'intervista al quotidiano La Repubblica che il lettore
troverà nell'ambito del dossier.
Clicca qui per scaricare il dossier
raccolto dalla redazione del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it
(Nel dossier gli interventi di Donatella Di Cesare, Marcello Flores,
Simon Levi Sullam, Carlo Ginzburg, Sergio Romano, Enzo Traverso,
Giovanni Belardelli, Marco Tarquinio, Alberto Cavaglion, Fiamma
Nirenstein, Jörg Luther, Claudio Vercelli, Adriano Prosperi, Giuliano
Zincone, Corrado Augias, Anna Foa, Bernard-Henri Lévy, Riccardo Di
Segni, Renzo Gattegna, Angelo d'Orsi, Mario Pirani, Benedetto Ippolito,
Stefano Jesurum, Dino Levi, Amos Luzzatto, Giovanni Cocco, Salvatore
Carrubba, Ubaldo Casotto, Dino Cofrancesco, Riccardo Pacifici, Stefano
Levi Della Torre, Emanuele Fiano, Giorgio Israel, Stefano Rodotà, David
Bidussa)
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MEMORIA
Il
contributo del CDEC
per definire il negazionismo
Mentre
in Italia si discute sull’opportunità di approvare una legge che
istituisca il reato di negazionismo, in molti si chiedono entro quali
confini definire questo fenomeno. L’International Holocaust Rembrance
Alliance (IHRA), organizzazione intergovernativa impegnata sul fronte
dell’educazione alla Memoria e sulla Shoah, ha dato una risposta a
questo quesito, adottando recentemente un documento dal significativo
titolo Working definition on Holocaust denial and distortion
(Definizione operativa sulla negazione e distorsione della Shoah). Un
progetto che ha coinvolto diversi enti e istituzioni, in particolare
l’Osservatorio Antisemitismo del Centro di documentazione ebraica
contemporanea (Cdec) di Milano.
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