“Educhiamo contro l’odio”

“Ho avuto modo di ribadire più volte, in queste ultime settimane, la condanna della Chiesa per ogni forma di antisemitismo. Oggi vorrei sottolineare come il problema dell’intolleranza debba essere affrontato nel suo insieme: là dove una minoranza qualsiasi è perseguitata ed emarginata a motivo delle sue convinzioni religiose o etniche, il bene di tutta una società è in pericolo e tutti dobbiamo sentirci coinvolti”. Lo ha affermato papa Bergoglio incontrando in udienza una delegazione del centro Simon Wiesenthal, realtà ebraica internazionale in prima linea per la difesa dei diritti umani.
Un pensiero è andato in particolare agli odiosi fenomeni di emarginazione e persecuzione subiti da molte comunità cristiane nel mondo. “Uniamo le nostre forze – ha spiegato Bergoglio – per favorire una cultura dell’incontro, del rispetto, della comprensione e del perdono reciproci”. Protagonisti di questa operazione i giovani, le nuove generazioni con cui stabilire una vera e propria “alleanza” basata sulla consapevolezza e sul rispetto di ogni diversità.
“Dobbiamo saper trasmettere non solo delle conoscenze circa la storia del dialogo ebraico-cattolico, circa le difficoltà attraversate e circa i progressi compiuti negli ultimi decenni. Dobbiamo soprattutto – ha proseguito il papa – essere in grado di trasmettere la passione per l’incontro e la conoscenza dell’altro, promuovendo un coinvolgimento attivo e responsabile dei nostri giovani”.

(24 ottobre 2013)