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24 febbraio 2014 - 24 Adar I 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Paolo Sciunnach,
insegnante
Recentemente una donna israeliana, già impegnata nel divorzio dal marito, ha rifiutato di circoncidere il figlio. Il tribunale rabbinico avrebbe deciso di multare la madre del neonato finché il bambino non verrà sottoposto al Brit Milah. L'operazione in sé è semplicissima, non ha vere e proprie conseguenze postoperatorie di rilievo e non incide sulla vita quotidiana. Tuttavia, la donna è decisa a opporsi all'operazione dichiarando di "non avere il diritto di tagliare il prepuzio del figlio". In Israele non esiste una legge civile in merito al diritto famigliare e tutto lo scontro è solo un pretesto in sede di divorzio presso il tribunale rabbinico. Tutta la questione, in fin dei conti risolvibile con un po' di buona volontà, viene ingigantita dai media. Qui il bene del bambino non c'entra: è una pura dimostrazione di forza tra le parti in causa. La vera questione è la polemica all'interno della società israeliana riguardo al ruolo dei tribunali rabbinici all'interno del sistema giudiziario.
 
Anna
Foa,
storica
Oltre duecento copie del Diario di Anna Frank fatte a pezzi nelle ultime settimane negli scaffali di numerose biblioteche comunali di Tokio. Il centro Wiesenthal che eleva una vibrata protesta, la polizia che promette indagini. Questi i fatti.
Che il diario di Anna Frank sia uno degli obiettivi contro cui il negazionismo ha scagliato maggiormente i suoi strali, è noto. Approfittando del fatto che il padre di Anna, Otto, aveva sottratto alla pubblicazione  alcune parti del diario, in particolare quelle che trattavano dei rapporti difficili tra Anna e la madre, i negazionisti si sono accaniti per definirlo un falso. Ora, per inciso, il Diario è pubblicato ovunque in edizione integrale.
 
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ROMA - Domani alle 17.45, alla libreria Kyriat Sefer, rav Benedetto Carucci Viterbi e Laura Quercioli Mincer racconteranno le testimonianze di Kalonymus Shapiro e Alina Margolis-Edelman. Titolo dell'incontro “Il rabbino e la pediatra del mondo”. Due in particolare i libri, entrambi editi da Giuntina, su cui si soffermeranno i relatori: "Kalonymus Shapiro. Rabbino nel ghetto di Varsavia" di Catherine Chalier e "Una giovinezza nel ghetto di Varsavia" scritto dalla Edelman stessa.
 
Progetti Otto per Mille Presentazione domande
Scadrà il 28 febbraio il termine per la presentazione dei progetti da realizzare con il contributo Otto per Mille. Gli Enti o associazioni interessati dovranno compilare l'apposita scheda dimostrando di aver presentato il modello EAS all'Agenzia delle Entrate. La Commissione Bilancio e Otto per Mille valuterà l'ammissibilità dei progetti e proporrà l'assegnazione del contributo previa approvazione del Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
 
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Netanyahu chiama Renzi
Prime telefonate al vertice per il primo ministro Matteo Renzi. Nella giornata di ieri sono infatti intercorsi colloqui con la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha invitato il premier a Berlino (invito accettato), e con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Una telefonata “molto cordiale”, come riporta oggi Repubblica.  È scomparsa all'età di 110 anni la Testimone di origine praghese Alice Herz-Sommer, protagonista di un documentario candidato agli Oscar. Era la più anziana superstite alla Shoah ancora in vita.  Sul Corriere della sera Davide Frattini racconta l'impegno dell'attivista israeliano di destra Moshe Feiglin affinché tutti i malati possano godere di una libera circolazione della marijuana. “Dio ci ha dato la marijuana ed è lui a detenere il brevetto. Le grandi case farmaceutiche non vogliono intromissioni nei mercati che dominano e limitano la nostra libertà. Noi siamo schiavi solo verso Dio”, ha scritto Feiglin su Yedioth Ahronoth.  “Evitiamo tutti e aiutiamoci a vicenda ad evitare abitudini e comportamenti di corte: intrighi, chiacchiere, cordate, favoritismi, preferenze”. Lo ha affermato papa Bergoglio in occasione della messa conclusiva del Concistoro dei cardinali in Vaticano. Sul Corriere Gian Guido Vecchi spiega come questa sia una raccomandazione “che sta al cuore del pontificato di Francesco fin dall'inizio”.  Sul Fatto Quotidiano Furio Colombo recensisce l'ultimo libro di Donatella Di Cesare (“Israele, terra, ritorno, anarchia”, ed. Bollati Boringhieri) e trae, da questo, alcuni spunti di riflessione su Israele, sionismo, identità ebraica.
 
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  davar
L'ANNUNCIO DEL DIRETTORE CDEC SARFATTI
"Palatucci, a maggio i risultati"
"Il lavoro dovrebbe terminare a maggio, a fine aprile faremo il punto. Dopo questo, scriveremo una relazione conclusiva, elencando i punti che abbiamo approfondito". Lo afferma Michele Sarfatti, direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, in un'intervista concessa all'agenzia di stampa Adnkronos relativamente al lavoro di ricerca storica in corso sulla figura del Giusto tra le Nazioni Giovanni Palatucci. Convocato dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il pool di studiosi è operativo dalla scorsa estate per fare chiarezza sull'ex questore di Fiume (deportato e ucciso a Dachau dai nazisti) e sull'impegno da questi profuso in favore dei perseguitati ebrei del Quarnero. Un'esigenza che si era resa necessaria dopo le ombre sollevate dal Centro Primo Levi di New York e che è stata portata avanti, oltre che da Sarfatti, anche da Mauro Canali (Università di Camerino), Matteo Luigi Napolitano (Università degli Studi Guglielmo Marconi), Marcello Pezzetti (Fondazione Museo della Shoah di Roma), Liliana Picciotto (responsabile ricerche storiche della Fondazione Cdec), Micaela Procaccia (Direzione generale per gli archivi del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) e Susan Zuccotti (Centro Primo Levi, New York).
"Il nostro - spiega Sarfatti a Gerardo Picardo - è un contributo per fare chiarezza sull'intera vicenda degli ebrei a Fiume e sul caso Palatucci. Individuiamo tappa per tappa dei punti, e poi si aprono altre vicende da chiarire. A noi interessano i fatti accaduti: la commissione non è tenuta a dare alcun tipo di giudizio etico-morale sulla persona Palatucci. Siamo una commissione di storici e archivisti, ciascuno con approccio diverso. Ci interessa fare il punto su ciò che viene fuori dalla carte e dalla ricostruzioni storiche". La finalità non è quindi giudicare "ma ricostruire, nella misura in cui è possibile".

Numerosi, segnala lo studioso, i punti ancora controversi. "Alla base - rileva - c'è una carenza di studi sull'area fiumana. Non è una carenza in assoluto, ma relativa, dovuta al continuo cambio di stato e di appartenenze dell'area del Quarnero, che ha reso complicate le ricerche e creato difficoltà per i ricercatori che non sono di lingua. C'è uno stato meno avanzato degli studi sui ciò che è avvenuto a Fiume. Stiamo cercando di colmare questo ritardo".
Su Palatucci da segnalare anche il recente intervento di David Cassuto del Memoriale dello Yad Vashem. "Non c'è nessuna novità, o presunta tale, che giustifichi un processo di revisione del riconoscimento di Giusto fra le Nazioni conferito a Giovanni Palatucci il 12 settembre 1990" ha affermato Cassuto, tra gli esponenti più noti della comunità degli italkim (gli italiani residenti in Israele).

a.s twitter @asmulevichmoked
UCRAINA
Kiev, tra speranza e paura
Sono tanti gli spettri che si aggirano minacciosi lungo le vie di Kiev, di Donetsk, Leopoli come Odessa. Gli ucraini, o meglio gli uomini e le donne di Piazza Maidan hanno cacciato il proprio presidente Viktor Yanukovych, il filorusso che non voleva l'Europa, aspirando a costruire un'Ucraina nuova, più democratica e meno corrotta. Ora la sfida sarà dare seguito a questo sogno senza spaccare un paese già diviso: perché se a Kiev, che piange le sue vittime, il nome di Putin non è affatto popolare, non è così nell'est del paese, dove si parla russo e si lavora con i russi. E così gli spettri della violenza fratricida, della guerra civile, del caos nazionale preoccupano gli insorti del movimento EuroMaidan così come i concittadini di Donetsk o della Crimea che guardano con occhi diversi al futuro. Una preoccupazione che assume ulteriori connotati nelle voci della realtà ebraica ucraina, divisa sul piano politico ma trasversalmente inquieta di fronte al pericolo del populismo e della retorica antisemita di alcune fazioni ultranazionaliste.
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QUI MILANO - nuovo cinema israeliano
Shin Beth, leader a confronto
Sala affollata e grande curiosità. Milano conferma il suo apprezzamento per le proposte del Nuovo Cinema israeliano protagoniste della rassegna organizzata dalla Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea e Fondazione Cineteca Italiana in collaborazione con il Centro culturale Pitigliani di Roma. Curata da Nanette Hayon e Paola Mortara del Cdec, con la direzione artistica di Dan Muggia e Ariela Piattelli e la sponsorizzazione della società di gestione del risparmio AcomeA, la manifestazione proseguirà fino a giovedì 27 febbraio allo Spazio Oberdan, con proiezioni ogni pomeriggio e ogni sera, selezionate fra cortometraggi, documentari, film che raccontano le più diverse sfaccettature della società israeliana.
Tra le proposte, grande attesa per “The gatekeepers”, il documentario di Dror Moreh che racconta le personalità e la visione d’Israele di sei capi del servizio di sicurezza Shin Beth, nominato all’Oscar 2013, in programma martedì 25 febbraio alle 21 (nell’immagine). “Un film da vedere e da discutere” ha scritto Asher Salah, docente alla Bezalel Academy di Gerusalemme nella sua recensione su Pagine Ebraiche di febbraio.
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QUI LONDRA
Alice Herz-Sommer (1903-2014)
Non aveva mai smesso di suonare, Alice Herz-Sommer, e anche dopo aver abbondantemente superato il traguardo dei cent’anni passava tutti i giorni diverse ore al suo amato pianoforte. Nata a Praga da una famiglia ebraica di origini tedesche aveva iniziato a suonare da bambina e da allora la musica è stata sempre sua compagna fino a salvarle la vita durante il nazismo.
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QUI ROMA
Israele, università in vetrina
Dopo Milano e Torino, si apre a Roma il terzo appuntamento dell'Israel University Day, incontro di orientamento per gli studenti italiani sul mondo accademico israeliano promosso dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme a Masa, programma che offre ai giovani borse di studio per trascorrere un periodo in Israele. Dall'Università ebraica di Gerusalemme al Technion di Haifa, sette prestigiose realtà universitarie in queste ore si raccontano ai ragazzi della scuola ebraica di Roma Renzo Levi, illustrando programmi, opportunità, strutture. Ad aprire l'incontro, diviso in due sessioni - la prima dedicata a una presentazione di ciascuna università, la seconda con colloqui personalizzati per ciascuno studente - gli interventi di Ruth Dureghello, assessore alle scuole della Comunità ebraica di Roma; Alessandro Luzon, consigliere UCEI e coordinatore della Commissione ai rapporti con Israele e l’Aliyah; Daniela Pavoncello, consigliere UCEI e coordinatrice della Commissione Scuola, Educazione e Giovani. A moderare l'iniziativa il presidente dell'Associazione amici del Technion Piero Abbina. Domani a Firenze, l'ultimo dei quattro incontri organizzati con i rappresentati delle università israeliane.
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IL PRESIDENTE DELLA CER A RENZI
"Su Israele posizioni coraggiose"
Dopo il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna anche il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici commenta la nascita del nuovo governo e formula i suoi auguri all'esecutivo. "La Comunità ebraica di Roma - afferma Pacifici - si congratula con Matteo Renzi e tutta la sua squadra di governo formulando auguri di buon lavoro alla guida del nostro Paese. Il dinamismo del neo presidente del Consiglio rappresenta una importante risorsa al servizio di un programma di governo ambizioso, nel solco della meritoria opera svolta dal premier uscente, Enrico Letta, che cogliamo l'occasione per ringraziare dei risultati conquistati in questi mesi a Palazzo Chigi".Leggi
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 Oltremare - "HaPalmach"
I miei primi mesi israeliani, a inizio 2008 a Gerusalemme, sono stati un viaggio nel tempo avanti e indietro senza sosta fra la guerra d’Indipendenza del '48 e il ripasso delle 12 tribù d'Israele: Naftali, Efraim, Reuven, Gad, eccetera. Ogni mattina mi alzavo presto nell'appartamento di Rehov Nili, spesso scendevo su Rehov HaPalmach dove c'è l'unico bar pasticceria del circondario che serve caffè espresso e ottimi dolci; faceva freddo, era inverno e l'inverno a Gerusalemme può essere gelido. Poi prendevo strade diverse, tutte quasi parallele, per arrivare all'ulpan su Rehov Gad, e rimanerci tutta la mattina e un bel pezzo di pomeriggio. Lezioni di ebraico per cinque ore, pranzo, compiti. Vita dura, quella dello studente adulto.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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Tea for two - Fashion weeks
Chi gironzolava per Milano questa settimana se ne sarà accorto: centinaia di modelle alte come dei pinnacoli si erano impossessate della città. Niente paura, ci troviamo nel periodo più intenso dell’anno: tra una serata di Sanremo e l’altra (con picchi elevatissimi di età media), le fashion weeks fanno il loro ingresso trionfale indossando le nuove collezioni e, di conseguenza, tutti i loro sudditi invadono le capitali del glamour. Ultima tendenza registrata: farsi fotografare sorridenti in prima fila. Niente crucci, abbasso il sopracciglio alzato, via il nasino arricciato.

Rachel Silvera, studentessa/stagista
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