società
Con gli occhi chiusi
davanti ai terroristi
Stavolta
il bersaglio è un simbolo troppo importante nella nostra storia per
minimizzare, mettere tra parentesi la minaccia del terrorismo
jihadista. Westminster, il Parlamento britannico, la culla della
democrazia rappresentativa europea, la Camera dei Comuni chiusa,
Theresa May costretta ad allontanarsi su una macchina blindata.
Procurarsi un Suv e un coltello è facilissimo, ma l’impatto di armi
così facili e maneggevoli, che non richiedono addestramenti sofisticati
e modelli organizzativi molto elaborati, è fortissimo.
Il cuore di Londra è ferito. Ma negli ultimi due anni si sono
moltiplicati gli atti di guerra di matrice riconducibile all’islamismo
fondamentalista che noi abbiamo cercato di non vedere. Abbiamo sperato
non nella fine della guerra, ma nella trasformazione del grande
terrorismo in una guerra a bassa intensità. Una normalizzazione
psicologica del terrore. Cercando di non pensarci, di scacciare
l’inquietudine, di non diventare prigionieri della paura. Ma l’attentato
di Londra ci ricorda che le nostre speranze sono vane.
Pierluigi Battista, Corriere della Sera
23 marzo 2017
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