Shir Shishi – Lekha Dodì, vieni Mio Amato

kaminskiQuesto canto di luce e purità dell’anima fu composto a Safed nel XVI secolo dallo studioso e cabalista rav Shlomo Halevi Alkabetz. Quanto è giusto e quanto è bello, direbbe Noemi Shemer, cantarlo tutti insieme venerdì sera in sinagoga o in famiglia per festeggiare l’entrata della regina Shabbat. Il niggun è strutturato in dieci strofe che chiudono con un ritornello e ci sono diversi modi per recitare o cantare il testo. Tuttavia una usanza è condivisa da tutti; durante il canto dell’ultima strofa ci si alza in piedi, volgendosi verso l’ovest poiché da quella direzione arriva Shabbat, la regina, detta anche Dimora, la Shekhina.

Vieni mio Amato, incontro alla Sposa
accogliamo lo Shabbat.
Osserva e ricorda: con una sola espressione
ci ha fatto udire il Dio Unico
Dio è Uno e il Suo nome è Uno
per fama, lode e gloria.

Vieni mio Amato, incontro alla Sposa
accogliamo lo Shabbat.
Orsù andiamo incontro allo Shabbat,
perché è la fonte della benedizione.
Dalle origini più antiche fu stabilito
Fu l’ultimo ad essere creato, ma il primo ad essere pensato.

Vieni mio Amato, incontro alla Sposa
Accogliamo lo Shabbat.
Santuario del Re, città regale,
sorgi, esci dalla distruzione;
hai vissuto abbastanza nella valle del pianto
Egli avrà pietà di te.

Vieni mio Amato, incontro alla Sposa
accogliamo lo Shabbat

[…]

http://www.zemereshet.co.il/song.asp?id=217

Sarah Kaminski, Università di Torino