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24 ottobre 2013 - 20 Cheshwan 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Elia Richetti,
presidente
dell'Assemblea
rabbinica
italiana
Il Midràsh racconta che Rabbì ‘Akivà’, mentre faceva lezione, si accorse che il pubblico si stava assopendo; per svegliarlo, disse: “Come mai Estèr ha regnato su centoventisette province? Perché la pronipote di Sarà, che ha vissuto centoventisette anni, era opportuno che regnasse su centoventisette province!”.
Questo episodio suscita qualche domanda. Innanzitutto, dov’è il legame tra Sarà ed Estèr, al di là della mera discendenza (ma allora il riferimento poteva essere fatto con qualunque donna ebrea)? E poi, come può un giochetto numerico di questo genere avere il potere di ridestare un pubblico insonnolito?
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Alle elezioni municipali di martedì in Israele, i sindaci delle cinque principali città (Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa, Rishon Lezion e Ashdod) sono stati rieletti. Dunque tutto bene. Anche i sindaci di tre altre importanti città (Bat Yam, Ramat Hasharon e Nazareth Elit), che erano stati destituiti dal tribunale perché sotto inchiesta per malversazione, sono stati rieletti con ampi margini. Dunque tutto bene. L'affluenza alle urne è stata una delle più basse della storia, segno di scarso fermento fra gli elettori. Dunque tutto bene. Davvero tutto bene?
 
16 ottobre-Gattegna:
"Lotta senza tregua
contro ogni razzismo"
“Oggi non siamo qui solo per ricordare il passato. Siamo qui per proseguire la lotta contro ogni forma di razzismo e di discriminazione, per difendere le conquiste di libertà e di uguaglianza che dal 1948, con la promulgazione della Costituzione repubblicana, hanno portato l'Italia ad essere un Paese all'avanguardia nel rispetto dei diritti fondamentali di tutti i cittadini” ha dichiarato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, in occasione della cerimonia per la commemorazione del settantesimo anniversario del 16 ottobre 1943.
 
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Voci a confronto
Il dibattito circa l’utilità di introdurre una legislazione che punisca il negazionismo della Shoah come reato anima le pagine dei giornali di oggi.
Al tema il quotidiano Repubblica dedica la doppia pagina del suo Diario, con un intervento dello storico Adriano Prosperi, in cui si toccano diversi punti importanti, dal rischio che un provvedimento simile fornisca visibilità e palcoscenico a coloro che propugnano tali ignobili tesi, all’autoassoluzione italiana per la persecuzione perpetrata, alla necessità di passare “da una politica della Memoria a una politica della storia”. Ripresa sulle stesse pagine una riflessione dello storico francese Pierre Vidal-Naquet, che perse entrambi i genitori ad Auschwitz “Il disprezzo forse è un’arma più sicura”. Il quotidiano intervista anche il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici che ribadisce invece le ragioni dell’utilità della legge anti-negazionismo “Le leggi non risolvono i problemi. Le leggi però fissano dei paletti – sottolinea – E oggi, con la recrudescenza dell’antisemitismo, serve a fissare uno spartiacque tra qual è la parte del bene e qual è la parte del male”.
 
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Provvedimenti antinegazionisti
Un coro a molte voci
Un’ampia convergenza che consenta lo svolgimento di un confronto meditato e sereno e l’approvazione di norme utili ad allineare l'Italia alla consolidata giurisprudenza europea e internazionale contro il negazionismo, “così da contrastare con efficacia i nuovi istigatori dell’odio”. Questo l'auspicio espresso dal presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nelle ore in cui la Commissione Giustizia del Senato rimandava al dibattito parlamentare la discussione di un progetto di legge di attuazione della Decisione Quadro Europea 2008/913/GAI, che obbliga gli Stati membri a combattere e a sanzionare penalmente certe forme ed espressioni di razzismo e xenofobia.
Il tema torna ora ad essere al centro di un denso dibattito che vede protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
 
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  davar
DOSSIER
Lotta al negazionismo
Un dibattito a molte voci

Un’ampia convergenza che consenta lo svolgimento di un confronto meditato e sereno e l’approvazione di norme utili ad allineare l'Italia alla consolidata giurisprudenza europea e internazionale contro il negazionismo, “così da contrastare con efficacia i nuovi istigatori dell’odio”. Questo l'auspicio espresso dal presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nelle ore in cui la Commissione Giustizia del Senato rimandava al dibattito parlamentare la discussione di un progetto di legge di attuazione della Decisione quadro europea che obbliga gli Stati membri a combattere e a sanzionare penalmente certe forme ed espressioni di razzismo e xenofobia.
Il tema torna ora a essere al centro di un denso dibattito che vede protagonisti storici, intellettuali e giuristi. Favorevole al dibattito si dice anche il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici in un'intervista al quotidiano La Repubblica che il lettore troverà nell'ambito del dossier.

Clicca qui per scaricare il dossier raccolto dalla redazione del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it

(Nel dossier gli interventi di Donatella Di Cesare, Marcello Flores, Simon Levi Sullam, Carlo Ginzburg, Sergio Romano, Enzo Traverso, Giovanni Belardelli, Marco Tarquinio, Alberto Cavaglion, Fiamma Nirenstein, Jörg Luther, Claudio Vercelli, Adriano Prosperi, Giuliano Zincone, Corrado Augias, Anna Foa, Berarnd-Henri Lévy, Riccardo Di Segni, Renzo Gattegna, Angelo d'Orsi, Mario Pirani, Benedetto Ippolito, Stefano Jesurum, Dino Levi, Amos Luzzatto, Giovanni Cocco, Salvatore Carrubba, Ubaldo Casotto, Dino Cofrancesco, Riccardo Pacifici, Stefano Levi Della Torre, Emanuele Fiano, Giorgio Israel, Stefano Rodotà, David Bidussa)


BERGOGLIO incontra il centro wiesenthal
"Educhiamo contro l'odio"
“Ho avuto modo di ribadire più volte, in queste ultime settimane, la condanna della Chiesa per ogni forma di antisemitismo. Oggi vorrei sottolineare come il problema dell’intolleranza debba essere affrontato nel suo insieme: là dove una minoranza qualsiasi è perseguitata ed emarginata a motivo delle sue convinzioni religiose o etniche, il bene di tutta una società è in pericolo e tutti dobbiamo sentirci coinvolti”. Lo ha affermato papa Bergoglio incontrando in udienza una delegazione del centro Simon Wiesenthal, realtà ebraica internazionale in prima linea per la difesa dei diritti umani.
Un pensiero è andato in particolare agli odiosi fenomeni di emarginazione e persecuzione subiti da molte comunità cristiane nel mondo. “Uniamo le nostre forze – ha spiegato Bergoglio – per favorire una cultura dell’incontro, del rispetto, della comprensione e del perdono reciproci”. Protagonisti di questa operazione i giovani, le nuove generazioni con cui stabilire una vera e propria “alleanza” basata sulla consapevolezza e sul rispetto di ogni diversità.
“Dobbiamo saper trasmettere non solo delle conoscenze circa la storia del dialogo ebraico-cattolico, circa le difficoltà attraversate e circa i progressi compiuti negli ultimi decenni. Dobbiamo soprattutto – ha proseguito il papa – essere in grado di trasmettere la passione per l’incontro e la conoscenza dell’altro, promuovendo un coinvolgimento attivo e responsabile dei nostri giovani”.
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MEMORIA
Il contributo del CDEC
per definire il negazionismo

Mentre in Italia si discute sull’opportunità di approvare una legge che istituisca il reato di negazionismo, in molti si chiedono entro quali confini definire questo fenomeno. L’International Holocaust Rembrance Alliance (IHRA), organizzazione intergovernativa impegnata sul fronte dell’educazione alla Memoria e sulla Shoah, ha dato una risposta a questo quesito, adottando recentemente un documento dal significativo titolo Working definition on Holocaust denial and distortion (Definizione operativa sulla negazione e distorsione della Shoah). Un progetto che ha coinvolto diversi enti e istituzioni, in particolare l’Osservatorio Antisemitismo del Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec) di Milano.
QUI MILANO
Giovani e religioni a confronto

Quale visione per l’amore nelle tre grandi religioni monoteiste? Sono i giovani a promuovere dialogo e approfondimento. Più precisamente i ragazzi di Unione giovani ebrei d’Italia (Ugei), Federazione universitaria cattolica italiana (Fuci) e sezione giovani della Comunità religiosa islamica (Coreis), organizzatori del primo di una serie di incontri all’Università degli Studi di Milano. A discutere dell’argomento, Gheula Canarutto Nemni per l’ebraismo, il gesuita Silvano Fausti e Abd Al-Ghafur Masotti, responsabile per il dialogo interreligioso della Coreis.
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MUSICA
Gerusalemme celebra Verdi
In occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, la Hevrat Yehude Italia, associazione che rappresenta la comunità degli italiani in Israele, ha organizzato, con la collaborazione della Società Dante Alighieri, dell’Istituto italiano di Cultura e dell’Ambasciata italiana in Israele, una serie di appuntamenti dedicati al grande compositore. Da ricordare, tra le altre cose, alcune conferenze che si terranno stasera a Gerusalemme e un concerto di musiche verdiane la prossima settimana.
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pilpul
Setirot - Educare o reprimere
Anch'io sono dubbioso, anzi critico, nei confronti della legge contro il negazionismo. Lo sono per le ragioni già così ben esposte in questi giorni, tra gli altri, da Alberto Cavaglion, Simon Levis Sullam e David Bidussa. Ho il sospetto che tra i politici propugnatori di pene carcerarie siano molti coloro che – consciamente o no – si danno un così gran daffare per captatio benevolentiae rispetto a tutto ciò che in questi anni non è stato fatto (non hanno fatto) in termini di pedagogia della Storia.

Stefano Jesurum, giornalista
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Time out - Tutto tace
Nessuna protesta, nessun digiuno. A quanto pare deve essere scoppiata la pace in Siria senza che ce ne fossimo accorti.

Daniel Funaro

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