Qui Milano – La residenza Arzaga apre le porte

La persona ha diritto di sviluppare e conservare la propria individualità e libertà, compresa quella di scegliere dove vivere. (…) La società e le istituzioni hanno il dovere di rispettare l’individualità di ogni persona anziana, riconoscendone i bisogni e realizzando gli interventi ad essi adeguati con riferimento a tutti i parametri della sua qualità di vita e non in funzione esclusivamente della sua età anagrafica”. La Carta dei Diritti della Persona Anziana (Dgr n. 745 del 14/12/2001) esprime perfettamente la filosofia alla base del progetto di affiancare alla Residenza Arzaga, la casa di riposo della Comunità ebraica di Milano, che accoglie circa cento anziani tra iscritti alla Comunità e non, un Centro diurno integrato.
Grazie alla generosità della famiglia Michail, dopo poco più di un anno dall’inizio dei lavori diretti dagli architetti Gadi D’Urbino e Davide Cremonesi, la struttura è finalmente pronta: oggi l’inaugurazione ufficiale, tra una settimana l’inizio delle attività.
A illustrare i risultati è Antonella Musatti, direttrice della Casa di riposo, dove lavora da oltre dieci anni. “Al giorno d’oggi gli anziani si trasferiscono a vivere qui solo quando sono molto avanti con gli anni o malati. Eppure ci sono tante persone, completamente autosufficienti, che tuttavia rimangono sole la maggior parte del tempo, senza la possibilità di ricevere stimoli sociali e intellettuali. Il nostro obiettivo è proprio questo: offrire a questi anziani la possibilità di trascorrere la giornata in compagnia, partecipando alle nostre attività e con l’assistenza dei nostri operatori socio-sanitari per qualsiasi esigenza personale”.
La struttura potrà accogliere fino a quaranta persone, che potranno contare su due sale attività con corsi di musica, arte, animatori, una sala relax con televisione e postazione internet, il giardino, la possibilità di consumare il pranzo e un pasto a metà mattina e metà pomeriggio; il Centro offrirà inoltre un servizio di trasporto. Massima flessibilità anche per la frequenza: non sarà necessario recarsi al centro tutti i giorni, né trascorrervi l’intera giornata. Una flessibilità che si rifletterà sulla retta, assicura la dottoressa Musatti: “Chi può permetterselo pagherà, chi non ha la possibilità non verrà lasciato fuori. Speriamo di poter contare non solo sull’aiuto della Comunità, ma di stipulare anche accordi con il Comune”.
Una caratteristica importante del centro sarà proprio l’apertura ai non iscritti, in primo luogo agli anziani residenti in Zona Sei e Sette. Una caratteristica di cui è particolarmente soddisfatto Claudio Gabbai, assessore della Comunità con delega alla Casa di Riposo e ai servizi sociali. “Siamo molto orgogliosi – afferma – di poter offrire l’eccellenza delle strutture comunitarie al territorio. Siamo convinti che il Centro diventerà un punto di riferimento importante, come lo è già la Casa di Riposo”.

Rossella Tercatin – twitter @rtercatinmoked