…Memoria

Fra le numerosissime iniziative a cui ho partecipato in questo “periodo della Memoria” (perché ormai è difficile chiamarlo “giorno”), mi è sembrata particolarmente significativa quella organizzata da una scuola superiore di Padova che ha voluto creare un percorso di studio e riflessione sul negazionismo. Una serie di incontri con conferenzieri, a cui seguiranno seminari interni e un convegno gestito dagli studenti stessi. È – mi pare – il segnale di una scuola che sta cambiando e maturando, che non lavora più “a traino” ma che si fa propositiva e che ha ben compreso il senso della legge istituita per il giorno della memoria. Non sterili celebrazioni, come qualcuno su Unione Informa lamenta (in parte giustamente), ma riflessioni mature che sempre meno hanno a che fare con lo studio di quel che fu (che ormai è materia che gli studenti si ritrovano anche nei libri di testo), ma che si sforzano di fare della Memoria qualcosa di utile per le loro vite oggi e nel futuro. L’impressione (ma certamente dipende dai luoghi e dagli ambienti) è che a volte siano più preparati e propositivi gli studenti di quanto non lo sono certi insegnanti, ancora legati a strumenti ormai inutilizzabili.

Gadi Luzzatto Voghera, storico

(1 febbraio 2013)