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24 aprile 2013 - 14 Iyar 5773
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alef/tav

David
Sciunnach,
rabbino

“Conterete per voi stessi sette settimane che siano complete...” (Vaikrà 23, 15). Su questo verso Rabbì Yehudà Liva figlio di Rabbì Betzalèl, conosciuto come Maharal di Praga, dice: I figli d’Israele hanno ricevuto il comando di contare ogni anno 49 giorni, dal giorno in cui veniva offerto il manipolo d’orzo sino al giorno in cui è stata donata la Torah. Questo per insegnarci che nella vita quotidiana è necessario abbinare “la farina e la Torah” (con il termine farina i Maestri intendono il lavoro quotidiano e le necessità materiali e con il termine Torah s’intende l’osservanza dei precetti e lo studio della Torah. Questo concetto è stato espresso sinteticamente da Rabbì El’azàr ben Azarià (Avòt 3, 23). “Se non c’è farina non c’è Torah e se non c’è Torah non c’è farina”.

Davide
Assael, ricercatore



Se la politica ha, dalle nostre parti, ormai una dimensione europea, credo che sia il caso di iniziare a parlare di questo Partito Popolare Europeo e del cinismo della sua politica. All’inclinazione all’austerity, soprattutto quando è da imporre a Paesi piccoli e deboli, va aggiunta la spregiudicatezza delle scelte politiche. In Italia, ne abbiamo un fragoroso esempio: dopo aver dileggiato ed umiliato Silvio Berlusconi, dal giorno dopo il voto italiano, il PPE ha spinto per un governo di larghe intese comprendente il PDL, riconsegnando a noi italiani una figura politica che loro stessi hanno contribuito a demolire. Così, fra qualche tempo ci chiederanno come facciamo a votarlo. Ma questo è niente in confronto al caso Viktor Orban, che, mentre noi ci dividiamo fra streaming e non, il mese scorso ha fatto approvare la nuova Costituzione che peggiora ulteriormente la situazione ungherese, il che è tutto dire. La cosa straordinaria è da una parte Barroso, in qualità di capo della Commissione, indirizza richiami al premier magiaro (senza, però, aprire una procedura d’infrazione!), dall’altra ci coabita nello stesso partito concedendogli, solo qualche mese fa, il semestre di presidenza. Come si dice, siamo in una botte di ferro.

davar
Gattegna: "25 aprile, un appuntamento con la libertà"
Il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato: 

“Tra poche ore celebreremo un appuntamento con la libertà rinnovando attraverso le generazioni un impegno per la tutela e la diffusione dei valori democratici fondamentali. Il 25 aprile, anche alla luce dei significativi mutamenti politici in corso, è occasione preziosa per riflettere sulle sfide più pressanti che attendono il paese con l'auspicio che ogni criticità possa essere affrontata nel segno dell'unità e della condivisione dei valori e dei fatti storici fondanti della Repubblica. La solidità dell'impianto costituzionale non ci deve esimere dal vigilare e agire affinché forze antidemocratiche che si ispirano ad un'epoca buia non possano più costituire una minaccia. Penso al raduno neonazista svoltosi nei giorni scorsi nei pressi di Varese e ad altri recenti episodi che hanno suscitato sconcerto e preoccupazione nell'opinione pubblica italiana. O ancora ai venti d'odio che spirano con sempre maggiore intensità dalla Grecia, dall'Ungheria e dall'Est Europa. Nelle ultime settimane abbiamo registrato alcuni importanti successi: l'oscuramento di siti razzisti e negazionisti, l'applicazione della Legge Mancino per reati commessi sul web, la sospensione dei finanziamenti e la riconversione del monumento che ad Affile rende onore al criminale fascista Rodolfo Graziani. Segnali importanti che danno fiducia, vittorie ascrivibili all'intera collettività e non soltanto ad alcune sue specifiche componenti”.

Qui Ferrara – Una grande festa con il libro ebraico
Dal 24 al 28 aprile Ferrara diventa lo scenario della IV edizione della Festa del Libro Ebraico in Italia, promossa dalla Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah. Molteplici le iniziative: dibattiti, presentazioni letterarie, convegni, tavole rotonde, concerti, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, laboratori di cultura ebraica per ragazzi, la Notte bianca ebraica d’Italia, la seconda edizione del Premio di cultura ebraica Pardes.
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Qui Roma – Ferramonti tra Storia e Memoria
In occasione del settantesimo anniversario della liberazione e a 25 anni dalla nascita dell'omonima fondazione volta a preservarne la memoria un convegno a Roma ricorda l'esperienza del campo di internamento di Ferramonti. Tra i momenti più commoventi la testimonianza lucida e dettagliata di un ex internato di origine slovena.
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Israele – Bilancio, tempo di tagli e nuove tasse
Il nuovo ministro delle Finanze Yair Lapid ha presentato in questi giorni la proposta di legge di bilancio 2013-2014, con tagli per 30 miliardi di shekel (6 miliardi e 400 milioni di euro).
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J-Party – Un’applicazione per unire
Verrà presentata oggi l’applicazione J-Party, progetto vincitore del concorso dell’Associazione Hans Jonas per il Premio Rebecca Benatoff per promuovere la partecipazione dei giovani ebrei alla vita comunitaria. Realizzata dai fratelli milanesi Marco e Michele Sacerdoti, J-Party costituisce un social network tematico, che potrà in futuro fornire una piattaforma per l’incontro negli ambiti più disparati, come sottolinea il presidente di Hans Jonas Tobia Zevi.
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Qui Roma – Solidarietà e comune impegno di Memoria
Cade oggi il 98esimo anniversario del genocidio del popolo armeno. Tra le varie iniziative in programma un comune impegno di memoria testimoniato da Comunità ebraica di Roma e Ambasciata d'Armenia con una pubblica cerimonia svoltasi in queste ore nell'Aula Magna del liceo Renzo Levi. Presenti, tra gli altri, l'ambasciatore Sargis Ghazaryan, il leader comunitario Riccardo Pacifici e l'assessore alle scuole Ruth Dureghello. A seguire una lezione del professor Marcello Flores, docente dell'Università degli Studi di Siena. Per dimostrare solidarietà al popolo armeno, in collaborazione con il Keren Kayemeth LeIsrael, la Comunità ebraica ha inoltre piantato alcuni alberi in Israele.
Qui Milano – Quale visione per i musei ebraici
Musei ebraici intesi non come rappresentazione di un popolo antico ed estinto, ma piuttosto come occasione di confronto con un ebraismo sintesi di passato, presente e futuro. Questo il tema fondamentale dell’incontro “La storia degli ebrei nei nuovi musei d’Europa”, organizzato a Milano da Fondazione Corriere della Sera, Consolato generale della Repubblica di Polonia in Milano e Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea.
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Qui Cracovia – La sfida di fare rete
A Cracovia un grande convegno internazionale per mettere a fuoco le diverse sfide della conservazione e della diffusione del patrimonio culturale ebraico d'Europa. Per l'Italia gli interventi di Annie Sacerdoti e Renzo Funaro.
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Qui Ferrara – Un concerto per la solidarietà
Dall'Europa Orientale alle Americhe fino alla tradizione sinagogale italiana. Questo l'itinerario ebraico in note e melodie tracciato da Enrico Fink al ridotto del Teatro Comunale di Ferrara per una serata nel segno della solidarietà.
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pilpul
Ticketless - Storici grillini
Un pensiero amaro sul 25 aprile 2013. Come il movimento Cinque Stelle, così i libri sulle violenze partigiane dominano le prime pagine dei giornali. Grillo mi ricorda Pansa. I consensi grillini si devono alla cecità dei peggiori gruppi dirigenti della storia d'Italia, le tirature dei libri di Pansa alla cecità della storiografia di fronte al tema della violenza partigiana. Commentando il caso-Luzzatto, Guido Crainz (Repubblica” 17.4.2013) elenca i passi avanti compiuti, però dimentica che ancora nel 1991, cioè quattro anni dopo la morte di Primo Levi, Claudio Pavone difendeva la tesi, alquanto ingenua, di una violenza “buona”, quella dei partigiani, da contrapporre alla violenza cattiva dei nazifascisti. In guerra la violenza non è mai né buona né cattiva. E’ violenza di guerra, punto e basta. Gli storici della Resistenza, negando il problema, hanno reso impetuoso il successo di Pansa. Luzzatto, che ha fiuto, cavalca l’onda, ma la differenza tra un romanziere e uno storico è che il romanziere è libero di inventare i fatti, mentre lo storico che si occupa di violenza partigiana è chiamato a distinguere. C’era la violenza per vendetta interna, per contrasto ideologico, quella che, come ricordavamo nello scorso Ticketless a proposito del libro di Capogreco, portò in Lunigiana all’eliminazione del partigiano Facio. C’era quella per futili motivi. Non sono comparabili, queste forme di violenza, alla violenza che, nelle prime settimane di attività partigiana, è stata determinata dalla insicurezza e dalla umana paura di essere denunciati. La paura portò la banda di Amay a eliminare due ragazzi che Luzzatto reputa innocenti senza essere capace di dimostrarlo.

Alberto Cavaglion  

Periscopio – Da Napoli a Napoli
Mentre la città di Napoli, sotto la guida del suo irrefrenabile Sindaco, concede la cittadinanza onoraria a un famoso “asserzionista” (secondo il quale la Shoah avrebbe contato un numero esiguo di vittime, e sarebbe comunque stata una macchinazione dei sionisti, unici veri responsabili dell’accaduto), alcuni napoletani si sono recati in Israele, per partecipare a una significativa manifestazione, organizzata – in occasione della pubblicazione del numero uno della rivista di poesia “Levania” e della traduzione in italiano delle poesie di Tsippy Levin – dalla Hevrat Yehudé Italia e dalla Società Dante Alighieri (Gerusalemme, Rehov Hillel 27), dedicata al tema “Italia e Israele. Incontro nella poesia”.
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Francesco Lucrezi, storico

notizie flash   rassegna stampa
Inaugurato il primo parco industriale
di una città arabo-israeliana
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E’ stato il presidente Shimon Peres a tagliare il nastro inaugurale del primo parco industriale costruito in una municipalità arabo-israeliana, a Nazareth per la precisione. L’obiettivo è quello di ospitare 20-25 società per un totale di 1000 posti di lavoro. Insieme a Peres anche il governatore della Banca d’Israele Stanley Fischer.

 

Sul Quotidiano nazionale Vittorio Sgarbi usa parole forti alla vigilia della Festa del libro ebraico che si apre oggi a Ferrara. “Il Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah è nato quando ero al governo. Ora – dice Sgarbi – mi chiedo che cosa ci sia dentro e se non sia inutile”
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