Adolfo
Locci,
rabbino capo
di Padova
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Il
legame tra l’uomo e D-o prevede che le parti, in tempi diversi, si
muovano per avvicinarsi l’uno verso l’altro. Il mese di Elul, che
inizierà stasera, è il tempo per fare la nostra mossa di avvicinamento
verso il Signore. D-o, a Sua volta, la fa durante tutto l’anno: “Rabbi
Yehoshua ben Levì disse: ogni giorno una voce esce dal monte Chorev che
proclama: guai a coloro che sono motivo di offesa per la Torà” (Mishnà
Avot 6:2).
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Anna
Foa,
storica
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Un
bell’articolo di David Bidussa recensisce un libro di Quétel sui muri.
Ma non sono sicura che i muri possano essere anche uno strumento di
tutela e che il futuro apra loro nuove possibilità. Come nei ghetti del
Cinquecento, che potevano forse, in momenti di particolare rimozione,
essere percepiti dagli ebrei come strumenti di tutela ma che erano di
tutela dei cristiani da loro (o contro di loro), così i muri possono
tutelare qualcuno ma sempre da (o contro) qualcun altro. Tutela da o
tutela contro, continuo a non essere convinta dei lati positivi dei
muri.
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"Nuove sfide per la leadeship ebraica" |
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto
attualmente in distribuzione, è pubblicata in forma integrale la
relazione tenuta dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Renzo Gattegna in occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
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Voci a confronto |
Il
calcio come punto di incontro tra israeliani e palestinesi nel ‘Tour
della pace’ che vede protagonisti i campioni del Barcellona. Numerosi
gli impegni di queste giornate mediorientali. Sul Corriere della sera
l’immagine di Lionel Messi, cattolico praticante, mentre prega al Muro
del Pianto con la kippah in testa. Sempre sul Corriere, riferendo delle
reazioni della piazza durante il comizio di Berlusconi in via del
Plebiscito, Fabrizio Roncone riporta l’inquietante coro “Duce, Duce”
urlato da alcuni manifestanti accorsi per manifestare solidarietà al
leader del centrodestra
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Risorse e bilanci |
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto,
attualmente in distribuzione, un approfondimento sull’ultimo Bilancio
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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Roma
Adei - Una serata per l'impegno
Tanta
buona musica, quella del gruppo Beat Generation Band e una serie di
sketch del Laboratorio teatrale in giudaico romanesco di Mirella Calò e
Giordana Sermoneta hanno reso davvero unica la serata che di è svolta
sul litorale romano, al Tennis Club Lavinio. Organizzato dalla sezione
romana dell’Adei Wizo con lo scopo di raccogliere fondi per i futuri
progetti dell’associazione, l’evento ha visto la partecipazione di
tantissime persone giunte dalla capitale e dalle località balneari
vicine. La serata, a cui hanno partecipato la copresidentessa Stefania
Efrati, la vicepresidentessa Emma Di Porto e le consigliere Alberta
Spagnoletto, Lia Efrati e Sandra Tagliacozzo è stata condotta da Sandro
Tagliacozzo che ha aiutato anche le adeine nell’organizzazione.
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Oltremare - Il centro del mondo
Quando
si vive in Israele, si ha la serena consapevolezza di vivere nel centro
del mondo in due occasioni. La prima è la guerra, o interventi militari
di varia natura. Diventiamo per escalation oppure da un giorno
all’altro il centro dell’interesse del mondo intero, e pare che non ci
sia luogo più importante sul globo. La nostra rilevanza sul piano
internazionale è un pallone gonfiato dal giornalismo spesso parziale e
male informato, a essere gentili. Poi la guerra finisce, il palloncino
scoppia, e ritorniamo alla normale indifferenza del pubblico.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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In cornice - I simboli di Genova
Può
essere una fortuna rimanere all’esterno di una chiesa o perché si è
trovato il portone chiuso o perché non si è voluto varcarlo: si possono
apprezzare le statue, i bassorilievi, gli intarsi, le lavorazioni della
pietra naturale che altrimenti rischiamo di non considerare affatto. E
le si possono osservare come appassionati non solo d’arte, ma di storia
in genere o meglio di storia delle idee e dei rapporti interreligiosi.
La scorsa domenica, sono passato per Genova, ma mi sono trovato di
fronte al Duomo medievale quando ormai era chiuso.
Daniele Liberanome,
critico d'arte
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Tea for two Personaggi alleniani
L’altro
giorno, invece di studiare filologia, guardavo Misterioso omicidio a
Manhattan (che in italiano perde un po’ quel potere allitterante del
titolo originale, Manhattan Murder Mystery) di Woody Allen ed
improvvisamente ho cominciato a pensare con una certa insistenza:
“Possibile che i personaggi alleniani non abbiano mai un’incombenza o
un lavoro del quale occuparsi?”. Ci troviamo continuamente di fronte a
intellettualoidi del gotha di New York che passano la vita a parlare
dei loro analisti, delle loro ipocondrie e dei film di Bergman.
Rachel Silvera, studentessa
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