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10 settembre 2013 - 6 Tishrì 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Nel libro di Giona, che leggeremo nel pomeriggio di Kippùr, si racconta che agli abitanti spregiudicati della grande Ninive sono state sufficienti cinque parole del nostro Profeta per pentirsi di tutto il male compiuto. La proclamazione di un pubblico digiuno da parte del sovrano vede coinvolta tutta la popolazione dai grandi ai piccoli, dai notabili alle persone più semplici. Un gesto eclatante di fronte al quale l’Eterno non rimane indifferente tanto da condonare tutte le colpe e concedere il perdono ai Niniviti. E’ riscontrabile, tuttavia, una qualche differenza tra la Teshuvah sofferta ed elaborata di Giona e del suo popolo e quella un po’ troppo rapida e semplice degli abitanti di Ninive.
 
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Dario
Calimani,
anglista
L’UCEI si è dotata per statuto di un Consiglio di ‘probi viri’, il cui compito, si presume, è di garantire la correttezza degli atti e della vita delle nostre Comunità. Naturalmente l’organo non è tenuto a preoccuparsi della continuità nella vita comunitaria. Ed è un peccato. Ma, di fronte a esplosivi e inappellabili pareri, sorgono spontanee alcune semplici domande: E’ possibile che per deliberare su un banalissimo ricorso si tenga in sospeso la vita di una Comunità per sei mesi, quando si avrebbe il dovere statutario di deliberare entro sessanta giorni?
 
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5774 - Un anno di libertà
Gli auguri del presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Renzo Gattegna in occasione dell'inizio del nuovo anno ebraico.
 
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Voci a confronto
“Una camera a gas”. Così Renato Schifani, esponente del Popolo della Libertà già presidente del Senato ha definito la giunta per le elezioni e le immunità del Senato nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta. “Il Pd ha preparato in Giunta una camera a gas, altro che plotone di esecuzione” le parole di Schifani, riprese dai principali giornali, tra cui Repubblica e il Corriere della Sera.
Sul Corriere della Sera il corrispondente da Parigi Stefano Montefiori riporta la decisione del ministro Vincent Peillon di preparare una Carta della Laicità da affiggere in tutte le scuole, criticata da leader musulmani del paese come diretta in particolar modo contro l’Islam. A definire il documento antiliberale è anche un editoriale firmato da Giovanni Belardelli.
Sulla Stampa la lunga e commovente testimonianza dei cinque mesi trascorsi in prigionia in Siria dell’inviato del giornalista dello stesso quotidiano torinese Domenico Quirico. Sul Corriere una panoramica della galassia estremamente variegata di coloro che combattono il regime di Bashar Assad, tra cui si annovera anche il gruppo che ha preso in ostaggio Quirico.
Sul Messaggero il punto su un possibile attacco alla Siria visto da Israele, dove al momento permane tranquillità, spiega Eric Salerno.
Sarebbe stata la volontà di sottrarsi al clima di intolleranza degli stadi italiani la motivazione che avrebbe portato il calciatore Boateng a passare dal Milan allo Schalke. A riferirlo il Corriere dello Sport. La Gazzetta dello Sport dedica invece un approfondimento alla Premier League inglese come “isola di pace fra musulmani ed ebrei”.
 
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Risorse e bilanci
Un approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
 
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  davar
QUI MILANO
Festival Jewish and the City,        la città scommette sulla cultura
Luoghi di riferimento dell’ebraismo milanese che aprono le porte alla città. Fulcri della vita intellettuale e artistica della città che irradieranno cultura ebraica. In fondo per capire lo spirito che ha plasmato il progetto di Jewish and the City è sufficiente guardare con attenzione la mappa della metropoli lombarda e tutto ciò che avrà da offrire fra la sera del 28 settembre e il primo ottobre 2013.
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QUI MILANO
Bambini protagonisti con DafDaf
Durante i giorni di Jewish and the City anche i bambini avranno occasione di esplorare i significati e il gusto dello Shabbat con alcuni laboratori che, concentrati nella giornata di domenica, permetteranno ai piccoli partecipanti di mettersi in gioco in prima persona. Protagonista anche DafDaf, il giornale ebraico dei bambini. La redazione mostrerà ai partecipanti come viene realizzato DafDaf e i bambini avranno la possibilità di costruire il proprio giornale.
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5774
Incontrarsi nella cultura
Nell’estate 2006 lo storico Eric J. Hobsbawm nella sua lecture al festival di Salisburgo (il testo con il titolo Perché organizzare festival nel XXI secolo? è ricompreso nel volume “La fine della cultura”, Rizzoli, e si trova alle pp. 47-55) esordisce affermando che “La questione ‘Perché organizzare festival nel XXI secolo?’ non dovrebbe essere confusa con la domanda ‘I festival hanno un futuro nel XXI secolo?’”. E prosegue: “E’ evidente che ce l’hanno. I festival si stanno moltiplicando come conigli, il loro numero è aumentato in maniera vertiginosa a partire dagli anni settanta e nulla indica che il trend si sia interrotto".                                                                               
                                                                                                   David Bidussa
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5774
Il voto e le insidie del populismo
Nell’anno che si è appena concluso, l’Italia ebraica ha dovuto nuovamente affrontare l’appuntamento elettorale. Un appuntamento che, come in ogni comunità, suscita polemiche, che quest’anno sono state particolarmente aspre anche in virtù di una considerevole (sempre in dati percentuali) partecipazione di personalità ebraiche nelle liste dell’uno o dell’altro schieramento.                                                                                                                     Davide Assael
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QUI ROMA
Israele e lo sviluppo sostenibile
"Un momento di confronto molto utile e stimolante”. È la valutazione che il consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Alex Luzon (nella foto) fa dell’incontro svoltosi domenica a Roma tra il ministro israeliano dell’Energia, dell’Acqua e dello Sviluppo Silvan Shalom, in Italia per alcuni colloqui istituzionali, e numerosi esponenti della realtà ebraica capitolina. Tra le tematiche affrontate nel corso dell’incontro l’energia come chiave per il progresso e lo sviluppo delle nazioni, il ruolo di Israele nel bacino mediterraneo, la preoccupazione per la crisi siriana. A colpire Luzon le riflessioni del ministro Shalom sul fronte delle energie rinnovabili, settore in cui Israele è sempre più all’avanguardia. “Da avvocato mi occupo spesso di diritto ambientale. Una tematica che mi è molto cara e che vede Israele tra i paesi protagonisti di un nuovo modello di sviluppo”, afferma Luzon.
Presenti all’incontro consiglieri della Comunità romana e presidenti di associazioni ebraiche locali e nazionali. A fianco del leader comunitario Riccardo Pacifici,
il rabbino capo rav Riccardo Di Segni. In rappresentanza dell’UCEI, assieme a Luzon, i componenti di Giunta Settimio Pavoncello e Raffaele Sassun e i consiglieri Elvira Di Cave e Barbara Pontecorvo.

pilpul
Sotto le palme
Dopo la Tefillà di Rosh Ha-shanà, gli ebrei romani si incontrano alle “Palme”, gli alberi posti di fronte al Tempio maggiore di Roma. Uomini e donne, separati durante la preghiera, si scambiano gli auguri, fanno conoscenza, si aggiornano sulle novità incontrandosi una volta all’anno, si abbracciano. Le tradizioni delle feste sono particolarmente sentite a Roma e tutti noi ci siamo particolarmente affezionati. Quest’anno, peró, c’era anche una novità. Per la prima volta si é celebrato a Roma il Capodanno ebraico riformato.


Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - I dimenticati                   dell'otto settembre                                 
L’8 settembre 1943 non è una data qualsiasi del calendario della memoria dell’Italia. Settant’anni fa l’annuncio dell’armistizio segnò davvero una svolta, aprendo la strada al riscatto di una nazione che aveva conosciuto vent’anni di dittatura fascista, la soppressione delle libertà politiche e civili e le leggi razziali, e si era alleata con la Germania di Adolf Hitler.

Mario Avagliano
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