Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Nel
libro di Giona, che leggeremo nel pomeriggio di Kippùr, si racconta che
agli abitanti spregiudicati della grande Ninive sono state sufficienti
cinque parole del nostro Profeta per pentirsi di tutto il male
compiuto. La proclamazione di un pubblico digiuno da parte del sovrano
vede coinvolta tutta la popolazione dai grandi ai piccoli, dai notabili
alle persone più semplici. Un gesto eclatante di fronte al quale
l’Eterno non rimane indifferente tanto da condonare tutte le colpe e
concedere il perdono ai Niniviti. E’ riscontrabile, tuttavia, una
qualche differenza tra la Teshuvah sofferta ed elaborata di Giona e del
suo popolo e quella un po’ troppo rapida e semplice degli abitanti di
Ninive.
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Dario
Calimani,
anglista
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L’UCEI
si è dotata per statuto di un Consiglio di ‘probi viri’, il cui
compito, si presume, è di garantire la correttezza degli atti e della
vita delle nostre Comunità. Naturalmente l’organo non è tenuto a
preoccuparsi della continuità nella vita comunitaria. Ed è un peccato.
Ma, di fronte a esplosivi e inappellabili pareri, sorgono spontanee
alcune semplici domande: E’ possibile che per deliberare su un
banalissimo ricorso si tenga in sospeso la vita di una Comunità per sei
mesi, quando si avrebbe il dovere statutario di deliberare entro
sessanta giorni?
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5774 - Un anno di libertà
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Gli auguri del presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Renzo Gattegna in occasione dell'inizio del nuovo anno ebraico.
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Voci a confronto
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“Una
camera a gas”. Così Renato Schifani, esponente del Popolo della Libertà
già presidente del Senato ha definito la giunta per le elezioni e le
immunità del Senato nel corso della trasmissione televisiva Porta a
Porta. “Il Pd ha preparato in Giunta una camera a gas, altro che
plotone di esecuzione” le parole di Schifani, riprese dai principali
giornali, tra cui Repubblica e il Corriere della Sera.
Sul Corriere della Sera il corrispondente da Parigi Stefano Montefiori
riporta la decisione del ministro Vincent Peillon di preparare una
Carta della Laicità da affiggere in tutte le scuole, criticata da
leader musulmani del paese come diretta in particolar modo contro
l’Islam. A definire il documento antiliberale è anche un editoriale
firmato da Giovanni Belardelli.
Sulla Stampa la lunga e commovente testimonianza dei cinque mesi
trascorsi in prigionia in Siria dell’inviato del giornalista dello
stesso quotidiano torinese Domenico Quirico. Sul Corriere una
panoramica della galassia estremamente variegata di coloro che
combattono il regime di Bashar Assad, tra cui si annovera anche il
gruppo che ha preso in ostaggio Quirico.
Sul Messaggero il punto su un possibile attacco alla Siria visto da
Israele, dove al momento permane tranquillità, spiega Eric Salerno.
Sarebbe stata la volontà di sottrarsi al clima di intolleranza degli
stadi italiani la motivazione che avrebbe portato il calciatore Boateng
a passare dal Milan allo Schalke. A riferirlo il Corriere dello Sport.
La Gazzetta dello Sport dedica invece un approfondimento alla Premier
League inglese come “isola di pace fra musulmani ed ebrei”.
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Risorse e bilanci
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Un approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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QUI ROMA
Israele e lo sviluppo sostenibile
"Un
momento di confronto molto utile e stimolante”. È la valutazione che il
consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Alex Luzon
(nella foto) fa dell’incontro svoltosi domenica a Roma tra il ministro
israeliano dell’Energia, dell’Acqua e dello Sviluppo Silvan Shalom, in
Italia per alcuni colloqui istituzionali, e numerosi esponenti della
realtà ebraica capitolina. Tra le tematiche affrontate nel corso
dell’incontro l’energia come chiave per il progresso e lo sviluppo
delle nazioni, il ruolo di Israele nel bacino mediterraneo, la
preoccupazione per la crisi siriana. A colpire Luzon le riflessioni del
ministro Shalom sul fronte delle energie rinnovabili, settore in cui
Israele è sempre più all’avanguardia. “Da avvocato mi occupo spesso di
diritto ambientale. Una tematica che mi è molto cara e che vede Israele
tra i paesi protagonisti di un nuovo modello di sviluppo”, afferma
Luzon.
Presenti all’incontro consiglieri della Comunità romana e presidenti di
associazioni ebraiche locali e nazionali. A fianco del leader
comunitario Riccardo Pacifici, il
rabbino capo rav Riccardo Di Segni. In rappresentanza dell’UCEI,
assieme a Luzon, i componenti di Giunta Settimio Pavoncello e Raffaele
Sassun e i consiglieri Elvira Di Cave e Barbara Pontecorvo.
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Sotto le palme
Dopo
la Tefillà di Rosh Ha-shanà, gli ebrei romani si incontrano alle
“Palme”, gli alberi posti di fronte al Tempio maggiore di Roma. Uomini
e donne, separati durante la preghiera, si scambiano gli auguri, fanno
conoscenza, si aggiornano sulle novità incontrandosi una volta
all’anno, si abbracciano. Le tradizioni delle feste sono
particolarmente sentite a Roma e tutti noi ci siamo particolarmente
affezionati. Quest’anno, peró, c’era anche una novità. Per la prima
volta si é celebrato a Roma il Capodanno ebraico riformato.
Tobia Zevi, Associazione
Hans Jonas
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Storie
- I
dimenticati
dell'otto settembre
L’8
settembre 1943 non è una data qualsiasi del calendario della memoria
dell’Italia. Settant’anni fa l’annuncio dell’armistizio segnò davvero
una svolta, aprendo la strada al riscatto di una nazione che aveva
conosciuto vent’anni di dittatura fascista, la soppressione delle
libertà politiche e civili e le leggi razziali, e si era alleata con la
Germania di Adolf Hitler.
Mario Avagliano
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