Adolfo
Locci,
rabbino capo
di Padova
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Rabbenu Yona di Gerona (XIII sec.) insegna
che l'ottenere il perdono in quanto tale non comporta necessariamente
che un individuo abbia ritrovato completo favore agli occhi del
Signore. Una persona può essere consapevole di ciò solo quando coglie
l'occasione che D-o gli offre nuovamente: la possibilità di compiere
dei precetti.
Abitare nella Sukkah, prendere il Lulav, osservare il giorno festivo
rappresentano questa occasione, un nuovo "Principio" che, mi auguro,
non ci faremo sfuggire, Chag Sameach.
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Anna
Foa,
storica
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L'autunno si annuncia un po' triste fra la
pioggia e le memorie: settantacinque anni da quell'autunno del 1938 in
cui le leggi contro gli ebrei si succedevano ogni giorno a tagliarli
fuori dalla vita civile e settant'anni da quell'altro autunno
insanguinato del 1943 in cui cominciava l'occupazione nazista ed
iniziavano le stragi. Il 16 ottobre saranno settant'anni dalla razzia
degli ebrei romani, rimasta come una ferita aperta non solo degli ebrei
ma dell'intera città. Nei media si infittiscono i commenti, le memorie,
ed è giusto che sia così. Vorremmo però che da questo parlare, da
questo scrivere e ricordare derivasse almeno ad alcuni un momento di
autentica riflessione. Nell'irrilevanza delle parole che ci distingue,
che almeno alcune di queste parole restino a segnare gli animi di chi è
troppo giovane per ricordare, di chi non ha avuto nessuno che gli
raccontasse.
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Un anno per la libertà
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Gli auguri del presidente dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Renzo Gattegna in occasione dell'inizio del nuovo
anno ebraico.
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Voci a confronto
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Grande attesa a New York per le conclusioni
che gli ispettori Onu inviati in Siria riferiranno oggi al Palazzo di
Vetro. “La minaccia dell’uso della forza rimane se il regime di Damasco
non rispetterà l’accordo” ha spiegato il segretario di Stato americano
John Kerry, impegnato in alcuni incontri in Israele (Messaggero).
Sul Corriere l’analisi di Guido Olimpio sui nuovi possibili spiragli di
dialogo tra Stati Uniti e Iran. Una riflessione che avviene a poche ore
dall’annuncio di Obama che, alla televisione Abc, ha spiegato di aver
scritto al suo omologo Rohani ponendo al centro dell’attenzione il tema
del nucleare e ammonendo il suo interlocutore sulle scelte future in
merito.
Due importanti appuntamenti per l’ebraismo italiano. Oggi a Milano,
alla fondazione Corriere, la presentazione del rapporto
sull’antisemitismo realizzato dai ricercatori del Cdec (Corriere
Milano). A Padova una grande mostra riflette il rapporto tra le donne
ebree e l’arte attraverse le figure di alcune tra le più significative
interpreti del Novecento (Stampa)
Sulla Stampa l’infanzia “felice” di Brigitte Hoss, figlia del
comandante di Auschwitz. Un segreto custodito per decenni, anche con i
propri cari, e rivelato soltanto con la consapevolezza di avere una
grave malattia.
Ignazio Marino, sindaco di Roma, apre alle unioni civili. “In Europa –
afferma – siamo l’unico paese, assieme alla Grecia, che non ha legge
sulle unione civili. Quanto ancora dovremo aspettare?” (Messaggero).
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Risorse e bilanci
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Un approfondimento sull’ultimo Bilancio
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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1938-2013
Trieste
riafferma la Memoria
18
settembre, Piazza Unità a Trieste. Davanti a una folla immensa Benito
Mussolini annuncia l’infamia delle leggi razziste, precendentemente
firmate con regio decreto dal capo dello Stato Vittorio Emanuele III.
Regime fascista e monarchia decretano il tradimento nei confronti degli
ebrei italiani e danno il via a una serie di terribili restrizioni,
primo capitolo di una lunga onda di annientamento dei diritti e delle
libertà individuali che per molte migliaia di famiglie si concluderà
nei campi di sterminio nazisti.
A 75 anni da quei fatti ebrei italiani e istituzioni si danno
appuntamento negli stessi luoghi per affermare, con forza, il valore
della Memoria. Denso il calendario di iniziative, che si apriranno nel
pomeriggio con una solenne cerimonia nella sala del Consiglio comunale
e alla presenza delle massime autorità regionali e locali. Assieme al
presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna,
al presidente della Comunità ebraica di Trieste Alessandro Salonichio e
allo storico Michele Sarfatti, che terrà una lectio magistralis
dedicata a quel periodo storico e alla scelta non casuale di Trieste da
parte di Mussolini, interverranno il sindaco Roberto Cosolini, il
presidente della provincia Maria Teresa Bassa Poropat e il presidente
della Regione Friuli Venezia Giulia Deborah Serracchiani. L’incontro è
organizzato dal Comune in collaborazione con la Comunità ebraica e con
l’associazione Danilo Dolci.
(nell'immagine di
Giovanni Montenero Maurizio Nacmias che era presente al comizio di
Mussolini 75 anni fa. Adolescente perseguitato, campione sportivo,
protagonista della Resistenza, l'uomo racconta sul numero di Pagine
Ebraiche che sarà distribuito nei prossimi giorni come quel discorso e
l'odio delle persecuzioni cambiarono la sua vita. Sempre sul nuovo
numero del giornale dell'ebraismo italiano numerosi servizi sono
dedicati a questo importante momento di Memoria)
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Qui
Milano
Festival
Jewish and the City
Raccontare lo Shabbat alla città
Ha
preso simbolicamente il via a Palazzo Marino la missione di Jewish and
the City, il grande festival internazionale di cultura ebraica che si
svolgerà a Milano tra la sera del 28 settembre e il 1 ottobre
organizzato dalla Comunità ebraica e dal Comune: raccontare e far
conoscere lo Shabbat, la molteplicità dei suoi significati, e
soprattutto il senso profondo del riposo e della disconnessione, alla
città più frenetica d’Italia.
“Non in un luogo il popolo ebraico ha nei millenni riposto la sua
identità – ha spiegato nel corso della partecipata conferenza stampa il
direttore scientifico del festival rav Roberto Della Rocca, che guida
il Dipartimento educazione e cultura dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane - Non in un monumento o in uno spazio fisico, ma in
un tempo, quello dello Shabbat, osservato nei secoli dagli ebrei di
tutto il mondo negli stessi istanti, un luogo da portare sempre con
noi”.
A intervenire nel corso della presentazione introdotta dalla curatrice
del festival Valeria Cantoni, sono state tante delle sue diverse anime.
Gli assessori alla cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno e
della Comunità ebraica Daniele Cohen, Andrée Ruth Shammah, ospite
d’eccezione di molte iniziative nel Teatro Franco Parenti da lei
diretto, l’ex magistrato e presidente Garzanti libri Gherardo Colombo,
che sarà uno dei protagonisti del festival nell’incontro Etica e norma
in programma domenica 29 settembre, Vittorio Meloni e Stefano Lucchini,
in rappresentanza di Eni e Intesa San Paolo, tra gli sponsor di Jewish
and the City. Presente in sala anche Roberto Jarach, vicepresidente
UCEI con delega alla Giornata della cultura ebraica (che a Milano viene
abbracciata e ampliata nel festival), il presidente della Comunità di
Milano Walker Meghnagi e il rabbino capo Alfonso Arbib.
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Le
parole del rav Di Segni
sul pensiero del papa
Grande risonanza hanno ricevuto su tutti i
mezzi di comunicazione e soprattutto sulla stampa cattolica le parole
che il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ha inviato al quotidiano
“la Repubblica” (che ha titolato “Una svolta le parole per gli ebrei.
Questo pontificato non smette di stupire”) alla vigilia di Kippur per
commentare un recente intervento del papa. Molti sono venuti a
conoscerle però attraverso stralci e citazioni parziali, che rischiano
di impoverirne la portata e la complessità e di ridurre il messaggio a
una formale espressione di apprezzamento lasciando nell'ombra gli
aspetti più vivi e problematici. Ed è un peccato. Per favorirne una
migliore comprensione e aiutare il lettore a valutare meglio il
messaggio in ogni suo aspetto, riproponiamo il testo integrale qui di
seguito. Ognuno potrà così prenderne visione e trarre le proprie
conclusioni.
“Questo pontificato non smette di sorprendere, ma le idee che Francesco
esprime non sono certamente eterodosse. Sono presenti nella tradizione
cristiana o si sono affermate più recentemente sulla scia del Concilio
come dialogo e tolleranza, ma è la forza con cui le esprime e la
capacità di trovare ascolto e risonanza che stupisce. Il fatto che
l'ebraismo sia radice santa del cristianesimo è fondamentale, ma molte
correnti teologiche soprattutto protestanti hanno cercato di sminuirlo.
Opponendosi a queste correnti, Francesco è coerente col magistero di
Benedetto. Decisamente notevole è l'espressione di gratitudine agli
ebrei perla loro perseveranza nella fede. Paradossalmente, dopo secoli
di predicazione cristiana contro la “superstizione giudaica” e la
vanità dell'attesa messianica, oggi la fedeltà ebraica diventa un
modello peri cristiani e per l'umanità, e questa è una svolta non
improvvisa ma molto significativa di cui anche gli ebrei dovranno
prendere coscienza.
Riccardo Di Segni, rabbino
capo di Roma
Oltremare
- Kippur su ruote
Il
silenzio è la prima cosa che colpisce, camminando veloci per le strade
già quasi vuote di Tel Aviv.
A pochi minuti dall'inizio di Kol Nidre, inizio solenne e corale di Yom
Kippur, le automobili in moto sono ridotte a pochi ritardatari, e già
iniziano a vedersi i primi ragazzini in bicicletta. Le autostrade sono
deserte, e turisti e giornalisti si divertono a fotografarle (in
effetti fa una certa impressione vedere le otto corsie della Ayalon,
arteria principale del centro di Israele, attraversate da skateboard e
biciclette).
Daniela Fubini, Tel Aviv
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In
cornice - Percorsi cinesi
L’arte
contemporanea cinese non è solo scopiazzatura di modelli occidentali e
corsa al denaro facile. C’è anche chi torna alle antiche radici
culturali cinesi per costruire percorsi artistici originali, e poi
casomai confrontarsi con il mondo occidentale. Un esempio per tutti?
Zhang Huan, adesso in mostra al Forte da Belvedere a Firenze. Sulle sue
tele, crea figure e suggestioni stendendo strati di polvere di incenso
proveniente dai templi tibetani che fissa con la colla.
Daniele Liberanome,
critico d'arte
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Tea
for two - Il mio Kippur
"Anche
questo anno è fatta", questa è la frase che sigilla da sempre il mio
Kippur. Improvvisamente i volti tesi si rasserenano, le rughe si
distendono con botox naturale ed i bambini diavolacci che bevono
peccaminosi succhi di frutta, diventano di nuovo creaturine alle quali
sorridere bonari. La verità è che a me Kippur mette ansia. E non solo a
me, le mie amiche ed io siamo esperte del settore.
Rachel Silvera, studentessa
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