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22 settembre 2013 - 18 Tishri 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Con la Succà ci auto infliggiamo un piccolo esilio. Impariamo che quello che abbiamo è tutt'altro che scontato.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
“La soluzione del problema più tormentoso dell’umanità non si troverà rinunciando alla civiltà tecnica, ma conquistando un certo grado di indipendenza da essa”. Così Abraham Joshua Heschel ne “Il sabato e il suo significato per l’uomo moderno” (Garzanti lo ha ristampato in queste settimane). Heschel lo scrisse nel 1951 fa quando l’idea che il tempo fosse una risorsa sembrava bizzarra. Quel libro è una buona chiave d’ingresso per muoversi nello spazio/tempo di  “Jewish and the City”. Leggerlo dopo, tuttavia, potrebbe anche essere più intrigante per trovare suggestioni che non abbiamo catturato, allusioni che non abbiamo capito, parole che ci sembravano astruse, persino “vuote”. Non sempre bisogna arrivare preparati all’incontro con qualcosa. Talvolta è meglio essere vuoti per poi riempirsi.
 
Un anno per la libertà
Gli auguri del presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Renzo Gattegna in occasione dell'inizio del nuovo anno ebraico.
 
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 Voci a confronto
Interpellato da un lettore, Sergio Romano si sofferma sulla breve stagione di concordato tra fascismo ed ebraismo entrando nel merito del regime di tassazione interno alle comunità ebraiche. Regime che, scrive Romano, non differiva in modo significativo “dall’Otto per mille degli italiani d’oggi e dalla Kirchensteuer prevista dalla legislazione fiscale della Repubblica federale tedesca”. A partire da martedì il Mattino pubblicherà una serie di otto fascicoli dedicate alle Quattro giornate di Napoli. Fu quello, si ricorda, l’episodio che pose le basi per la Resistenza al nazifascismo. Un nuovo tragico episodio dal Medio Oriente: un soldato israeliano è stato infatti ucciso da un “amico” palestinese, che voleva scambiarlo con un suo fratello, miliziano di Al-Fatah, detenuto in prigione dal 2003 (Avvenire). Ancora la minacciosa ombra di Al Qaeda in un attentato, quello di Nairobi, che torna a scuotere l’opinione pubblica internazionale. Sulla Stampa Maurizio Molinari spiega come dietro a quest’azione si celino dinamiche di potere interne al gruppo terroristico. Si avvicina l’appuntamento con Jewish and the city, il festival di cultura ebraica milanese dedicato allo Shabbat. Se ne parla sulle pagine locali di Avvenire. Sulle pagine del Sole 24 ore una recensione del libro che lo storico Claudio Vercelli ha dedicato ai veleni del negazionismo mentre sul Secolo XIX un lettore invita papa Francesco a pronunciarsi sulle possibile connivenze tra curia genovese e nazismo denunciato dallo stesso giornale cittadino negli scorsi giorni.
 
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Risorse e bilanci
Un approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
 
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  davar
QUI FIRENZE
Il Mondiale di Gino
Pronti, via. In una Firenze colma di passione, è iniziata l'avventura dei Mondiali di Ciclismo. Una settimana di corse ed eventi dedicata a Gino Bartali, campione sulle ruote e nella vita.
“Un investimento sullo sport e sui valori. Come ci insegna la vicenda esemplare di Ginettaccio" ha affermato il sindaco Matteo Renzi presentando a Roma la kermesse. E Firenze ha risposto presente, a partire da una mostra a Palazzo Medici Riccardi che, nel nome di Alfredo Martini, ricorda non solo le grandi vittorie di cui è stato capace in corsa ma anche l'impegno nel salvataggio di centinaia di ebrei e perseguitati politici.
C'è aria di importanti novità e, allo stesso tempo, si lavora per diffondere la memoria del campionissimo di Ponte a Ema nelle modalità più adeguate. Ne hanno dato prova “Gli angeli del bello” che, alla vigilia della manifestazione, si sono ritrovati nell'area del Giardino dei Giusti dove dal 2006 ha dimora una rigogliosa Lagerstroemia Indica per ricordare, a chi transita in quei luoghi, quale fu la pasta di Bartali negli anni più bui. Al loro fianco il figlio di Gino, Andrea, primo custode della memoria del padre attraverso la fondazione a lui intitolata.

Anche la Comunità ebraica fiorentina a guidare l’omaggio al campionissimo di Ponte a Ema. In occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, che cade in concomitanza con la gara conclusiva dei Mondiali, ospiterà infatti la performance teatrale “Quanta strada ha fatto Bartali” con regia di Nicola Zavagli e musica dal vivo a cura della Balagan Cafè Orkestar diretta da Enrico Fink.

Adam Smulevich
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MEMORIA 
Qui Roma - Nel nome di Shlomo
"Ricordo il suo aspetto apparentemente duro e roccioso. Conoscendolo emergeva invece un'altra persona: affabile, gentile, sempre disponibile con i tanti giovani che gli si rivolgevano. Shlomo è stato un uomo di grande apertura. Soffriva molto a ricordare, ma non si è mai tirato indietro. Sentiva di essere stato investito di una vera e propria missione”. Così il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nel ricordare Shlomo Venezia a un anno dalla scomparsa. Ieri sera, nel Tempio di via Balbo, un limmud alla sua memoria alla presenza di molte centinaia di persone. Dopo un breve cenno di halakhah da parte di uno dei figli di Shlomo, Alessandro, la distribuzione di una nuova versione del trattato di Sanhedrin con approfondimenti sul tema della giustizia e sul funzionamento dei sinedri curata dal presidente dell'Assemblea rabbinica italiana rav Elia Richetti. Un tema, quello della giustizia, che è stato collegato alla figura di Venezia nelle tre diverse relazioni rabbiniche (rav Riccardo Di Segni, rav Gianfranco Di Segni, rav Benedetto Carucci Viterbi) che sono seguite. A ciascuno dei maestri intervenuti è stato infatti affidato il compito di scavare nell'opera e nell'azione del Testimone attraverso alcuni passi della Mishnah. Foltissima la partecipazione e grande la commozione della platea. "Una serata bellissima, una serata vera", commenta Mario Venezia. Con un pensiero che è andato anche a Morris, fratello di Shlomo, da poco scomparso a Palm Springs. Anch'egli Sonderkommando al pari di Shlomo e di loro cugino Dario Gabbai.

FORMAZIONE
Qui Roma - Hans Jonas,       nuova edizione al via

Cinquanta interlocutori, la stessa complicatissima domanda: chi è ebreo? Colloqui straordinari che David Ben Gurion traspose in una celebre inchiesta. Sulla scia di quella ricerca, e con molte sorprese in cantiere, si appresta a prendere il via la quarta edizione del Master Hans Jonas organizzato dall’omonima associazione di cultura ebraica. Filo conduttore il tema dell’identità. Obiettivo: formare una nuova generazione di ebrei italiani sul piano culturale e su quello delle competenze pratiche in considerazione del bisogno di giovani (fascia d’età 18-35 anni) “che possano assumere responsabilità importanti nel futuro per dirigere e gestire le comunità e le organizzazioni ebraiche”.
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pilpul
Il confine e "la razza"
Già nei giorni trascorsi, in questa come in altre sedi, c’è chi ha ricordato la triste ricorrenza, una purtroppo delle tante nella nostra storia nazionale, del discorso fatto da Mussolini il 18 settembre 1938. Era l’annuncio, come si sarebbe poi meglio capito dai loro concreti effetti nelle settimane successive, dell’emanazione e della promulgazione della legislazione antiebraica in Italia.

Claudio Vercelli
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Nugae - Jewtopia
Nelle puntate precedenti: alcune principessine ebree capricciose e non più di primissimo pelo cercano disperatamente un marito abbastanza ricco e abbastanza stupido da poter soddisfare ogni loro folle richiesta. Ebbene, pochi mesi dopo l’inizio del reality Princesses: Long Island, è stato individuato qualcuno che cerca ossessivamente proprio loro.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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