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1 ottobre 2013 - 27 Tishri 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Dal testo della Torah e dal commento di Rashì sulla parashà di Kòrach non è chiaro se la rivolta sia stata determinata da problemi ideologici (tutto il popolo ebraico è santo e non ha bisogno di leader) o da interessi personali (secondo Rashì Kòrach si sarebbe ribellato dopo che era stato nominato a capo della famiglia di Kehat, sua famiglia d'origine, un'altra persona). l popolo ebraico è santo e non ha bisogno di leader) o da interessi personali (secondo Rashì Kòrach si sarebbe ribellato dopo che era stato nominato a capo della famiglia di Kehat, sua famiglia d'origine, un'altra persona).
 
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Dario
Calimani,
anglista
Mi sia permesso uno spot pubblicitario: consiglierei caldamente di leggere, sull'ultimo numero di Pagine Ebraiche, l'opinione di Gadi Polacco, che è stato Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sulla situazione della kasherut in Italia e sull'impegno inesauribile - e silenzioso - profuso dal nostro rabbinato per affrontare e risolvere i molti e variegati aspetti del problema. Trenta e lode a Gady per la sempre pungente ironia livornese con cui sa porre sul tavolo anche le situazioni più drammatiche.
 
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Cultura a porte aperte
"Non è una Natura senza cuore, non è una Creazione senza Giustizia, quella che siamo venuti a celebrare qui oggi. Ci muove l’antico messaggio che gli ebrei si tramandano nei millenni, secondo il quale tutta la Creazione, e l’essere umano che vi sta al centro, devono essere scrupolosamente tutelati e rispettati".
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel discorso pronunciato a Napoli in occasione della Giornata europea della Cultura ebraica 2013 alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
 
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Voci a confronto
Arrestata a Milano una baby gang responsabile, in questi ultimi mesi, di numerosi attacchi e violenze a sfondo anche antisemita. La prima aggressione, diretta a un omosessuale, in gennaio. (Quotidiano Nazionale). Come anticipato su Pagine Ebraiche di ottobre, tra le novità della grande mostra che avrà luogo al Vittoriano in occasione del 70esimo anniversario del 16 ottobre l’esposizione di centinaia di foto di deportati. “Vedere in faccia i deportati forse servirà a toccare le coscienze”, spiega Marcello Pezzetti a Francesca Nunberg (Messaggero). Al forum “Il coraggio della speranza” l’intervento del presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, che ha invitato a un maggiore impegno a tutela della famiglia (Avvenire). Incontro a Washington tra il premier israeliano Netanyahu e Obama. Tra i temi toccati le recenti aperture di Rohani, presidente iraniano, al dialogo. Netanyahu, come riporta Maurizio Molinari sulla Stampa, ha parlato allo storico alleato di “finte aperture” ribadendo come l’obiettivo dell’Iran rimanga sempre lo stesso: la distruzione di Israele. Sempre in Israele, è Betlehem il film scelto per rappresentare il Paese ai prossimi oscar del cinema. “Betlehem – si legge su Repubblica – racconta il dramma dei rapporti umani dove tutti cercano di sopravvivere in una realtà impossibile”. Lo Yad Vashem accoglie intanto tra i Giusti il primo arabo
 
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Giornata della Cultura
Ebraismo in piazza
Tradizione, cultura e valori dell’ebraismo. In decine di città italiane questo inizio di autunno ha visto il mondo ebraico protagonista con la celebrazione lo scorso 29 settembre della Giornata europea della cultura ebraica. Da Napoli, città capofila dell’evento, salendo e scendendo lunga la penisola migliaia di persone hanno avuto l’occasione di conoscere e scoprire il legame tra ebraismo e natura, tema di quest’anno dell’iniziativa. Sessantasei le località coinvolte per questa 14esima edizione che ha visto coincidere l’inaugurazione di un altro grande evento: il Festival di Milano Jewish and the city.
 
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  davar
festival
Jewish and the City, laboratorio del confronto con la società
Grandissimo successo di pubblico e sale costantemente esaurite per
Jewish and the City, il festival organizzato dalla Comunità ebraica in collaborazione con il Comune di Milano e il patrocinio di Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Rai, Regione e Provincia.
Così Milano, la città della frenesia, una città spesso considerata fredda e poco incline all’ascolto, riflette sul valore del riposo. La dimensione del riposo legato allo Shabbat è stata infatti al centro della penultima giornata del festival. Etica e valore del riposo, etica e valore del lavoro. Tempo individuale e tempo collettivo. Diritti e doveri. Di questi temi si è discusso alla Fondazione Corriere della Sera, in un dibattito dai grandi protagonisti.
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festival
Jewish and the City, un mondo
che in molti vogliono esplorare

Hanno voglia di esplorare e sperimentare i cittadini italiani. L'altissimo numero delle presenze al festival milanese di Jewish and the City, andato oltre ogni aspettativa, fornisce una ulteriore prova di come sia vasta e ricca di aspettative quella parte del paese che guarda con interesse ai valori che la minoranza ebraica testimonia, una ulteriore prova insieme al successo che riscuotono gli eventi a tema ebraico nelle rassegne culturali sempre più numerose in Italia. Occasioni e pubblico che Pagine Ebraiche segue con attenzione. A discutere di questi temi assieme al direttore del giornale dell'ebraismo italiano Guido Vitale, due professori universitari, esponenti di un mondo che lavora sulla cultura in modo completamente diverso da quello dei festival e che ne è, allo stesso tempo, spesso protagonista. L’occasione è l’incontro Chiavi di ebraismo, in cui dopo oltre 48 ore di momenti di riflessione legati alla cultura ebraica, ci si dedica alla madre di tutte le domande “di cosa parliamo quando parliamo di ebraismo?”.  Così Alessandro Guetta, professore di Letteratura Ebraica presso l’Institut national des langues et civilisations orientales di Parigi e lo storico del Cristianesimo dell’Università di Torino Giovanni Filoramo, hanno offerto alcune prospettive tra cultura, etnia, tradizione, religione, intrecci identitari, e soprattutto linguistici. A portare i saluti dell’Università degli Studi di Milano, uno dei luoghi che hanno ospitato il festival Jewish and the City, il professor Germano Maifreda.
E in attesa del trittico di grandi eventi a chiusura della manifestazione nella seconda parte della giornata, scienza e tradizione a confronto sul tema della Creazione. Spaziando da Darwin alla lettura della complessità del rapporto che diede nei suoi scritti Primo Levi, ne hanno discusso lo scrittore Domenico Scarpa, consulente del Centro Internazionale di Studi che porta il nome del grande intellettuale torinese, rav Gianfranco Di Segni, coordinatore del Collegio rabbinico italiano e membro del Consiglio nazionale delle ricerche, Giulio Giorello, professore di Filosofia della Scienza all’Università degli Studi di Milano, moderati dalla giornalista scientifica Daniela Ovadia. A offrire al pubblico le parole di Primo Levi sul tema, dando lettura di alcuni brani da lui firmati, Miriam Camerini, attrice e regista.
Nel pomeriggio l’appuntamento è al Memoriale della Shoah per un momento dedicato alla resistenza spirituale. La serata sarà tutta per un binomio di imprescindili alleati, il silenzio e la musica. Riflessioni a proposito del silenzio in scena alla Sinagoga centrale: in programma la conferenza-concerto con il priore Enzo Bianchi, lo scrittore Erri De Luca, e il rabbino Benedetto Carucci Viterbi, introdotta dalla saggista Gabriella Caramore, e accompagnata alla chitarra del maestro Emanuele Segre con musiche di Weiss e Giuliani, prima della lectio magistralis del talmudista francese Marc-Alain Ouaknin.
A salutare il festival e i milanesi saranno infine le note klezmer balcaniche del Trio Nefesh in una grande festa alla Rotonda della Besana.

Rossella Tercatin
 

festival
Jewish and the City - Gli eventi, le immagini, le storie
qui roma
Dialogo - "L'amico Francesco"
Un amico, un confidente, un interlocutore disponibile al confronto anche sui temi più delicati. È il ritratto di papa Francesco tratteggiato dal rabbino argentino rav Avraham Skorka, ospite della tre giorni di incontri organizzati a Roma da Sant’Egidio sotto il nome de “Il coraggio della speranza”. Tra i tanti ospiti intervenuti ieri il rabbino capo rav Riccardo Di Segni e il presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici.
 
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pilpul
Visti da Roma
Sull’ultimo numero di Pagine Ebraiche scopro due dati interessanti: quelli relativi all’Otto per mille e quelli sul pregiudizio antiebraico in Italia, descritto nella ricerca curata dal CDEC. Ci sarebbero molte cose da dire, ma, da ebreo romano, vorrei segnalare un’apparente contraddizione. Primo elemento: la raccolta dell’Otto per Mille a Roma va molto male.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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