David
Sciunnach,
rabbino
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“Il
Signore si ricordò di Nòach, di tutto il bestiame e di tutti gli
animali selvatici che erano con lui.” (Bereshìt, 8, 1) C’insegna il
Rabbì di Lublin: Quando il Santo Benedetto si ricorda di un Tzaddìk -
Giusto, per trarlo in salvo, egli porta redenzione e salvezza anche a
coloro che gli sono vicini, pur essendo questi inferiori al Giusto in
azioni e in spirito. E’ questo il caso anche degli animali che erano
nell'arca con Nòach, che furono salvati in grazia dei meriti del Giusto.
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David
Assael,
ricercatore
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Anche
Alba Dorata minaccia di far dimettere i suoi 18 parlamentari a seguito
degli arresti subiti in questi giorni. La minaccia è rivolta verso il
premier Samaras, che, costretto al ritorno al voto, rischierebbe di
perdere il comando del governo. Cose che non giungono nuove alle nostre
orecchie. Naturalmente, se tutti hanno da pensare su quanto accade, il
mondo ebraico ha da pensare due volte.
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Cultura a porte aperte
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"Non
è una Natura senza cuore, non è una Creazione senza Giustizia, quella
che siamo venuti a celebrare qui oggi. Ci muove l’antico messaggio che
gli ebrei si tramandano nei millenni, secondo il quale tutta la
Creazione, e l’essere umano che vi sta al centro, devono essere
scrupolosamente tutelati e rispettati".
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel
discorso pronunciato a Napoli in occasione della Giornata europea della
Cultura ebraica 2013 alla presenza del presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano.
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Voci a confronto
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Il
Consiglio d’Europa ha votato un documento in cui definisce la
circoncisione una violazione dell’integrità fisica dei minori,
paragonandola alle mutilazioni genitali femminili (La Stampa). “Le
leggi del 1938 (giustamente l’Unione delle comunità ebraiche italiane
sostiene che si dovrebbe parlare di «leggi razziste» e non di «leggi
razziali») volute dal fascismo e vilmente sottoscritte da Vittorio
Emanuele III, segnarono la vita di Settimia Spizzichino. Meglio sarebbe
parlare di «vittima del nazi-fascismo». Ma non vedo né sciatteria né
scelta, solo un automatismo legato all’ignobile razzia del 16 ottobre
1943. Sottoponiamo la questione agli uffici della toponomastica”. Così
Paolo Conti sul Corriere Roma risponde alla segnalazione di una
lettrice che sottolinea come sotto il nome di Settimia Spizzichino
sulla targa del ponte a lei dedicato ci sia scritto “vittima del
nazismo” omettendo le responsabilità fasciste.
Davvero l’Italia non è un paese razzista? Se lo chiede sul Fatto
quotidiano Furio Colombo, dopo una lettera che esprime preoccupazione
per gli ultimi episodi di violenza e intolleranza, tra cui le minacce
al presidente della Comunità di Roma Riccardo Pacifici. Grandissimo
successo di pubblico per il festival Jewish and the City che si è
chiuso ieri (Corriere Milano).
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Giornata della Cultura Ebraismo in piazza
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Tradizione,
cultura e valori dell’ebraismo. In decine di città italiane questo
inizio di autunno ha visto il mondo ebraico protagonista con la
celebrazione lo scorso 29 settembre della Giornata europea della
cultura ebraica. Da Napoli, città capofila dell’evento, salendo e
scendendo lunga la penisola migliaia di persone hanno avuto l’occasione
di conoscere e scoprire il legame tra ebraismo e natura, tema di
quest’anno dell’iniziativa. Sessantasei le località coinvolte per
questa 14esima edizione che ha visto coincidere l’inaugurazione di un
altro grande evento: il Festival di Milano Jewish and the city.
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JEWISH AND THE CITY
Il Festival chiude in bellezza
“Vi
ringrazio per aver bussato alle nostre porte, aiutandoci a ricordare
chi siamo. Troppo spesso di ebrei ed ebraismo si parla solo in
relazione alla Shoah. Qui invece abbiamo raccontato l’ebraismo vivo.
Perché conoscersi è fondamentale”. Così rav Roberto Della Rocca,
direttore scientifico di Jewish and the City e del Dipartimento
educazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha
ringraziato la cittadinanza milanese, parlando di fronte alla sinagoga
centrale gremita in ogni ordine di posti, salutando il pubblico del
festival. Successo oltre ogni aspettativa infatti per la rassegna di
cultura ebraica organizzata dalla Comunità e dal Comune di Milano con
il patrocinio di UCEI, Rai, Regione e Provincia, che ha proposto oltre
40 eventi, incontri, concerti, conferenze, lezioni e laboratori,
offrendo le riflessioni di decine di relatori provenienti da tutta
Italia e non solo, con le prime stime che parlano di oltre 10mila
presenze.
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jewish and the city
Spirito della memoria
“Il
dono dello Shabbat non ha smesso di essere tale nemmeno nei Lager, dove
permetteva di sentirsi ancora degli esseri umani”. Così il direttore
del Corriere della Sera e presidente della Fondazione Memoriale della
Shoah di Milano Ferruccio de Bortoli ha sintetizzato il significato del
tema del festival Jewish and the City, lo Shabbat, nell’ambito
drammatico delle persecuzioni razziste, introducendo ieri pomeriggio
l’incontro La resistenza spirituale durante la Shoah, organizzato in
collaborazione con L’associazione Figli della Shoah nell’auditorium del
Memoriale, aperto per la prima volta al pubblico. Incontro che ha visto
la partecipazione di Roberto Jarach, vicepresidente della Fondazione
Memoriale della Shoah di Milano e vicepresidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane, rav Giuseppe Laras, presidente emerito
dell’Assemblea rabbinica italiana, Wlodek Goldkorn, responsabile
culturale de L’Espresso e il germanista Roberto Cazzola.
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Ticketless
- Stoppini
Il
tema della natura, scelto per la Giornata della cultura ebraica, mi ha
fatto sentire in colpa. Da settimane ho perso di vista uno degli
obiettivi che mi ero dato all’inizio, con i primi Ticketless: osservare
gli interni delle case degli ebrei italiani. Quanto paesaggio, quanta
natura nei quadri appesi alle pareti di queste case? Paesaggi alpini,
vedute di mare, piazze d’Italia s’alternano a ritratti di Montefiore o
di Mazzini.
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- La guerra brutta
Dopo
un bagno di folla ricevuto al Festival del diritto di Piacenza, dove ha
tenuto una conferenza, nella sezione “Testimoni del tempo”, sul tema
“Diritto alla pace, diritti per la pace”, Gino Strada ha rilasciato a
Rainews24, venerdì scorso, un’ispirata intervista, nella quale ha
spiegato in poche parole quale sia l’origine di tutti i mali del mondo,
e quale il possibile rimedio. I mali, ci ha detto, derivano dalla
guerra, che è una cosa molto brutta, e basterebbe eliminarla per avere
un modo di pace e di giustizia.
Francesco Lucrezi, storico
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