Elia Richetti,
presidente
dell'Assemblea
rabbinica
italiana
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La Torah ci presenta come fortemente
negativa la valutazione dell’umanità ai tempi di Nòach anche dopo il
diluvio, e riferisce la decisione divina di non distruggere più
l’intera umanità; tale decisione sembra quasi una resa di Ha-Qadòsh
Barùkh Hu’: “Non continuerò a maledire la terra a causa dell’uomo,
poiché la tendenza del cuore dell’uomo è malvagia dalla sua gioventù, e
non continuerò più a colpire ogni vivente come ho fatto. Ancora per
tutti i giorni della terra semina, mietitura, freddo, caldo, estate,
inverno, giorno e notte non cesseranno”.
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
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È mancato martedí a Gerusalemme all'età di
90 anni Israel Gutman. "Srùlik" – come era noto affettuosamente fra gli
amici – era stato uno dei grandi protagonisti della rivolta del ghetto
di Varsavia iniziata la notte del Seder di Pesach del 1943. Dopo
l'internamento a Maydanek, ad Auschwitz e a Mauthausen, e dopo un breve
passaggio da profugo dagli uffici di Via Unione a Milano, nel 1946 era
arrivato in Israele a bordo della nave Exodus. Gutman, il giovane
leader, aveva versato il proprio sangue in combattimento. Nel corso
degli anni, prima in kibbutz, poi professore all'Università di
Gerusalemme, era stato direttore dell'Istituto di Ebraismo
Contemporaneo, capo dell'Istituto di ricerca storica di Yad Vashem, e
una delle voci principali e più autorevoli della storiografia della
Shoah
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Cultura a porte aperte
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"Non è una Natura senza cuore, non è una
Creazione senza Giustizia, quella che siamo venuti a celebrare qui
oggi. Ci muove l’antico messaggio che gli ebrei si tramandano nei
millenni, secondo il quale tutta la Creazione, e l’essere umano che vi
sta al centro, devono essere scrupolosamente tutelati e rispettati".
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel
discorso pronunciato a Napoli in occasione della Giornata europea della
Cultura ebraica 2013 alla presenza del presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano.
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Voci a confronto
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Scambio di messaggi via Twitter tra il suo
fondatore, Jack Dorsey, e il presidente iraniano Hassan Rouhani.
Incalzato sulla libertà di fruizione del social network in Iran,
Rouhani risponde: “Cerco di garantire che la mia gente acceda a tutte
le informazioni globali come è suo diritto”. Repubblica titola: “Iran,
su Twitter l’ultima svolta di Rouhani”. In una scuola elementare di
Bologna un insegnante ha tolto il crocifisso dall’aula aprendo, con il
suo gesto, un nuovo dibattito in merito all’ostensione di simboli
religiosi nelle aule scolastiche (Corriere della sera). “Una storia che
non sta in piedi”. Così Anna Foa, sull’Osservatore Romano, in merito
alla rimozione della targa che a Dachau ricorda Giovanni Palatucci,
Giusto tra le nazioni e al centro di un’indagine storiografica del
Centro Primo Levi di New York che ne decostruirebbe i meriti nel
salvataggio di molti ebrei durante il nazifascismo. “Ebrei e Ferrara,
una lunga storia d’amore”, titola il Resto del Carlino nel presentare
una grande mostra che si apre questo pomeriggio alla palazzina del
Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. Numerosi gli
appuntamenti che in tutta Italia dedicano uno spazio importante alla
conoscenza della cultura ebraica. A Roma, all’Università Sapienza, si
sono conclusi i lavori del seminario “La percezione dell’ebraismo nelle
altre culture e nelle arti” con ospite l’ambasciatore d’Israele in
Italia Naor Gilon (Avvenire).
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Giornata della Cultura Ebraismo in piazza
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Tradizione, cultura e valori dell’ebraismo.
In decine di città italiane questo inizio di autunno ha visto il mondo
ebraico protagonista con la celebrazione lo scorso 29 settembre della
Giornata europea della cultura ebraica. Da Napoli, città capofila
dell’evento, salendo e scendendo lunga la penisola migliaia di persone
hanno avuto l’occasione di conoscere e scoprire il legame tra ebraismo
e natura, tema di quest’anno dell’iniziativa. Sessantasei le località
coinvolte per questa 14esima edizione che ha visto coincidere
l’inaugurazione di un altro grande evento: il Festival di Milano Jewish
and the city.
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lampedusa
UCEI:
"Solidarietà e cordoglio
Serve intervento internazionale"
“L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane esprime il proprio cordoglio per la
nuova immane tragedia del mare consumatasi a largo di Lampedusa.
Sono immagini terribili quelle che vediamo propagate dai media in
queste ore. Immagini che parlano di speranze e sogni infranti, immagini
che inevitabilmente scuotono le coscienze.
In queste ore drammatiche la popolazione italiana e di Lampedusa, come
ogni giorno, si prodiga per effettuare dei salvataggi. Appare però
sempre più chiaro che queste tragedie tenderanno continuamente ad
aumentare a meno che non si riesca ad intervenire sul piano
internazionale agendo su quelli che sono i punti di partenza di queste
fughe disperate dalla guerra, dalla fame, dalla miseria.
Siamo vicini e solidali a tutti i sopravvissuti e ai familiari delle
vittime”.
Renzo Gattegna,
presidente dell'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane
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lampedusa
"Dignità
in cima all'agenda"
Le
notizie dell'ennesima tragedia di Lampedusa sono sconvolgenti. Ma
purtroppo non sono una novità nè una sorpresa. E' assurdo indignarsi -
per poche ore - solo quando il numero delle vittime sale oltre una
certa soglia psicologica, mentre da anni continuano i traffici e gli
annegamenti. La nostra memoria storica, di popolo che fino a poco fa ha
sperimentato le tragedie del mare e i respingimenti, si ribella davanti
ad una situazione che tutti conoscono e pochi cercano di risolvere.
Bisogna muoversi. La difesa della dignità umana deve essere in cima
all'agenda politica.
Riccardo Di Segni, rabbino
capo di Roma
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