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8 ottobre 2013 - 4 Cheshvan 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Circa 20 anni fa ho avuto modo di frequentare, per alcune notti del mese di Elùl, le Selichòt condotte dal Rav Ovadià Yosèf z.l, precedute da una sua lezione, in un Bet Hakeneset nel quartiere dei Bukharim a Yerushalaim. L’atmosfera era particolarmente suggestiva. I suoi tanti discepoli si affrettavano a servirgli tazze di te caldo che lui sorseggiava molto lentamente. Un particolare che mi è rimasto molto impresso e che mi ha aiutato a capire meglio il significato di quell’insegnamento rabbinico per il quale il valore di una persona si riconosce nel momento della sua ira, kaasò, della sua tasca, (dalla attitudine di una persona a mettersi le mani in tasca per aiutare il prossimo) kisò, e dal suo bicchiere (da come una persona beve), kosò. C’e chi trangugia come Esàv e chi invece sa sorseggiare come ci insegna la nostra matriarca Rivkà.
 
Dario
Calimani,
anglista
San Siro chiuso per razzismo. Galliani, Presidente del Milan, si arrabbia e vuole che siano cancellate le norme contro la ‘discriminazione territoriale’. Non sono mai stato milanista, ma oggi meno che mai. Ci si chiede, tuttavia: se il calcio produce discriminazionismo, o semplicemente si presta a palcoscenico per manifestazioni di discriminazione spesso razziale, perché non abolire il calcio assieme a tutti coloro che lo sfruttano per tenere alte le tensioni, e non solo quelle sportive? 
 
Cultura a porte aperte
"Non è una Natura senza cuore, non è una Creazione senza Giustizia, quella che siamo venuti a celebrare qui oggi. Ci muove l’antico messaggio che gli ebrei si tramandano nei millenni, secondo il quale tutta la Creazione, e l’essere umano che vi sta al centro, devono essere scrupolosamente tutelati e rispettati".
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel discorso pronunciato a Napoli in occasione della Giornata europea della Cultura ebraica 2013 alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
 
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Voci a confronto
“Quei ragazzi hanno riscattato l’onore dell’Italia”. Così il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici in occasione della celebrazione alla Scuola Allievi in memoria dei 2500 carabinieri deportati nei campi di concentramento il 7 ottobre 1943. Come riporta il Corriere della Sera, la commemorazione si è svolta in presenza del presidente UCEI Renzo Gattegna, del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e del comandante generale dell’Arma Leonardo Gallitelli. Sempre sulle pagine del Corriere, l’intervista a Yuli-Yoel Edelstein, speaker della Knesset. Il portavoce del Parlamento israeliano, in visita in Italia (dove ha incontrato il ministro degli Esteri Emma Bonino), ha sottolineato la preoccupazione di Israele di fronte al pericolo che l’Iran si doti del nucleare. “Una violazione dell’integrità fisica dei bambini” così il Consiglio d’Europa ha definito la circoncisione in una risoluzione approvata lo scorso primo ottobre, arrivando a metterla sullo stesso piano delle mutilazioni genitali femminili. Dura la risposta del ministero degli Esteri israeliano (Avvenire) che in una nota ha definito la decisione “una macchia morale sul Consiglio d’Europa e alimenta l’odio e le tendenze razzistiche in Europa”, chiedendo inoltre il ritiro della risoluzione. Spazio sui giornali italiani e internazionali alla notizia della morte di rav Ovadia Yosef, la figura centrale della rivincita del mondo sefardita in Israele, scomparso all’età di 93 anni (Avvenire, Corriere, Foglio, Giornale e Wall Street Journal).
Rimanendo in Israele, Elena Loewenthal sulla Stampa racconta il significativo risultato portato a casa dal movimento delle Donne del Muro. “D’ora in poi, infatti, a qualche decina di metri di distanza, dall’altra parte del «Mughrabi Bridge» – scrive Loewenthal – le donne potranno pregare come gli uomini, con lo scialle, il copricapo e i filatteri. E leggere pubblicamente la Torah. Sarà uno spazio religioso «egualitario» gestito da un comitato ebraico multi confessionale”. 
 
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Giornata della Cultura Ebraismo in piazza
Tradizione, cultura e valori dell’ebraismo. In decine di città italiane questo inizio di autunno ha visto il mondo ebraico protagonista con la celebrazione lo scorso 29 settembre della Giornata europea della cultura ebraica. Da Napoli, città capofila dell’evento, salendo e scendendo lunga la penisola migliaia di persone hanno avuto l’occasione di conoscere e scoprire il legame tra ebraismo e natura, tema di quest’anno dell’iniziativa. Sessantasei le località coinvolte per questa 14esima edizione che ha visto coincidere l’inaugurazione di un altro grande evento: il Festival di Milano Jewish and the city.
 
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  davar
iSRAELE
Gerusalemme, una folla immensa
per l'ultimo saluto a rav Yosef
“Un grande e influente studioso,  uno straordinario punto di riferimento per gli ebrei di tutto il mondo a prescindere dalle singole correnti e culture di appartenenza. Con la scomparsa di rav Ovadia Yosef perdiamo un Maestro nel senso più autentico del termine”. Così il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nell'esprimere il cordoglio di tutto l'ebraismo italiano per la scomparsa del leader spirituale dell'ebraismo sefardita, salutato ieri da una folla oceanica di 800mila persone, un decimo della popolazione di Israele.
Numerose le testimonianze di vicinanza e di partecipazione al lutto giunte dal rabbinato italiano.
“Rav Ovadia Yosef ha dato forza anche politica alla rinascita sefardita. Chiunque si occupi di halakhah oggi – ricorda Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma – non può fare a meno delle sue opinioni che si impongono per erudizione e spessore halakhico".
“Nella sua attività – afferma rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano – ha espresso opinioni halakhiche coraggiose, a volte controcorrente. Non credo che attualmente ci sia uno studioso di Torah che possa prescindere da Ovadia Yosef, sefardita o ashkenazita che sia".
Commozione anche nelle parole del presidente dell'Assemblea rabbinica italiana rav Elia Richetti (“un grande studioso dei nostri tempi”), del suo presidente emerito rav Giuseppe Laras (“è mancato il grande della generazione”) e del coordinatore del collegio rabbinico rav Gianfranco di Segni (“grazie alla sua immensa saggezza ha restituito onore all'ebraismo sefardita”).
Un ricordo anche dal direttore del dipartimento Educazione e Cultura UCEI rav Roberto Della Rocca che, nel suo consueto aleftav del martedì, racconta del suo incontro con rav Yosef in occasione di alcune selichot svoltesi a Gerusalemme alcuni anni fa.
"Se ne va via un rav la cui visione della vita è stata fondante per lo Stato di Israele e per tutti gli ebrei del mondo”, commenta l'assessore al culto UCEI Settimio Pavoncello.
iSRAELE
Sfogliando i ricordi del rav
Una città praticamente bloccata per rendergli omaggio, 800mila persone per le strade al suo funerale, il più partecipato nella storia del paesUna città praticamente bloccata per rendergli omaggio, ottocentomila persone per le strade al suo funerale, il più partecipato nella storia del paese. Così Israele ha salutato il rav Ovadia Yosef, già rabbino capo e guida spirituale dell’ebraismo sefardita, scomparso ieri a Gerusalemme all’età di 93 anni. Una figura che ha saputo segnare un’epoca sotto diversi aspetti, come ricorda la stampa israeliana.
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memoria 
In viaggio con Sami e Piero
Comune di Roma e Comunità ebraica insieme per un nuovo Viaggio della Memoria in programma nei giorni immediatamente successivi (19-21 ottobre) alle manifestazioni organizzate in città in ricordo del 16 ottobre 1943 e con la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Viaggio si snoderà tra Cracovia e Auschwitz-Birkenau e avrà come guide d'eccezione i Testimoni Sami Modiano e Piero Terracina.
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YURI EDELSTEIN A ROMA
"L'autunno caldo della Knesset"
"
I prossimi mesi alla Knesset saranno molto intensi. Parola del suo presidente, il deputato di Likud-Beytenu Yuli-Yoel Edelstein, in Italia per alcuni importanti incontri istituzionali, fra cui quello con il ministro degli Esteri Emma Bonino. A margine della sua visita alla scuola ebraica di Roma, Edelstein commenta una stagione politica che si prospetta significativa, con importanti riforme in cantiere.
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qui stoccolma 
Englert, dalla Shoah al Nobel
Nato a Bruxelles, sopravvissuto alla Shoah, professore della School of Physics and Astronomy della Tel Aviv University, François Englert si aggiudica il Premio Nobel per la chimica assieme a Peter Higgs grazie alla scoperta del’esistenza del bosone di Higgs tramite il quale ogni cosa ha una massa. Il prestigioso riconoscimento arriva a poche ore dall'assegnazione del Premio Nobel per la medicina agli scienziati statunitensi James E. Rothman e Randy W. Schekman e al loro collega tedesco Thomas C. Südhof. Nell'occasione i gestori del sito che riporta i vincitori del Premio Nobel di origine ebraica hanno immediatamente aggiornato la pagina: ora Rothman, Sheckman ed Englert hanno il loro posto d'onore.
(Nell’immagine Francois Englert, a sinistra, parla con Peter Higgs)


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CDEC
Natura e shabbat in vetrina

al concorso fotografico
Premiati i vincitori del concorso fotografico Obbiettivo sul mondo organizzato dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano e giunto quest'anno alla quinta edizione.
Il primo premio è stato assegnato a Giuliana Ghelarducci (Livorno) per la sua fotografia “Rebirth”, e le due menzioni speciali a Mariangela Braghieri (Livorno) per la foto “Spring of peace” e a Dikla Recanati per la foto “Birkat Hahammah”.
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memoria
Pisa onora le sorelle del coraggio
Vittime della persecuzione nazifascista. Da oggi cittadine onorarie del Comune dove nel 1938 fu avallata – con regio decreto – la vergogna delle leggi antiebraiche. A 75 anni dall’infamia di San Rossore il riconoscimento è andato alle sorelle Andra e Tatiana Bucci, ebree fiumane sopravvissute ad Auschwitz.
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QUI TRIESTE
Fiabe ebraiche in biblioteca
Gilad Shalit con il suo ormai celebre Lo squalo e il pesciolino. E ancora, un Golem rivisitato ad hoc per un pubblico di giovanissimi e una storiella ashkenazita dalla Lituania. È l’itinerario tracciato da Mauro Tabor, assessore alla cultura della Comunità ebraica di Trieste e consigliere UCEI, davanti alla folta platea di ragazzini (con genitori al seguito) ritrovatosi alla biblioteca Quarantotti Gambini per un insolito pomeriggio dedicato alla lettura di fiabe ebraiche. “È stata un’iniziativa bella e divertente con una soglia dell’attenzione molto alta. Mi sa che cambio mestiere!”, scherza Tabor. A coadiuvarlo nella lettura la libraria Antonella Farina. 
pilpul
Vajont
A qualcuno sarà capitato di percorrere la vecchia strada statale che dalle Dolomiti bellunesi porta all’autostrada. Si evita il traffico nei giorni da bollino rosso. A un certo punto, sulla sinistra, si staglia la diga del Vajont. Rispetto alle immagini televisive è molto più alta e stretta, e non ci si immagina che dietro quel piccolo spicchio di cemento potesse essere racchiuso un lago così ampio e profondo.


Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Giuseppe Bolgia
Quando David Bidussa, nel suo acuto saggio Dopo l’ultimo testimone, s’interrogò su quale sarebbe stato il futuro della Memoria dopo la scomparsa di chi aveva vissuto in prima persona la Shoah, la Resistenza, il fascismo, l’occupazione tedesca e la seconda guerra mondiale, si riferiva certamente anche ai loro figli.

Mario Avagliano
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