Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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“Chiunque annienta una persona, il testo
considera come se avesse annientato un mondo intero” (Mishna, Sanhedrin
IV, 5 secondo le versioni più antiche). Chi ha annientato, non ha
mostrato segni di pentimento ed ha perseverato fino alla fine, ha
continuato ad annientare mondi interi ogni giorno della sua vita.
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
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La Repubblica di Argentina non consente il
rientro della salma di Erich Priebke a Bariloche, una sorta di enclave
di espatriati nazisti, in fuga dall’Europa all’indomani del crollo
della Germania (una buona parte di questi passati per l’Italia grazie
all’aiuto di settori non marginali della Chiesa cattolica, austriaca,
tedesca e anche italiana, come ha dimostrato con ricchezza di
particolari Uki Goñi nel suo ”Operazione Odessa”, Garzanti). Non è un
ripensamento dell’ultim’ora, ma è parte di un processo di riflessione a
cui noi, non abbiamo mai prestato attenzione a sufficienza.
Bisognerebbe capire che cosa è successo in America Iberica nell’ultimo
decennio per comprendere il perché di questa decisione. Per esempio
chiedersi che cosa ha significato, per un paese come l’Argentina
liberarsi non solo del suo passato golpista, ma anche di quello
populista, cosa ha voluto dire l’atto del presidente Néstor
Kirchner che nel 2003 annullò le leggi d’impunità volute dal governo
neoliberale e populista di Carlos Menem dando corso ai processi per
violazioni di diritti umani che in questo momento tengono in carcere
con condanne definitive quasi 700 repressori e con 3.000 processi
ancora in corso. E con ciò forse saremmo anche in grado noi qui di
riflettere sulla nostra storia: su come l’abbiamo raccontata, su come
non siamo disposti ad affrontarla e su come abbiamo fatto di tutto per
archiviarla. Per esempio mettendola in un armadio e avendo cura che le
sue porte fossero dalla parte del muro, per far sì che qualcuno non
avesse la malagurata intenzione di aprirlo.
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Cultura a porte aperte |
"Non è una Natura senza cuore, non è una
Creazione senza Giustizia, quella che siamo venuti a celebrare qui
oggi. Ci muove l’antico messaggio che gli ebrei si tramandano nei
millenni, secondo il quale tutta la Creazione, e l’essere umano che vi
sta al centro, devono essere scrupolosamente tutelati e rispettati".
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel
discorso pronunciato a Napoli in occasione della Giornata europea della
Cultura ebraica 2013 alla presenza del presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano.
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Voci a confronto |
Impegno per arrivare a un nuovo salto di
qualità nelle relazioni tra ebrei e cattolici. È quanto ha auspicato il
presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna
durante l’incontro dei leader ebraici con il pontefice (con lui, tra
gli altri, il rabbino capo della Comunità di Roma Riccardo Di Segni e
il presidente Riccardo Pacifici), come riportato dall’Osservatore
Romano.
Sul Corriere della Sera un intervento di Yasha Reibman, già consigliere
e portavoce della Comunità ebraica di Milano, circa il tema della
circoncisione in seguito alla sua equiparazione con l’infibulazione da
parte del Consiglio d’Europa. “Dobbiamo chiederci se in Europa ci sia
ancora posto per ebrei e musulmani o se ci troviamo su un piano
inclinato che arrivi a proibire due pratiche centrali per ebraismo e
Islam – sottolinea – La circoncisione nulla ha a che fare con le
mutilazioni genitali femminili, dal momento che nessuna funzione
fisiologica viene limitata. Semmai, come sottolineato nel 2012
dall’American Academy of Pediatrics, dal punto di vista medico, i
rischi sono superati dai vantaggi”.
La Stampa riferisce la notizia che la prestigiosa rivista di medicina
britannica The Lancet confermerebbe che la morte di Yasser Arafat non
sarebbe avvenuta per cause naturali ma in seguito ad avvelenamento.
Francesco Battistini sul Corriere racconta dell’incontro organizzato in
Cisgiordania con l’ex brigatista Franco Bonisoli, uno dei responsabili
del rapimento e assassinio di Aldo Moro e della sua scorta, e di
Giovanni Ricci, figlio di uno dei carabinieri uccisi, per promuovere la
non violenza e la convivenza pacifica nell’ambito di un progetto
finanziato dall’Unione Europea. “Diffidente” viene definita
l’accoglienza del pubblico palestinese. In programma anche un evento in
Israele.
Dopo la morte del capitano delle SS Erich Priebke, Roma si ribella
all’idea di ospitarne la tomba. Ampio lo spazio dedicato al tema sui
giornali di oggi.
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Giornata della Cultura Ebraismo in piazza |
Tradizione, cultura e valori dell’ebraismo.
In decine di città italiane questo inizio di autunno ha visto il mondo
ebraico protagonista con la celebrazione lo scorso 29 settembre della
Giornata europea della cultura ebraica. Da Napoli, città capofila
dell’evento, salendo e scendendo lunga la penisola migliaia di persone
hanno avuto l’occasione di conoscere e scoprire il legame tra ebraismo
e natura, tema di quest’anno dell’iniziativa. Sessantasei le località
coinvolte per questa 14esima edizione che ha visto coincidere
l’inaugurazione di un altro grande evento: il Festival di Milano Jewish
and the city.
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israele
Italkim,
cambio della guardia
È
Angelo Piattelli, esperto e perito di manoscritti, stampe antiche ed
oggetti di judaica che cura le collezioni di diversi appassionati
svizzeri, inglesi ed americani e che vive in Israele da circa 20 anni
il nuovo presidente della Hevrat Yehudei Italia, associazione che
rappresenta la comunità italiana in Israele. Già impiegato presso
l’Institute for Jewish Bibliography (Università Ebraica di Gerusalemme)
e esperto di case d’aste (Sotheby’s Israele e Europa e Judaica,
Gerusalemme), Piattelli sostituisce il presidente uscente Eliahu Ben
Zimra.
Eletti nel nuovo Consiglio insieme a lui, in una votazione in cui si
sono presentati ben 14 candidati, Chanoch Cassuto, Angela Polacco
Lazar, Viviana Di Segni, Pierpaolo Pinhas Punturello, Ruhama Bonfil
Piperno Beer e Cecilia Nizza, subentrata a Filippo Ventura, che ha
dichiarato di rinunciare all’incarico, come riferisce il comunicato
diffuso dal Comitato degli italiani all’estero in Israele, che
sottolinea anche come Sergio Della Pergola, demografo dell’Università
ebraica di Gerusalemme, abbia deciso di non ripresentarsi dopo oltre
trent’anni di attività nei vari comitati. L’appuntamento elettorale ha
conosciuto momenti concitati: è stato preceduto da un intenso dibattito
e ha visto l’elezione di due candidati già parte del Consiglio di altre
associazioni, e in particolare dall’Irgun Olei, nata per offrire
supporto alle Aliyot dall’Italia (oltre a Filippo Ventura anche il
rabbino Pierpaolo Pinhas Punturello).
La Hevrah ha da poco chiuso una lunga trattativa con l’Autorità per i
Beni immobiliari dello Stato di Israele per l’assegnazione dell’area di
Rehov Hillel 27 di Gerusalemme, luogo del tempio italiano, del museo
dedicato alla cultura degli ebrei italiani e prestigioso simbolo
internazionale della loro storia e plurimillenaria identità
(nell’immagine).
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Cent’anni
di troppo
Le
foto lo ritraggono sorridente, con o senza una divisa, nel secondo caso
quella delle SS, con un sorriso non si sa quanto sincero. Poco importa,
peraltro. Sembra comunque soddisfatto di sé. Se non vestisse l’uniforme
delle SS si potrebbe dire di lui che è uno dei tanti giovani di “buone
speranze” come ogni epoca ci consegna. Dopo di che le cose non stanno
così. Il caso ha voluto che venisse a mancare pochi giorni prima del
settantesimo anniversario del rastrellamento e della razzia ai danni
della comunità ebraica di Roma, avvenuti l’uno e l’altra il 16 ottobre
1943.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Bestseller
Tu
porti avanti la teoria degli antichi rock, sintetizza sorridendo
un’amica paziente la mia mania di voler dimostrare al mondo che non è
perché sono vissuti giusto qualche millennio fa che gli antichi devono
essere per forza noiosi. Anzi, sono simpatici e spesso
sorprendentemente attuali. Ecco, ma se tutto sommato quello che afferma
una fanciulla alle prime armi e per giunta molto poco rock conta
abbastanza poco, magari si dà più volentieri ascolto a una come Juliet
Lapidos, laureata a Yale in letterature comparate e oggi redattrice di
cultura del New York Times, che qualche volta fa pure la sua comparsa
sulla stampa ebraica.
Francesca Matalon,
studentessa di lettere antiche
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