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13 ottobre 2013 - 9 Cheshwan 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
“Chiunque annienta una persona, il testo considera come se avesse annientato un mondo intero” (Mishna, Sanhedrin IV, 5 secondo le versioni più antiche). Chi ha annientato, non ha mostrato segni di pentimento ed ha perseverato fino alla fine, ha continuato ad annientare mondi interi ogni giorno della sua vita.
 
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
La Repubblica di Argentina non consente il rientro della salma di Erich Priebke a Bariloche, una sorta di enclave di espatriati nazisti, in fuga dall’Europa all’indomani del crollo della Germania (una buona parte di questi passati per l’Italia grazie all’aiuto di settori non marginali della Chiesa cattolica, austriaca, tedesca e anche italiana, come ha dimostrato con ricchezza di particolari Uki Goñi nel suo ”Operazione Odessa”, Garzanti). Non è un ripensamento dell’ultim’ora, ma è parte di un processo di riflessione a cui noi, non abbiamo mai prestato attenzione a sufficienza.
Bisognerebbe capire che cosa è successo in America Iberica nell’ultimo decennio per comprendere il perché di questa decisione. Per esempio chiedersi che cosa ha significato, per un paese come l’Argentina liberarsi non solo del suo passato golpista, ma anche di quello populista, cosa ha voluto dire l’atto  del presidente Néstor Kirchner che nel 2003 annullò le leggi d’impunità volute dal governo neoliberale e populista di Carlos Menem dando corso ai processi per violazioni di diritti umani che in questo momento tengono in carcere con condanne definitive quasi 700 repressori e con 3.000 processi ancora in corso. E con ciò forse saremmo anche in grado noi qui di riflettere sulla nostra storia: su come l’abbiamo raccontata, su come non siamo disposti ad affrontarla e su come abbiamo fatto di tutto per archiviarla. Per esempio mettendola in un armadio e avendo cura che le sue porte fossero dalla parte del muro, per far sì che qualcuno non avesse la malagurata intenzione di aprirlo.
 
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Cultura a porte aperte
"Non è una Natura senza cuore, non è una Creazione senza Giustizia, quella che siamo venuti a celebrare qui oggi. Ci muove l’antico messaggio che gli ebrei si tramandano nei millenni, secondo il quale tutta la Creazione, e l’essere umano che vi sta al centro, devono essere scrupolosamente tutelati e rispettati".
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel discorso pronunciato a Napoli in occasione della Giornata europea della Cultura ebraica 2013 alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
 
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Voci a confronto
Impegno per arrivare a un nuovo salto di qualità nelle relazioni tra ebrei e cattolici. È quanto ha auspicato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna durante l’incontro dei leader ebraici con il pontefice (con lui, tra gli altri, il rabbino capo della Comunità di Roma Riccardo Di Segni e il presidente Riccardo Pacifici), come riportato dall’Osservatore Romano.
Sul Corriere della Sera un intervento di Yasha Reibman, già consigliere e portavoce della Comunità ebraica di Milano, circa il tema della circoncisione in seguito alla sua equiparazione con l’infibulazione da parte del Consiglio d’Europa. “Dobbiamo chiederci se in Europa ci sia ancora posto per ebrei e musulmani o se ci troviamo su un piano inclinato che arrivi a proibire due pratiche centrali per ebraismo e Islam – sottolinea – La circoncisione nulla ha a che fare con le mutilazioni genitali femminili, dal momento che nessuna funzione fisiologica viene limitata. Semmai, come sottolineato nel 2012 dall’American Academy of Pediatrics, dal punto di vista medico, i rischi sono superati dai vantaggi”.
La Stampa riferisce la notizia che la prestigiosa rivista di medicina britannica The Lancet confermerebbe che la morte di Yasser Arafat non sarebbe avvenuta per cause naturali ma in seguito ad avvelenamento.
Francesco Battistini sul Corriere racconta dell’incontro organizzato in Cisgiordania con l’ex brigatista Franco Bonisoli, uno dei responsabili del rapimento e assassinio di Aldo Moro e della sua scorta, e di Giovanni Ricci, figlio di uno dei carabinieri uccisi, per promuovere la non violenza e la convivenza pacifica nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione Europea. “Diffidente” viene definita l’accoglienza del pubblico palestinese. In programma anche un evento in Israele.
Dopo la morte del capitano delle SS Erich Priebke, Roma si ribella all’idea di ospitarne la tomba. Ampio lo spazio dedicato al tema sui giornali di oggi.
 
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Giornata della Cultura Ebraismo in piazza
Tradizione, cultura e valori dell’ebraismo. In decine di città italiane questo inizio di autunno ha visto il mondo ebraico protagonista con la celebrazione lo scorso 29 settembre della Giornata europea della cultura ebraica. Da Napoli, città capofila dell’evento, salendo e scendendo lunga la penisola migliaia di persone hanno avuto l’occasione di conoscere e scoprire il legame tra ebraismo e natura, tema di quest’anno dell’iniziativa. Sessantasei le località coinvolte per questa 14esima edizione che ha visto coincidere l’inaugurazione di un altro grande evento: il Festival di Milano Jewish and the city.
 
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  davar
israele
Italkim, cambio della guardia
È Angelo Piattelli, esperto e perito di manoscritti, stampe antiche ed oggetti di judaica che cura le collezioni di diversi appassionati svizzeri, inglesi ed americani e che vive in Israele da circa 20 anni il nuovo presidente della Hevrat Yehudei Italia, associazione che rappresenta la comunità italiana in Israele. Già impiegato presso l’Institute for Jewish Bibliography (Università Ebraica di Gerusalemme) e esperto di case d’aste (Sotheby’s Israele e Europa e Judaica, Gerusalemme), Piattelli sostituisce il presidente uscente Eliahu Ben Zimra.
Eletti nel nuovo Consiglio insieme a lui, in una votazione in cui si sono presentati ben 14 candidati, Chanoch Cassuto, Angela Polacco Lazar, Viviana Di Segni, Pierpaolo Pinhas Punturello, Ruhama Bonfil Piperno Beer e Cecilia Nizza, subentrata a Filippo Ventura, che ha dichiarato di rinunciare all’incarico, come riferisce il comunicato diffuso dal Comitato degli italiani all’estero in Israele, che sottolinea anche come Sergio Della Pergola, demografo dell’Università ebraica di Gerusalemme, abbia deciso di non ripresentarsi dopo oltre trent’anni di attività nei vari comitati. L’appuntamento elettorale ha conosciuto momenti concitati: è stato preceduto da un intenso dibattito e ha visto l’elezione di due candidati già parte del Consiglio di altre associazioni, e in particolare dall’Irgun Olei, nata per offrire supporto alle Aliyot dall’Italia (oltre a Filippo Ventura anche il rabbino Pierpaolo Pinhas Punturello).
La Hevrah ha da poco chiuso una lunga trattativa con l’Autorità per i Beni immobiliari dello Stato di Israele per l’assegnazione dell’area di Rehov Hillel 27 di Gerusalemme, luogo del tempio italiano, del museo dedicato alla cultura degli ebrei italiani e prestigioso simbolo internazionale della loro storia e plurimillenaria identità (nell’immagine).


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qui Milano
Via Guastalla resta più sola?
“Lavoreremo perché non accada”
 
“Gira la voce che vogliamo chiudere il Tempio, ma non è assolutamente così. È una questione di uffici. Questo Consiglio ha utilizzato la sede di via Guastalla più di qualunque altro finora. E anche per il Tempio lavoreremo fino in fondo per il rilancio”. Il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi ci tiene a esprimere il suo impegno a favore della sinagoga centrale e lo fa in un’intervista che apparirà nel numero del giornale dell’ebraismo italiano attualmente in fase di lavorazione. La decisione assunta dal Consiglio di spostare la sede dell’Ufficio rabbinico milanese nell’edificio scolastico ha infatti riportato in primo piano il dibattitto sul futuro del Tempio maggiore, sempre meno frequentato, cuore centrale ormai decentrato di una kehillah dall’identità complessa. A condividere i loro ricordi anche due testimoni d’eccezione, il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana Elia Richetti ed Emanuele Cohenca, nato nel 1931, per molti anni leader della Comunità, che ancora ricorda la prima sinagoga distrutta nel 1943.
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qui Milano
Il rabbino capo Alfonso Arbib: "Fondamentale il rilancio"
qui Roma
Il Giardino di De Sica in mostra
Si inaugura oggi al Museo ebraico di Roma diretto da Alessandra di Castro una mostra dedicata a “Il giardino dei Finzi-Contini”, la pellicola diretta dal regista Vittorio De Sica e tratta dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani. Materiali inediti d’epoca, bozzetti, costumi, copie rare del volume nell’esposizione sull’opera del 1970 che vinse l’Oscar come miglior film straniero, in un progetto nato da un’idea della giornalista Ariela Piattelli, curato da Olga Melasecchi e coordinato dall’assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Roma Gianni Ascarelli. La mostra rimarrà aperta fino al 13 febbraio 2014.
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memoria
Priebke, Roma non dimentica
“Apprezzamento per la sensibilità che stanno dimostrando le autorità competenti – il sindaco di Roma Ignazio Marino, il questore Fulvio della Rocca, il prefetto Giuseppe Pecoraro e il Vicariato – per risparmiare alla città l'affronto di assistere a celebrazioni in onore di quell'Erich Priebke che dei romani è stato torturatore a Via Tasso e assassino alle Fosse Ardeatine”. È il sentimento espresso dal presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nell’ambito del dibattito circa la morte del capitano delle SS e della possibilità che si svolgano nella Capitale i funerali. “Qualsiasi manifestazione di omaggio, civile o religioso, sarebbe un intollerabile affronto alla memoria di coloro che caddero nella lotta di liberazione dal fascismo e dal nazismo”. Ampio il dibattito e unanime la voce che si è alzata dalle istituzioni italiane, dai leader ebraici, da esponenti della società civile, così come raccontata dalla stampa italiana.
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musica
I deliri di Miley Cyrus
“We all saw it coming”, commentano in molti su Twitter, cinguettando la loro scarsa sorpresa nel veder cominciare il nuovo, ennesimo capitolo della saga Miley Cyrus. Non a caso, negli ultimi mesi la giovane artista non ha fatto altro che sfornare una provocazione dopo l’altra. Inevitabile che rilasciasse anche una dichiarazione antisemita alla stampa, così, giusto per assicurarsi di aver provocato proprio tutti..

Simone Somekh
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pilpul
Cent’anni di troppo
Le foto lo ritraggono sorridente, con o senza una divisa, nel secondo caso quella delle SS, con un sorriso non si sa quanto sincero. Poco importa, peraltro. Sembra comunque soddisfatto di sé. Se non vestisse l’uniforme delle SS si potrebbe dire di lui che è uno dei tanti giovani di “buone speranze” come ogni epoca ci consegna. Dopo di che le cose non stanno così. Il caso ha voluto che venisse a mancare pochi giorni prima del settantesimo anniversario del rastrellamento e della razzia ai danni della comunità ebraica di Roma, avvenuti l’uno e l’altra il 16 ottobre 1943.

Claudio Vercelli
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Nugae - Bestseller 
Tu porti avanti la teoria degli antichi rock, sintetizza sorridendo un’amica paziente la mia mania di voler dimostrare al mondo che non è perché sono vissuti giusto qualche millennio fa che gli antichi devono essere per forza noiosi. Anzi, sono simpatici e spesso sorprendentemente attuali. Ecco, ma se tutto sommato quello che afferma una fanciulla alle prime armi e per giunta molto poco rock conta abbastanza poco, magari si dà più volentieri ascolto a una come Juliet Lapidos, laureata a Yale in letterature comparate e oggi redattrice di cultura del New York Times, che qualche volta fa pure la sua comparsa sulla stampa ebraica.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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