Voci a confronto

rassegnaImpegno per arrivare a un nuovo salto di qualità nelle relazioni tra ebrei e cattolici. È quanto ha auspicato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna durante l’incontro dei leader ebraici con il pontefice (con lui, tra gli altri, il rabbino capo della Comunità di Roma Riccardo Di Segni e il presidente Riccardo Pacifici), come riportato dall’Osservatore Romano.

Sul Corriere della Sera un intervento di Yasha Reibman, già consigliere e portavoce della Comunità ebraica di Milano, circa il tema della circoncisione in seguito alla sua equiparazione con l’infibulazione da parte del Consiglio d’Europa. “Dobbiamo chiederci se in Europa ci sia ancora posto per ebrei e musulmani o se ci troviamo su un piano inclinato che arrivi a proibire due pratiche centrali per ebraismo e Islam – sottolinea – La circoncisione nulla ha a che fare con le mutilazioni genitali femminili, dal momento che nessuna funzione fisiologica viene limitata. Semmai, come sottolineato nel 2012 dall’American Academy of Pediatrics, dal punto di vista medico, i rischi sono superati dai vantaggi”.

Dopo la morte del capitano delle SS Erich Priebke, Roma si ribella all’idea di ospitarne la tomba. Ampio lo spazio dedicato al tema sui giornali di oggi.
“Alle Fosse Ardeatine è morto un numero percentualmente molto alto di ebrei, settanta, ma le altre vittime erano cattoliche e quindi le Fosse con i loro 335 martiri non sono una questione soltanto ebraica, ma è un lutto che coinvolge l’intera città di Roma e l’intera nazione” ha ricordato il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni intervistato da Repubblica.
“I funerali di Erich Priebke a Roma? Sarebbero uno sfregio al dolore delle persone con certe ferite che ancora non sono rimarginate. La decisione del Vaticano è storica” il messaggio del presidente della Comunità Riccardo Pacifici riportato dalla Stampa, facendo riferimento all’annuncio del Vicariato di Roma secondo cui “non è prevista nessuna celebrazione esequiale in una chiesa di Roma” (Corriere della Sera che intervista il cardinale Francesco Coccopalmerio, grande canonista vaticano e presidente del pontificio Consiglio per i testi legislativi: “Ci può essere una tensione tra la misericordia, la comprensione di una persona nella sua soggettività, e l’affermazione di una verità oggettiva. Se una persona si comporta in modo negativo, contrario alla morale cristiana, ci si può regolare in due modi: affidarlo al giudizio e alla misericordia di Dio, e concedere i funerali; oppure negarli per affermare il male del suo comportamento”). Apprezzamento per la posizione della Chiesa espresso anche dal presidente UCEI Renzo Gattegna (Avvenire).
“Questa compattezza è molto importante e significativa. La tradizione ebraica è contraria alla sacralizzazione dei morti. Mosè non vide la Terra Promessa proprio perché la sua tomba non diventasse un feticcio. Figuriamoci quanto sarebbe stato grave, ai nostri occhi, un funerale pubblico di Priebke” sottolinea, intervistato dal Corriere, Tobia Zevi, presidente dell’Associazione Hans Jonas, già presidente dell’Unione giovani ebrei d’Italia.
A dichiarare l’assoluta contrarietà alle esequie a Roma è il sindaco della capitale (vedi tra gli altri l’intervista su Repubblica), mentre anche l’Argentina (dove Priebke viveva fino all’arresto a metà degli anni ’90 e dove è sepolta sua moglie) si è detta contraria ad accoglierne la tomba (Messaggero).
A parlare di perdono impossibile è Fiamma Nirenstein sul Giornale, il Giorno-Carlino-Nazione intervista lo storico Marcello Pezzetti, presidente della Fondazione del Museo della Shoah di Roma. Sulla Stampa Maurizio Molinari riferisce del lavoro del Centro Wiesenthal per ritrovare i criminali nazisti sfuggiti alla giustizia.

Nel frattempo si avvicina il settantesimo anniversario del 16 ottobre. Repubblica ricorda la razzia delle biblioteche del Collegio rabbinico e della Comunità di Roma iniziata prima ancora delle deportazioni, mentre il Corriere riporta che il convegno circa il viaggio di Hitler nella Capitale in programma proprio il 16 ottobre e organizzato da Istituto di Studi Germanici di Villa Stuart, la John Cabot University e il Festival della Diplomazia è stato annullato.

La Stampa riferisce la notizia che la prestigiosa rivista di medicina britannica The Lancet confermerebbe che la morte di Yasser Arafat non sarebbe avvenuta per cause naturali ma in seguito ad avvelenamento.
Francesco Battistini sul Corriere racconta dell’incontro organizzato in Cisgiordania con l’ex brigatista Franco Bonisoli, uno dei responsabili del rapimento e assassinio di Aldo Moro e della sua scorta, e di Giovanni Ricci, figlio di uno dei carabinieri uccisi, per promuovere la non violenza e la convivenza pacifica nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione Europea. “Diffidente” viene definita l’accoglienza del pubblico palestinese. In programma anche un evento in Israele.

(13 ottobre 2013)