Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Perché Avraham, pur così premuroso nei
confronti degli altri e pur rischiando la vita per salvare
Lot dalla prigionia, lascia andar via questo suo amato nipote
(Bereshìt, 13; 8-12) senza neppure tentare di convincerlo a restare con
lui per continuare a condividere la sua missione?
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Dario
Calimani,
anglista
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Priebke è morto. Finalmente! E c’è chi,
anche fra noi, si rammarica che non si sia mai pentito del male che ha
fatto. Disposto ad accogliere serenamente l’accusa di cinismo, voglio
essere sincero. Non avrebbe fatto alcuna differenza se si fosse
pentito: non avremmo mai potuto riconoscere la qualità del suo
pentimento. Ciò che rimane certo e irreversibile è il male che ha
fatto; le persone che ha ucciso non ritorneranno a noi, e il
‘pentimento’ sarebbe servito solo a lui. In ogni caso, “The offender’s
sorrow lends but weak relief” scriveva una geniale sensibilità di fine
‘500, “Il dolore del colpevole dà ben poco sollievo”.
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Gattegna al premier Letta:
"Stop alla diffusione
dei deliri di Priebke"
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“Sulla morte di Priebke abbiamo preferito
far calare il nostro silenzio non volendo fare del gerarca nazista un
martire”.
Lo ha affermato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Renzo Gattegna nell’incontrare il presidente del Consiglio
Enrico Letta assieme a una delegazione della Comunità ebraica di Roma e
di sopravvissuti alla Shoah.
“Diverso invece il discorso relativo al funerale. In questo caso – ha
spiegato Gattegna – abbiamo fatto sentire con forza la nostra voce
perché riteniamo che Roma, la città delle Fosse Ardeatine, non meriti
l’affronto del funerale e della sepoltura di uno dei suoi massimi
carnefici”.
“La nostra preoccupazione è adesso il testamento lasciato da Priebke ai
posteri. Deliri revisionisti e negazionisti che possono urtare la
sensibilità di chi, specie nelle nuove generazioni, non ha ancora gli
strumenti culturali pienamente affinati per distinguere i veleni
dell’odio dalla falsità storica. Ci opporremo con forza e
determinazione alla sua diffusione apologetica”.
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Voci a confronto
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Cade domani il 70esimo anniversario dal
rastrellamento nazista al Portico d’Ottavia che portò alla deportazione
e all’uccisione di oltre mille ebrei romani. La cerimonia si svolgerà
alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ad
accoglierlo il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo
Pacifici e il rabbino capo Riccardo Di Segni (Gabriele Isman,
Repubblica). In serata fiaccolata per la Memoria organizzata assieme
alla Comunità di Sant’Egidio. A seguire integralmente la cerimonia, tra
gli altri, l’emittente Radio3. La trasmissione sarà condotta da Marino
Sinibaldi (Stampa).
Non si scioglie ancora il nodo attorno ai funerali del criminale
nazista Erich Priebke. Provocazione shock del figlio: “Seppellitelo in
Israele”. Tra i vari interventi da registrare la presa di posizione del
cardinale Montezemolo, nipote del colonnello ucciso alle Fosse
Ardeatine. “Noi parenti delle vittime l’abbiamo perdonato”, dice a
Repubblica.
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Giornata della Cultura Ebraismo in piazza |
Tradizione, cultura e valori dell’ebraismo.
In decine di città italiane questo inizio di autunno ha visto il mondo
ebraico protagonista con la celebrazione lo scorso 29 settembre della
Giornata europea della cultura ebraica. Da Napoli, città capofila
dell’evento, salendo e scendendo lunga la penisola migliaia di persone
hanno avuto l’occasione di conoscere e scoprire il legame tra ebraismo
e natura, tema di quest’anno dell’iniziativa. Sessantasei le località
coinvolte per questa 14esima edizione che ha visto coincidere
l’inaugurazione di un altro grande evento: il Festival di Milano Jewish
and the city.
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