Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Nelle vicende legate ad Avraham, narrate
nella Torah, ricorre spesso la risata. Alla notizia che avranno un
figlio in età molto avanzata Avraham ride di gioia (Bereshit, 17;17) e
Sarah ride interiormente per scetticismo (Bereshit, 18; 12), tanto che
lo stesso neonato sarà chiamato ironicamente Ytzchàk , " riderà"
(Bereshit, 21; 3).
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Dario
Calimani,
anglista
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Gentile Odifreddi, credo che nessuno abbia
intenzione di crocifiggerla perché lei, da buon scienziato positivista,
desidera ricercare la verità sulla base di prove, documenti e, magari,
verificando l'applicabilità del Principio di non contraddizione e del
Principio di verificazione e continuità.
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16 ottobre - Gattegna:
"Lotta senza tregua contro ogni razzismo" |
“Oggi non siamo qui solo per ricordare il
passato. Siamo qui per proseguire la lotta contro ogni forma di
razzismo e di discriminazione, per difendere le conquiste di libertà e
di uguaglianza che dal 1948, con la promulgazione della Costituzione
repubblicana, hanno portato l'Italia ad essere un Paese all'avanguardia
nel rispetto dei diritti fondamentali di tutti i cittadini” ha
dichiarato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna, in occasione della cerimonia per la commemorazione del
settantesimo anniversario del 16 ottobre 1943 presieduta dal presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano.
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Voci a confronto
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“In Israele io non definii il fascismo male
assoluto. Lo dissi a proposito della persecuzione degli ebrei”.
Chiarisce il suo punto di vista Gianfranco Fini, ex presidente della
Camera, in un’intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere, e dichiara
sulle pagine del quotidiano di non aver definito il fascismo male
assoluto ma di aver fatto riferimento alle persecuzioni antiebraiche.
Nel novembre del 2003 Fini si recò in Israele e dallo Yad Vashem
pronunciò la famosa frase – riportata tra gli altri da Repubblica – “il
fascismo fu parte del male assoluto”.
“Perché è un errore punire i negazionisti”, prende posizione lo storico
Carlo Ginzburg – intervistato da Repubblica – in merito al dibattito
sulla legge che vorrebbe introdurre in Italia il reato di negazionismo.
Secondo Ginzburg, che attacca duramente la politica parlando di
dilettantismo nel trattare la questione, “i negazionisti sono farabutti
in cerca di pubblicità. Cercano un ‘martirio’ a buon mercato e colgono
ogni pretesto per farsi propaganda. Nei paesi in cui è stata adottata
la legge, i tribunali sono diventati una formidabile cassa di risonanza
delle loro tesi”.
Da Cracovia rimbalza invece la proposta del sindaco di Roma Ignazio
Marino – in Polonia in occasione dei “viaggi della memoria” assieme a
una folta rappresentanza della Comunità ebraica di Roma, guidata dal
rabbino capo Riccardo Di Segni e dal presidente Riccardo Pacifici – di
intitolare una scuola della Capitale a Shlomo Venezia, scomparso lo
scorso ottobre e tra i sopravvissuti alla Shoah (Repubblica Roma).
Dopo il post delirante e dal sapore negazionista di pochi giorni fa, il
matematico Piergiorgio Odifreddi prova a difendersi usando il trucco
del fraintendimento, del “avete capito male”. Sul Corriere, rispondendo
ad Aldo Grasso, Odifreddi sostiene che il suo “mi uniformo all’opinione
comune” in merito all’esistenza delle camere a gas, fosse una
dimostrazione della sua consapevolezza dell’esistenza delle stesse. La
sua difesa, come sottolinea Grasso, appare labile: “Odifreddi farebbe
bene a meditare un po’ di più prima di scrivere di temi così delicati”,
scrive il giornalista.
“In merito all’articolo pubblicato domenica 20 e intitolato «Luxory
Hotel, 17 indagati. Comunità Ebraica sotto inchiesta», si precisa che
la Comunità Ebraica di Roma non è oggetto di alcuna inchiesta della
Procura, né lo sono i suoi rappresentanti”. E’ la precisazione della
Comunità ebraica di Roma sul Corriere dopo l’uscita sul quotidiano di
un articolo che parlava di un coinvolgimento della Comunità
nell’inchiesta.
Una denuncia alla deriva populista e intollerante attraverso la musica.
L’opera lirica La Giovenca Rossa di Ivan Fisher è, come ricorda sul
Corriere Stefano Jesurum, un J’accuse verso il governo Orban in
Ungheria così come nei confronti della società, in parte connivente con
le pulsioni estremiste presenti nel paese (incarnate in particolare del
partito di estrema destra Jobbik).
Stupore e amarezza per Michele Serra nella sua rubrica L’Amaca su
Repubblica per il modo con cui è stato trattato il caso Priebke, “Ma
ciò che davvero colpisce, nella lunga e sgradevole vicenda di Priebke,
è che hanno goduto e ancora godono di uguale spazio, e quasi di uguale
dignità, le parole delle vittime e quelle dei carnefici, dei loro eredi
politici, dei loro amici”.
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Giornata della Cultura
Ebraismo in piazza
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Tradizione, cultura e valori dell’ebraismo.
In decine di città italiane questo inizio di autunno ha visto il mondo
ebraico protagonista con la celebrazione lo scorso 29 settembre della
Giornata europea della cultura ebraica. Da Napoli, città capofila
dell’evento, salendo e scendendo lunga la penisola migliaia di persone
hanno avuto l’occasione di conoscere e scoprire il legame tra ebraismo
e natura, tema di quest’anno dell’iniziativa. Sessantasei le località
coinvolte per questa 14esima edizione che ha visto coincidere
l’inaugurazione di un altro grande evento: il Festival di Milano Jewish
and the city.
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Qui
trieste
La
libreria di Umberto Saba
torna a essere centro di cultura
Protagonista
di una stagione culturale indimenticabile, la Libreria antiquaria
Umberto Saba di Trieste è oggi al centro di una serie di iniziative per
il suo rilancio e per la sua valorizzazione nel più ampio contesto
regionale e nazionale. A rinsaldare la collaborazione tra le diverse
realtà coinvolte un accordo siglato ieri nelle stanze del museo ebraico
triestino Carlo e Vera Wagner. Firmatari il presidente della Comunità
ebraica Alessandro Salonichio, l'assessore regionale alla Cultura
Gianni Torrenti, l’assessore comunale alla Cultura Franco Miracco, il
direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Friuli
Venezia Giulia Giangiacomo Martines, il direttore della biblioteca
statale Stelio Crise Maurizio Messina e Mario Cerne, attuale titolare
della libreria antiquaria
(ritratti nell’immagine di Giovanni Montenero proprio davanti alla
Libreria Saba).
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memoria
Erminia
ed Ernesto tra i Giusti
C'è
voluto del tempo per affrontare il passato. Oltre 60 anni. È stata una
riscoperta difficile, ma inevitabile. Adesso, grazie al suo impegno,
Giorgio Castelnuovo, 83 anni, ha potuto far iscrivere i nomi di Erminia
Danese ed Ernesto Buonaiuti sulla lapide dei Giusti tra le Nazioni
onorati dallo Yad Vashem. Casalinga la prima, prete e docente
universitario che rifiutò di giurare per il fascismo il secondo:
durante le persecuzioni antiebraiche scelsero la strada del coraggio
mettendo in salvo le famiglie Castelnuovo e Ascarelli dai nazifascisti.
In particolare un giovanissimo Giorgio, allora adolescente. Il solenne
omaggio dello Yad Vashem va in scena al liceo Morgagni di Roma dove
studia Miriam, nipote del salvato. Sala gremitissima, grande l'emozione
dei presenti.
“Scrivere una biografia avrà valore per i suoi figli e nipoti?”
riflette Giorgio in La mia vita, dato alle stampe a seguito del lungo
viaggio interiore. Oggi, al Morgagni, i ricordi più intimi di famiglia,
qui ricordi trasmessi in prima battuta ai propri cari – la
spensieratezza dell'infanzia, il tradimento delle Leggi Razziste, la
paura e la fuga, l'eroismo dei Giusti, la nuova vita in Israele – sono
fluiti con grande intensità a centinaia di studenti. In sala anche i
quattro figli e i 14 nipoti di Giorgio, venuti per l'occasione da
Israele. “Manca solo l'ultima arrivata, una pronipote. Senza Erminia ed
Ernesto, i miei salvatori – si commuove – non potrebbero essere qua”.
Ad intervenire anche Ofra Fahri, addetta culturale dell'ambasciata
d'Israele a Roma e nipote di Castelnuovo; Livia Link, consigliere per
gli affari politici e le relazioni esterne dell'ambasciata; Federico
Masini, prorettore dell'Università Sapienza; Carlo, Daniele e Gianpolo
Danese, discendenti di Erminia; Emanuele Paratore ed Eugenio Marongiu,
nipoti del professor Buonaiuti; Loredana Termite, preside del liceo
Morgagni.
Numerosi gli spunti per i tanti giovani ritrovatisi in aula magna,
protagonisti in queste settimane di uno specifico lavoro didattico
sulle figure dei Giusti. Il Talmud dice che chi salva una vita salva il
mondo intero. “Vedervi qua, così numerosi, è una concreta spiegazione
di questo insegnamento” ha affermato Ofra chiudendo la cerimonia.
Adam Smulevich
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memoria
Gianfranco
Fini al Corriere:
"Fascismo come male assoluto?
Non fu quello che dissi"
“In
Israele io non definii il fascismo male assoluto. Lo dissi a proposito
della persecuzione degli ebrei”. A distanza di dieci anni dalla sua
visita in Israele e dalle affermazioni fatte allo Yad Vashem,
Gianfranco Fini, ex presidente della Camera dei deputati, torna sulle
sue affermazioni e tiene a chiarire che allora usò la definizione “male
assoluto” non in riferimento al fascismo, ma solo alle persecuzioni
antiebraiche. La sua precisazione appare in una lunga intervista
rilasciata da Fini ad Aldo Cazzullo sulle pagine del Corriere della Sera di oggi.
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Dialogo,
la diplomazia inciampa
Secondo
notizie di stampa diffuse in Israele, papa Francesco avrebbe rinviato a
data da destinarsi l’incontro col primo ministro israeliano Benjamin
Netanyahu. Quest’ultimo aveva già annunciato che avrebbe incontrato il
papa nei prossimi giorni, durante la sua visita a Roma. Dobbiamo
riflettere su quanto è avvenuto, ma ci è difficile stabilire se il
malinteso sia dovuto alla segreteria del primo ministro o invece al
Vaticano.
Sergio Minerbi, diplomatico
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Storie
- Eva e Anne
All’inizio
degli anni Quaranta due ragazzine, una dai capelli neri acconciati con
cura, che indossava “sempre bluse e gonne immacolate con calzettoni
bianchi e lucide scarpe di vernice”, l’altra “un maschiaccio biondo”,
con i vestiti in disordine che giocava a biglie e faceva capriole sulla
piazza, giocavano allegre per le strade di Merwedeplein, ad Amsterdam.
Anne Frank ed Eva Schloss erano nel pieno dell’adolescenza e non
immaginavano quale sarebbe stato il loro futuro.
Mario Avagliano
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Assenze
giustificate
Come
molti lettori avranno già appreso, Tobia Zevi è impegnato nella
campagna elettorale per l'elezione della Segreteria Pd del Lazio.
Questo il motivo della sua assenza e della sospensione del suo
tradizionale intervento del martedì.
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