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4 novembre 2013 - 4 Kislev 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Adolfo
Locci,
rabbino capo
di Padova
“…e (Isacco) sentito l’odore dei suoi vestiti (Esaù) lo benedisse (Giacobbe) e disse: Ecco l’odore di mio figlio, è come l’odore del campo che ha benedetto l’Eterno!” (Genesi 27:27).
Rabbì Shelomò Ytzchaqy (RaSH”Y 1040-1105) commenta che il profumo che sentì Isacco era quello del Gan ‘Eden (Giardino dell’Eden). Il messaggio che si evince è che, contrariamente a quanto si pensa generalmente, la spiritualità è una realtà concreta che non è distaccata dalla realtà fisica. Come nel mondo fisico ci sono cose che profumano o che danno cattivo odore, lo stesso accade nel mondo spirituale. Un Midrash racconta che il profeta Elia, insieme ad una persona, camminava in strada. Passarono davanti a una carcassa putrefatta di un animale e la persona che accompagnava il profeta Elia si portò la mano al naso per non sentire il cattivo odore. Dopo, passarono davanti ad un uomo conosciuto come un incallito peccatore e fu, in questo caso, Elia a chiudersi il naso per il cattivo odore. Questo Midrash, come il commento di Rash”y, ci insegnano che la Torà e le mitzwoth permettono alla nostra essenza interiore di emettere un profumo che si può diffondendere, ma che può essere percepito da chi, come Isacco, non si fa deviare dall’esteriorità che spesso è il frutto della ricerca dell’inganno e della vanità...
 
Anna
Foa,
storica
La notizia è raccapricciante: su e-bay sono in vendita, a prezzi da collezionista,  "souvenirs" della Shoah. Il prezzo di una divisa a righe dei campi  è di  8500 dollari. E' un'ulteriore fase della trasformazione della memoria della Shoah, il collezionismo macabro. Deve però, credo, farci riflettere, al di là dell'orrore per il fatto che oggetti simili stanno divenendo feticci ed ottenendo un prezzo di mercato. Che cosa sta succedendo alla memoria? che cosa sta succedendo agli esseri umani?
 
Cultura e istruzione
per difendere la Memoria
“L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha più volte ribadito che la Memoria si tutela al meglio, ma soprattutto si difende nel modo migliore privilegiando le armi della cultura e dell'istruzione, impegni perenni e prioritari che nessuno potrà mai porre in secondo piano anche perché le leggi stesse devono sempre trovare una solida base nella coscienza collettiva”. Lo scrive il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in un editoriale che apparso sul quotidiano La Stampa. Per questo Gattegna annuncia l'intenzione di coinvolgere le strutture dell'UCEI “nel rivolgere un pressante appello e invitare a un confronto e a una collaborazione diverse categorie che in un modo o nell'altro si trovano in prima linea nella diffusione di cultura e di informazione nella nostra società”. Educatori, docenti, intellettuali, giornalisti. Ma anche coloro, come i bibliotecari e gli addetti alla vendita di libri e di giornali, “che a contatto con la popolazione svolgono attività di diffusione e che inconsapevolmente si trovano spesso a essere strumento di chi pubblica appelli all'odio e all'ignoranza”. L'intervento del presidente UCEI arriva a seguito dell'articolo in cui il quotidiano torinese annunciava, in esclusiva, il ritiro del disegno di legge sul negazionismo e la sua trasformazione in aggravante di reati già esistenti.
 
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Voci a confronto
“Ogni occasione, anche la barbara uccisione di due giovani, diventa un valido pretesto per inneggiare e fare apologia di movimenti che hanno nel proprio dna il razzismo, l’antisemitismo, la xenofobia”. Così il presidente UCEI Renzo Gattegna, ripreso tra gli altri dal Messaggero e dalla Gazzetta dello Sport, in merito allo striscione apparso nella curva Nord dell’Olimpico dedicato ai due esponenti neonazisti del partito greco Alba Dorata, uccisi il primo novembre.
La notizia che in queste ore ha fatto il giro del mondo è il ritrovamento a Monaco di Baviera di quello che è stato ribattezzato il tesoro di Hitler: 1.500 dipinti requisiti dai nazisti durante la guerra. Picasso, Franz Marc, Chagall, Renoir, tra le opere d’arte recuperate, alcune sottratte dai nazisti alle famiglie ebraiche prima della deportazione, grandi capolavori di artisti celebri, rinvenuti per caso nell’abitazione di Cornelius Gurlitt, ottantenne passato per decenni sottotraccia e figlio di Hildebrand, critico d’arte. Ampio spazio all’incredibile storia, pubblicata dalla rivista tedesca Focus, sui giornali italiana tra cui Corriere della Sera, Messaggero, Repubblica. Di “genocidio dell’arte” parla la storica Anna Foa su Repubblica. "Hanno cancellato non solo milioni di vite, ma parte della nostra storia e del pensiero europeo”.
“Duemila fiaccole per ricordare la Shoah”. Sul Secolo XIX il racconto della marcia che ha portata ieri migliaia di persone a Genova ad attraversare le vie della città in memoria dei 261 ebrei, deportati nel novembre del 1943. Un’iniziativa organizzata dalla Comunità ebraica genovese assieme alla Comunità di Sant’Egidio e con la testimonianza di Gilberto Simoni.
L’International New York Times da la notizia delle scuse di EBay per aver permesso la vergognosa vendita sul proprio sito di oggetti appartenuti a vittime dei campi di concentramento.
Da Israele, riportata sulla Stampa, la notizia della decisione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di creare un muro sul Giordano. 
 
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci
Il dossier raccolto dalla redazione circa il denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
 
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  davar
GERMANIA
Arte ritrovata, voci a confronto
Oltre mezzo secolo chiuse a chiave in un appartamento di Monaco. Nascoste dietro pile di cibo in scatola, 1500 opere trafugate agli ebrei dai nazisti. Matisse, Picasso, Marc, Renoir, Chagall, l’elenco dei dipinti ritrovati fa impressione. Un ritrovamento, avvenuto nel 2011 ma tenuto fino ad ora nascosto, che avrà un impatto enorme sul mondo dell’arte, aprendo una serie innumerevole di domande. Abbiamo sentito il parere e le riflessioni di alcuni esperti: Alessandra Di Castro, Daniele Liberanome, Sharon Reichel, Adachiara Zevi.
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ISRAELE
Scienziati in trasferta

Primo giorno: scrupoli e attese
Embedded. Cioè a stretto contatto con chi è l'oggetto della mia indagine: in pratica, la situazione più difficile per una giornalista. Eppure, questa volta, mentre guardo il mare dalla stanza dell'albergo di Tel Aviv dove trascorrerò i primi due giorni della First Science Journalism Mission to Israel, non riesco proprio a trovare in me quel distacco e quello spirito critico e indagatore che, mi hanno insegnato, garantisce un reportage obiettivo. Innanzitutto perché nei prossimi 10 giorni io e gli altri 11 giornalisti scientifici (da Giappone, Guatemala, Stati Uniti, Germania, Canada e persino dall'Egitto, da cui arriva un collega che scrive per la prestigiosa rivista Nature), invitati dall'Accademia Israeliana delle Scienze per questo Grand Tour delle istituzioni scientifiche, visiteremo alcuni dei più importanti laboratori di ricerca e siti archeologici del Paese (e anche fuori, giacché faremo una puntata in giornata per scoprire a che punto è la costruzione di Sesame, l'acceleratore di particelle che ha sede in Giordania e che riunisce scienziati di Paesi che non hanno certo relazioni amichevoli). Poi perché incontreremo a cena almeno un paio di premi Nobel e scrittori del calibro di Meir Shalev; infine perché sono felice quando Israele, invece di mettere in piedi sistemi di contropropaganda, decide semplicemente di mostrare il lato migliore di sé. Ma la scienza che siamo venuti a raccontare è un'opera umana come le altre e riflette anche le scelte etiche e politiche di uno Stato, è lo specchio della società nella quale opera. È questo che spero di riuscire a raccontare a chi legge, perché la scienza non è affatto noiosa né è argomento per iniziati: è la lente attraverso la quale possiamo capire come un Paese guarda al suo futuro.

Daniela Ovadia, giornalista scientifica
QUI GENOVA
In marcia per la Memoria
Oltre 2mila persone per le strade del centro storico. Un sentimento di fratellanza e condivisione diffuso in tutta la cittadinanza a caratterizzare le iniziative organizzate nel 70esimo anniversario della deportazione degli ebrei dal capoluogo ligure. Dalla sinagoga al teatro Carlo Felice: i molti interventi succedutisi nei diversi luoghi coinvolti nell’iniziativa hanno segnato un comune impegno per un futuro di pace e reciproca comprensione tra i popoli. “Non c’è futuro senza Memoria”, si leggeva su un grande striscione a sfondo blu. Al fianco della Comunità ebraica il pieno sostegno delle istituzioni e della Comunità di Sant’Egidio, che ha organizzato l’emozionante fiaccolata silenziosa snodatasi per le vie di Genova nel solco di quanto avviene ormai da molti anni a Roma e in altre città italiane.
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QUI FIRENZE
Una mostra per ricordare

gli eroi della grande alluvione
Nel 47esimo anniversario della grande alluvione che colpì Firenze prende quota un'ipotesi di mostra che, sotto l'egida della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia, ricordi l'impegno di quanti contribuirono a salvare Sefarim, libri e antichi arredi della Comunità ebraica fiorentina.
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PITIGLIANI KOLNO'A FESTIVAL
Il paradiso perduto
Due cortometraggi, due coppie, quattro storie diverse. Lost Paradise e Aya della coppia Michal Breziz e Oded Binnum sono stati i protagonisti della serata promossa alla Casa del Cinema di Roma dalla società AcomeA e dal suo presidente Alberto Foà all’interno del Roma Kolno’a Festival. L’evento si è svolto nell’arco della seconda giornata di proiezioni della rassegna dedicata ai film israeliani e legati al mondo ebraico curata da Dan Muggia e Ariela Piattelli.

(Nell'immagine una scena di Lost Paradise)
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QUI ROMA 
Nel caso non ci rivedessimo
Si presenta domani alle 18, al Centro Bibliografico UCEI, il volume “Nel caso non ci rivedessimo” (ed. Archinto) di Giorgio Sacerdoti. Una commovente testimonianza dal vortice nero della Shoah, ricca di addentellati familiari, che riaffiora grazie all’impegno dell’autore, avvocato, docente universitario, consigliere UCEI e presidente della Fondazione CDEC di Milano. Con l’autore interverranno il giornalista Arrigo Levi e lo storico Lutz Klinkhammer. Introdurrà e modererà l’incontro Gisele Levy.
Sull'ultimo numero di Pagine Ebraiche una presentazione dell'opera da parte della storica Anna Foa.
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RAZZISMO
"Accorgimenti severi contro
chi fomenta odio negli stadi"

Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:
“Ogni pretesto, anche la barbara uccisione di due giovani, diventa – in determinate frange del tifo italiano – un valido pretesto per inneggiare e fare apologia di movimenti che hanno nel proprio dna il razzismo, l’antisemitismo, la xenofobia. Quanto accaduto oggi nella curva della Lazio, con lo srotolamento di uno striscione in favore di Alba Dorata, segna una nuova tappa di un processo degenerativo cui guardiamo con forte preoccupazione. Il razzismo negli stadi è un fenomeno inammissibile e come tale deve essere trattato. Per questo auspichiamo un pronto intervento e severi accorgimenti da parte delle autorità competenti”.

DOSSIER
Lotta al negazionismo

Un dibattito a molte voci

Storici, intellettuali e giuristi a confronto sull'opportunità di varare specifiche norme penali che puniscano il negazionismo della Shoah e di altri genocidi.
"Non so quale sia la formula giuridica migliore per fermare i negazionisti. Mi rendo conto che una legge potrebbe essere inefficace, perché la materia è troppo magmatica per poter essere definita univocamente. Pure - scrive la storica del Cdec e consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Liliana Picciotto sul Corriere della sera - essa avrebbe un forte valore simbolico, una specie di dichiarazione di intenti di un ipotetico codice etico virtuale condiviso".
 
Clicca qui per scaricare il dossier raccolto dalla redazione del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it

(Nel dossier gli interventi di Renzo Gattegna, Furio Colombo, Liliana Picciotto, Anna Foa, Fabio Levi, Riccardo Pacifici, Adriano Prosperi, Pierre Vidal, Sergio Romano, Donatella Di Cesare, Marcello Flores, Simon Levi Sullam, Carlo Ginzburg, Enzo Traverso, Giovanni Belardelli, Marco Tarquinio, Alberto Cavaglion, Fiamma Nirenstein, Jörg Luther, Claudio Vercelli, Giuliano Zincone, Corrado Augias, Anna Foa, Bernard-Henri Lévy, Riccardo Di Segni, Angelo d'Orsi, Mario Pirani, Benedetto Ippolito, Stefano Jesurum, Dino Levi, Amos Luzzatto, Giovanni Cocco, Salvatore Carrubba, Ubaldo Casotto, Dino Cofrancesco, Stefano Levi Della Torre, Emanuele Fiano, Giorgio Israel, Stefano Rodotà, David Bidussa)  
 pilpul
Oltremare - "Cartina in mano"
Cartina in mano e naso in aria, perduti nel centro di Tel Aviv. Coppia di mezza età vestita di bianco quasi integrale: basandomi su nasi e avambracci parecchio arrossati mi rivolgo in inglese. Persi? Si. (Sorrisi tra l’imbarazzato e il grato.) Dove volete arrivare? Al Dizengoff Center. Ah, beh, siete su King George, ci arrivate anche se non volete…
Non capita spesso, a dire il vero: Tel Aviv è come Torino e come Manhattan, è quasi a quadretti qui in centro. Perdersi è proprio difficile.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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In cornice - Jeff Wall
Le fotografie che Jeff Wall espone al Museo di Tel Aviv vanno lette a diversi livelli, ma colpiscono a tutti. Le immagini di per sé coinvolgono per la loro perfezione, per l’attenzione a ogni dettaglio tecnico: per scattarle, Wall prepara un vero e proprio set cinematografico con attori professionisti; poi, cura con attenzione maniacale anche la fase di post-produzione perché i colori, le ombreggiature, siano perfette.

Daniele Liberanome, critico d'arte
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Tea for two - New York
La prima parola che ho imparato a leggere è stata Alitalia. Mio padre tornava a bordo di quell’aereo tricolore dai suoi numerosi viaggi americani anni ’90. E non si dimenticava mai di me, portando doni degni del paese della cuccagna: una hanukkiah con personaggi Disney, per dirne una. Ciambelle ricoperte da un sottile strato di cioccolata con marchio kasher, per dirne un’altra.
Rachel Silvera, studentessa
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