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12 novembre 2013 - 9 Kislev 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Lavàn con i suoi modi ambigui, e interpretando con grande abilità scenica la caricatura del nonno saggio e premuroso, cerca in tutti i modi di impedire a Yaakòv di tornare in Israele con la sua famiglia e di procedere allo sviluppo di un progetto ebraico nella sua terra.  Si batte piuttosto per una religione universalista, radicata nella diaspora di Charàn, ancorata agli antenati comuni e a valori indistinti. Dovrà intervenire l'Eterno stesso per impedire al subdolo Lavàn di parlare con Yaakòv "...né in bene, né in male..." (Bereshìt, 31; 24) .
 
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Dario
Calimani,
anglista
Moni Ovadia si disiscrive dalla Comunità di Milano perché troppo vicina a Israele e scoppiano tumulti mediatici fra estimatori afflitti (non molti) e censori accaniti ed entusiasti. Non occorre levarsi a saggi della montagna per affermare che né l’una né l’altra posizione fanno bene all’ebraismo. Moni Ovadia, disiscrivendosi denuncia l’impossibilità del dialogo e se ne pone fuori, mentre i suoi denigratori, con la loro esultanza, mostrano di fatto che egli non aveva altra scelta di fronte a un dialogo impossibile. A evitare strumentalizzazioni inutili, mi tocca dire che non sono un estimatore acritico di Moni Ovadia. Né sono mai stato un pacifista o un pacificatore. E non mi va di citare il solito Voltaire, campione di illuminismo limitato. Ma se un ebreo si pone al di fuori di una ‘comunità ebraica’, intesa anche in senso molto lato, è una sconfitta per tutti. E coloro che per anni gli hanno dato l’ostracismo impedendogli l’accesso alla platea ebraica non hanno fatto il bene dell’ebraismo. Hanno solo usato l’ebraismo a fini di polemica e di politica. Le idee parziali ed estreme di Moni Ovadia, come ogni altra idea, le si affronta contestandole con il coraggio dell’intelligenza. Ogni diverso atteggiamento è una sconfitta.
 
 
"Paragone di Berlusconi
su ebrei sotto Hitler
offende Italia e Memoria"
“L’Italia repubblicana è un paese democratico. La Germania nazista era una spietata dittatura governata da criminali che teorizzavano e commettevano i più gravi delitti contro l’umanità. Contro gli ebrei i nazisti si accanirono con spietata crudeltà tanto che, alla fine di quel tragico periodo, gli ebrei dovettero contare oltre sei milioni di morti”.
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nel commentare l’anticipazione del libro “Sale, zucchero e caffè” in cui Silvio Berlusconi, rispondendo a Bruno Vespa, racconta che i suoi figli dicono di sentirsi “come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler”.
 
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Voci a confronto
Amazon interrompa la vendita di libri apologetici del nazismo e in cui si fa negazione della Shoah. È la richiesta del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in una lettera inviata ai vertici internazionali e italiani della grande compagnia di commercio elettronico (Secolo XIX).
Grottesco parallelismo del vicepresidente regionale Mario Mantovani, ospite dello Yad Vashem per rendere omaggio ai Giusti tra le Nazioni lombardi. La commemorazione svoltasi ieri a Gerusalemme, ha affermato Mantovano, “è un inno a ogni forma di vita e libertà contro i mille volti della persecuzione che, come nel caso del leader dell’opposizione Silvio Berlusconi, può manifestarsi anche con la negazione della parità dei diritti” (Corriere, tra gli altri).
Intervistata dal Corriere il ministro degli Esteri Emma Bonino esprime il proprio apprezzamento per gli sviluppi del negoziato sul nucleare iraniano. “Siamo stati tra i primi a cogliere l’importanza dell’elezione del nuovo presidente Rohani”, afferma Bonino.
Sempre di Iran parlano Maurizio Molinari sulla Stampa (“Dal petrolio alle ostriche. L’impero di Khamenei vale 95 miliardi di dollari”) e il Fatto Quotidiano che, con una titolazione tendenziosa, scrive: “La lobby ebraica frena l’accordo Usa”.
Colletta di solidarietà per le vittime del disastro atmosferico delle Filippine. A lanciarla la Caritas di Roma (Corriere Roma).
Avigdor Lieberman torna a ricoprire l’incarico di ministro degli Esteri dello Stato di Israele dopo la sospensione legata alle sue ultime vicende processuali (Avvenire).
 
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci
Il dossier raccolto dalla redazione circa il denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
 
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  davar
medio oriente
Israele guarda a Pechino
C’è una nuova potenza che potrebbe fare il suo ingresso in questo Medio Oriente dagli equilibri delicati e le alleanze mutevoli. E’ la Cina, a cui Israele già da tempo guarda con attenzione. Il New York Times, nella sezione Sinosphere interamente dedicata alla superpotenza asiatica, racconta oggi del “corteggiamento di Israele alla Cina”, possibile alleato su cui contare per far fronte ai cambiamenti geopolitici della regione.
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israele
Lieberman torna agli Esteri
Avigdor Lieberman è tornato a ricoprire la carica di ministro degli Esteri. Il leader del partito Yisrael Beytenu, che alla Knesset forma un gruppo unico con il Likud del premier Benjamin Netanyahu, ha prestato giuramento dopo che il Parlamento aveva approvato la sua nomina con 62 voti a favore, 17 contrari e un’astensione.).
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Palatina e Biblioteca d’Israele
Insieme per salvare i libri
Grazie a un accordo siglato tra Biblioteca nazionale israeliana e Palatina di Parma, presto la collezione di oltre 1600 manoscritti ebraici dell’istituto emiliano (tra essi cinquecento biblici e duecento miniati, tra cui la preziosissima Mishna dell’XI secolo nell’immagine) sarà a disposizione degli studiosi di tutto il mondo, con la completa digitalizzazione in alta risoluzione. A raccontare il progetto di riunire in un’unica raccolta le copie di tutti i manoscritti ebraici al mondo ideato da Ben Gurion, è su Pagine ebraiche di novembre uno dei suoi grandi protagonisti, Mauro Perani, ordinario dell’Università di Bologna insignito della laurea honoris causa a Gerusalemme per la sua straordinaria opera in questo ambito, e recente scopritore del Sefer Torah integro più antico al mondo.
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qui roma
Riscoprire Aldo Rosselli
Un momento famigliare, per commemorare l’uomo e l’intellettuale. Con un impegno per il prossimo futuro: valorizzare le sue opere, rimaste sconosciute al grande pubblico. Nella sala della libreria Empiria di Roma, parenti e amici di Aldo Rosselli, recentemente scomparso, si sono riuniti per ricordare il suo valore di scrittore, la sua sensibilità, le difficoltà attraversate nella vita, segnata dalla malattia. A rievocare i lavori e il privato di Aldo, figlio di Nello Rosselli – simbolo, assieme al fratello Carlo, dell’antifascismo italiano,  assassinati entrambi per volontà del regime nel 1937 – i suoi figli Giacomo e Monica e la sorella Silvia, nell’arco di un appuntamento aperto dalle considerazioni del traduttore Luigi Attardi, del poeta Carlo Bordini e di Elèna Mortara Di Veroli, docente all’Università di Roma Tor Vergata
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Saul Kagan (1922-2013)
Una vita per chi ha sofferto
Ebreo lituano, fuggito dal suo paese nel 1940 e tornato in Europa, da New York dove era riuscito a salvarsi, in occasione dello sbarco alleato nel giugno del '44, Saul Kagan è stato fra i fondatori di quella Claims Conference che ha negoziato le compensazioni economiche cui hanno diritto i sopravvissuti alla Shoah e le famiglie delle vittime. Per decenni alla guida dell'organizzazione, ha contribuito ai suoi risultati, compreso il supporto alla costruzione dello Yad Vashem.
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memoria
“Stop ai paragoni strumentali”
“Un inno a ogni forma di vita e libertà contro i mille volti della persecuzione che, come nel caso del leader dell’opposizione Silvio Berlusconi, può manifestarsi anche con la negazione della parità dei diritti”. Lo ha affermato il vicepresidente regionale Mario Mantovani commentando la cerimonia organizzata dallo Yad Vashem in onore dei Giusti tra le Nazioni lombardi. Parole che hanno suscitato reazioni di incredulità e sdegno nell’opinione pubblica e che arrivano a pochi giorni dalla pubblicazione delle considerazioni dell’ex presidente del Consiglio sulla percezione che i suoi figli hanno di sentirsi “come ebrei sotto Hitler” già duramente e prontamente condannate dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
Nei confronti di Mantovani dure prese di posizione del Consigliere della Comunità ebraica di Milano Daniele Nahum e del deputato milanese Emanuele Fiano.
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israele
La fine di un viaggio
Tirare le somme di tanti giorni passati tra laboratori e scienziati di primordine non è affatto facile. Ho nel cassetto storie e interviste per i prossimi due anni almeno. Di ritorno alla mia scrivania milanese, posso solo dire di aver trovato in Israele un Paese dove lo sviluppo scientifico e tecnologico è ancora al centro dell'agenda sociale e politica. Certo, i ricercatori si lamentano anche lì, perché i fondi stanno diminuendo e gli investimenti, specie nella ricerca di base - quella che non ha applicazioni pratiche immediate - è in calo, ma si tratta comunque di una situazione privilegiata.
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pilpul
Tirati per la giacca
In questi giorni è tutto un tirare la giacca agli ebrei italiani: chi vuole che assolvano Berlusconi perché grande amico d'Israele e degli ebrei, chi vuole che lo condannino e rivendicano per la sinistra la vera amicizia verso il popolo ebraico. Di conseguenza, se non la pensi come vogliono, ti catalogano criticamente di "destra" o di "sinistra". Siamo quindi pieni di non richiesti consiglieri che benevolmente vogliono guidarci lungo la retta via...
In realtà è la saga dell'illiberalismo portata avanti da coloro che, entrambi immersi in dinamiche problematiche, vivono ormai malamente il proprio matrimonio con il berlusconismo o l'antiberlusconismo.
C'è però vita propria e autonoma anche fuori da queste due non invidiabili categorie e si esprime nel libero pensiero che non è ossessionato da "leader" o "nemici".
Se ne facciano quindi una ragione, ci lascino in pace (almeno questo penso) e si rassegnino al fatto che si può anche pensare autonomamente senza dover rendere conto a nessuno.
Vale anche per qualche correligionario attivista dell'uno o dell'altro fronte.
 
Gadi Polacco

Storie - Shoah narrata ai bimbi 
E’ possibile parlare della persecuzione degli ebrei ai bambini? Quale linguaggio, quali parole, quali immagini utilizzare? Dopo il fortunato libro a illustrazioni sulla Resistenza (Fulmine un cane coraggioso), Anna Sarfatti e Michele Sarfatti firmano un altro pregevole volume, intitolato L’albero della memoria. La Shoah raccontata ai bambini (Mondadori, pp. 64), impreziosito dai disegni di Giulia Orecchia.

Mario Avagliano
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