Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Lavàn con i suoi modi ambigui, e
interpretando con grande abilità scenica la caricatura del nonno saggio
e premuroso, cerca in tutti i modi di impedire a Yaakòv di tornare in
Israele con la sua famiglia e di procedere allo sviluppo di un progetto
ebraico nella sua terra. Si batte piuttosto per una religione
universalista, radicata nella diaspora di Charàn, ancorata agli
antenati comuni e a valori indistinti. Dovrà intervenire l'Eterno
stesso per impedire al subdolo Lavàn di parlare con Yaakòv "...né in
bene, né in male..." (Bereshìt, 31; 24) .
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Dario
Calimani,
anglista
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Moni Ovadia si disiscrive dalla Comunità di
Milano perché troppo vicina a Israele e scoppiano tumulti mediatici fra
estimatori afflitti (non molti) e censori accaniti ed entusiasti. Non
occorre levarsi a saggi della montagna per affermare che né l’una né
l’altra posizione fanno bene all’ebraismo. Moni Ovadia, disiscrivendosi
denuncia l’impossibilità del dialogo e se ne pone fuori, mentre i suoi
denigratori, con la loro esultanza, mostrano di fatto che egli non
aveva altra scelta di fronte a un dialogo impossibile. A evitare
strumentalizzazioni inutili, mi tocca dire che non sono un estimatore
acritico di Moni Ovadia. Né sono mai stato un pacifista o un
pacificatore. E non mi va di citare il solito Voltaire, campione di
illuminismo limitato. Ma se un ebreo si pone al di fuori di una
‘comunità ebraica’, intesa anche in senso molto lato, è una sconfitta
per tutti. E coloro che per anni gli hanno dato l’ostracismo
impedendogli l’accesso alla platea ebraica non hanno fatto il bene
dell’ebraismo. Hanno solo usato l’ebraismo a fini di polemica e di
politica. Le idee parziali ed estreme di Moni Ovadia, come ogni altra
idea, le si affronta contestandole con il coraggio dell’intelligenza.
Ogni diverso atteggiamento è una sconfitta.
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"Paragone di Berlusconi
su ebrei sotto Hitler
offende Italia e Memoria" |
“L’Italia repubblicana è un paese
democratico. La Germania nazista era una spietata dittatura governata
da criminali che teorizzavano e commettevano i più gravi delitti contro
l’umanità. Contro gli ebrei i nazisti si accanirono con spietata
crudeltà tanto che, alla fine di quel tragico periodo, gli ebrei
dovettero contare oltre sei milioni di morti”.
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo
Gattegna nel commentare l’anticipazione del libro “Sale, zucchero e
caffè” in cui Silvio Berlusconi, rispondendo a Bruno Vespa, racconta
che i suoi figli dicono di sentirsi “come dovevano sentirsi le famiglie
ebree in Germania durante il regime di Hitler”.
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Voci a confronto
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Amazon interrompa la vendita di libri
apologetici del nazismo e in cui si fa negazione della Shoah. È la
richiesta del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna in una lettera inviata ai vertici internazionali e
italiani della grande compagnia di commercio elettronico (Secolo XIX).
Grottesco parallelismo del vicepresidente regionale Mario Mantovani,
ospite dello Yad Vashem per rendere omaggio ai Giusti tra le Nazioni
lombardi. La commemorazione svoltasi ieri a Gerusalemme, ha affermato
Mantovano, “è un inno a ogni forma di vita e libertà contro i mille
volti della persecuzione che, come nel caso del leader dell’opposizione
Silvio Berlusconi, può manifestarsi anche con la negazione della parità
dei diritti” (Corriere, tra gli altri).
Intervistata dal Corriere il ministro degli Esteri Emma Bonino esprime
il proprio apprezzamento per gli sviluppi del negoziato sul nucleare
iraniano. “Siamo stati tra i primi a cogliere l’importanza
dell’elezione del nuovo presidente Rohani”, afferma Bonino.
Sempre di Iran parlano Maurizio Molinari sulla Stampa (“Dal petrolio
alle ostriche. L’impero di Khamenei vale 95 miliardi di dollari”) e il
Fatto Quotidiano che, con una titolazione tendenziosa, scrive: “La
lobby ebraica frena l’accordo Usa”.
Colletta di solidarietà per le vittime del disastro atmosferico delle
Filippine. A lanciarla la Caritas di Roma (Corriere Roma).
Avigdor Lieberman torna a ricoprire l’incarico di ministro degli Esteri
dello Stato di Israele dopo la sospensione legata alle sue ultime
vicende processuali (Avvenire).
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci |
Il dossier raccolto dalla redazione circa il
denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede
protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
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qui
roma
Riscoprire
Aldo Rosselli
Un
momento famigliare, per commemorare l’uomo e l’intellettuale. Con un
impegno per il prossimo futuro: valorizzare le sue opere, rimaste
sconosciute al grande pubblico. Nella sala della libreria Empiria di
Roma, parenti e amici di Aldo Rosselli, recentemente scomparso, si sono
riuniti per ricordare il suo valore di scrittore, la sua sensibilità,
le difficoltà attraversate nella vita, segnata dalla malattia. A
rievocare i lavori e il privato di Aldo, figlio di Nello Rosselli –
simbolo, assieme al fratello Carlo, dell’antifascismo italiano,
assassinati entrambi per volontà del regime nel 1937 – i suoi figli
Giacomo e Monica e la sorella Silvia, nell’arco di un appuntamento
aperto dalle considerazioni del traduttore Luigi Attardi, del poeta
Carlo Bordini e di Elèna Mortara Di Veroli, docente all’Università di
Roma Tor Vergata
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Tirati
per la giacca |
In
questi giorni è tutto un tirare la giacca agli ebrei italiani: chi
vuole che assolvano Berlusconi perché grande amico d'Israele e degli
ebrei, chi vuole che lo condannino e rivendicano per la sinistra la
vera amicizia verso il popolo ebraico. Di conseguenza, se non la pensi
come vogliono, ti catalogano criticamente di "destra" o di "sinistra".
Siamo quindi pieni di non richiesti consiglieri che benevolmente
vogliono guidarci lungo la retta via...
In realtà è la saga dell'illiberalismo portata avanti da coloro che,
entrambi immersi in dinamiche problematiche, vivono ormai malamente il
proprio matrimonio con il berlusconismo o l'antiberlusconismo.
C'è però vita propria e autonoma anche fuori da queste due non
invidiabili categorie e si esprime nel libero pensiero che non è
ossessionato da "leader" o "nemici".
Se ne facciano quindi una ragione, ci lascino in pace (almeno questo
penso) e si rassegnino al fatto che si può anche pensare autonomamente
senza dover rendere conto a nessuno.
Vale anche per qualche correligionario attivista dell'uno o dell'altro
fronte.
Gadi Polacco
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Storie
- Shoah narrata ai bimbi |
E’
possibile parlare della persecuzione degli ebrei ai bambini? Quale
linguaggio, quali parole, quali immagini utilizzare? Dopo il fortunato
libro a illustrazioni sulla Resistenza (Fulmine un cane coraggioso),
Anna Sarfatti e Michele Sarfatti firmano un altro pregevole volume,
intitolato L’albero della memoria. La Shoah raccontata ai bambini
(Mondadori, pp. 64), impreziosito dai disegni di Giulia Orecchia.
Mario Avagliano
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