Paolo Sciunnach, insegnante
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Grande
riflessione morale e teologica denota l'articolo del rabbino capo di
Roma "I limiti del dialogo e una sinfonia stonata". Effettivamente il
rischio c'è. Associare la Passione con la Shoah suscita tutta una serie
di questioni, tra le quali, la più scottante, secondo me, è la
seguente: il popolo ebraico, innocente, morto nei campi di sterminio è
stato "sacrificato" per i peccati dell'umanità come "il Cristo"?
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Anna
Foa,
storica
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"Vorrei
essere un balsamo per tante ferite", scriveva da Westerbork. E lo fu
davvero, nei lunghi mesi trascorsi nel campo olandese di transito,
prendendosi cura di adulti e bambini, consolando e rasserenando, fino a
che nel settembre 1943 non fu mandata ad Auschwitz. Vi morì il 30
novembre, settant'anni fa, a ventotto anni. Inizialmente ignota,
divenne sempre più conosciuta a partire dagli anni Ottanta, fino a
rivelarsi come una delle voci più profonde e significative della Shoah.
E Adelphi, che già aveva pubblicato negli anni Ottanta il suo Diario e
le sue Lettere, li ha riproposti recentemente in edizione integrale,
due spessi volumi fitti di riflessioni e di stimoli morali ed
intellettuali, una voce forte e piena di umanità dagli abissi del male.
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Gattegna: “Italia-Israele,
un legame per la pace”
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"Vi
ringrazio a nome di tutti gli ebrei italiani i quali, nel vedervi
lavorare fianco a fianco, circondati dai ministri dei rispettivi
governi, nell'assistere alle vostre strette di mano, provano un
profondo sentimento di gioia, di completezza, di speranza che questo
rapporto di amicizia rimanga stabile e costante e sia fonte di pace e
di sicurezza. Quella pace e quella sicurezza che, per entrambi i
popoli, per molti secoli sono stati beni sconosciuti".
Lo ha affermato il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Renzo Gattegna nell'intervento appena tenuto al Tempio
Maggiore di Roma in occasione della visita del primo ministro italiano
Enrico Letta e del suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu.
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Voci a confronto
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“Una
comunità che apporta un inestimabile contenuto in un Paese come il
nostro che troppo spesso fa in fretta a perdere la memoria, mentre deve
ricordare di tenere alta guardia rispetto a ogni forma di
discriminazione, razzismo e xenofobia”. Così il presidente del
Consiglio Enrico Letta ha definito la comunità ebraica italiana nel
corso della sua partecipazione all’accensione del quinto lume di
Chanukkah alla sinagoga di Roma insieme al primo ministro israeliano
Benjamin Netanyahu (Repubblica), che ha lanciato un forte monito contro
la minaccia del nucleare iraniano (tra gli altri, Messaggero).
Oggi il vertice Italia e Israele e un incontro tra Netanyahu e
Bergoglio (Stampa).
Accensione pubblica della Chanukkiah anche in piazza Barberini a Roma.
Alle cerimonia organizzata dal movimento chassidico Chabad-Lubavitch,
hanno partecipato tra gli altri anche il presidente del Senato Piero
Grasso e il sindaco di Roma Ignazio Marino (Messaggero).
Il viceministro degli Esteri israeliano Zeev Elkin ha lanciato un
appello alle autorità tedesche affinché i quadri rinvenuti nelle scorse
settimane a Monaco siano affidati a musei ebraici se non si dovessero
rintracciare i legittimi proprietari a cui furono sottratti dai nazisti
(Repubblica).
Il Corriere Milano riporta dell’ipotesi che i padiglioni dei paesi
musulmani a Expo 2015 possano prevede uno spazio di culto, per addetti
ai lavori ed eventualmente anche visitatori.
Sull’Unità, intervista a Saeb Erekat, caponegoziatore palestinese nelle
trattative di pace con Israele sponsorizzate dal segretario di Stato
americano John Kerry.
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci
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Il
dossier raccolto dalla redazione circa il denso dibattito a proposito
dei provvedimenti antinegazionismo che vede protagonisti storici,
intellettuali e giuristi.
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italia-israele:
il vertice intergovernativo
Insieme
per battere la crisi
Insieme
per batere la crisi: 12 accordi simbolo dell'amicizia tra Israele e
Italia. "Accordi concreti e importanti", ha dichiarato il primo
ministro italiano Enrico Letta commentando la firma con il premier
israeliano Benjamin Netanyahu di dodici protocolli, dall'energia alla
sanità, siglati in occasione del vertice intergovernativo tra i due
paesi. "Ringrazio il presidente del Consiglio Enrico Letta per la sua
visita di ieri al Tempio Maggiore di Roma", ha dichiarato Netanyahu,
sottolineando come Letta sia "un amico del popolo ebraico e di Israele"
e come "il nostro successo coincida con il vostro".
Al centro del vertice e degli accordi, firmati alla presenza dei
rispettivi ministri, diversi settori centrali per entrambe le
realtà: energia, ambiente, protezione civile, sicurezza, sanità,
cultura, istruzione e ricerca. "In sinagoga - ha affermato Netanyahu,
in riferimento alla cerimonia tenutasi domenica al Tempio Maggiore di
Roma - ho parlato di ciò che è accaduto 'ieri', ora voglio parlare del
domani". Innovazione è la parola chiave secondo il premier israeliano,
fronte su cui entrambi i paesi sono impegnati in una collaborazione che
guarda la futuro. Un'innovazione che però non dimentica il passato,
come dimostrano le affermazioni di Letta che ha annunciato lo
stanziamento i fondi per la realizzazione del Museo della Shoah di
Ferrara. "La comunità ebraica di Roma come tutte le comunità ebraiche
italiane - ha affermato Letta, ringraziando per l'invito alla cerimonia
per celebrare la festa di Chanukkah di ieri - sono degli attori morali
sempre necessari nella nostra società". Bisogna tenere alto, ha
sottolineato il presidente del Consiglio, l'attenzione di fronte alla
discriminazione e all'odio. "Le comunità ebraiche italiane sono un
monito contro l'intolleranza" ha ricordato Letta, invitando Netanyahu a
visitare il Museo della Shoah quando sarà inaugurato.
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incontro
netanyahu-bergoglio
Prende
corpo il viaggio del papa
Il
primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato in mattinata
Jorge Bergoglio in Vaticano. Durante il colloquio durato circa 25
minuti sono state affrontate tematiche quali la complessa situazione
delle dinamiche geopolitiche in Medio Oriente, e i rapporti tra le
autorità israeliane e le comunità cattoliche, anche per quanto riguarda
il regime fiscale e la gestione dei luoghi santi. Al termine della
visita il premier ha fatto dono al pontefice di una chanukkiah a otto
braccia e un’ampollina d’oro, e di un libro scritto dal padre, lo
storico Benzion Netanyahu a proposito dell’Inquisizione.
Infine il primo ministro ha rivolto nuovamente a Bergoglio l’invito a
recarsi in visita in Israele, una visita che secondo riportate dalla
stampa internazionale potrebbe avvenire nella seconda metà di maggio
2014.
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italia-israele:
il saluto del presidente UCEI :
"Un
legame per la pace"
Il presidente dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Renzo Gattegna si è così rivolto al primo ministro
italiano Enrico Letta e al suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu in
occasione della visita di entrambi al Tempio Maggiore di Roma per
l’accensione del quinto lume di Chanukkah:
Presidenti Letta e Netanyahu, illustri autorità e ambasciatori,
Vi ringrazio a nome di tutti gli ebrei italiani i quali, nel vedervi
lavorare fianco a fianco, circondati dai ministri dei rispettivi
governi, nell’assistere alle vostre strette di mano, provano un
profondo sentimento di gioia, di completezza, di speranza che questo
rapporto di amicizia rimanga stabile e costante e sia fonte di pace e
di sicurezza. Quella pace e quella sicurezza che, per entrambi i
popoli, per molti secoli sono stati beni sconosciuti.
Ma per entrambi arrivò un anno eccezionale, il 1948, l’anno che ha
visto la realizzazione di due speranze, di due sogni. L’Italia ha
potuto sancire la fine della dittatura e la riconquista della libertà
con la promulgazione della Carta costituzionale repubblicana entrata in
vigore il primo gennaio di quell’anno, che ha segnato la sua nascita
come nazione unita, libera e democratica.
Contemporaneamente Israele è tornato ad esistere come Stato dopo due
millenni, con la solenne proclamazione pronunciata da Ben Gurion il 14
maggio dello stesso anno.
Un piccolo Stato, un meraviglioso esempio, un concetrato di energia, un
ideale di civiltà e di cultura perseguito per secoli, una speranza che
forse, in certi periodi storici, potrebbe essere apparsa irrealizzabile
alle comunità ebraiche sparse in tutto il mondo.
Non può essere un puro caso se nello stesso momento due tra le più
antiche nazioni del mondo hanno ritrovato la felice realizzazione del
loro secondo Risorgimento.
Roma e Gerusalemme, culle della civiltà, sono tornate a risplendere nel
segno di tradizioni insieme antiche e moderne, protese verso il futuro
e determinate a ritrovare nelle loro gloriose radici, la forza di
riproporre al mondo i principi di libertà, giustizia, progresso e pace.
Ma non può esserci pace senza sicurezza e senza giustizia. E non può
esserci giustizia senza il rispetto dei diritti fondamentali.
Il nostro augurio è che i due Stati da voi rappresentati, due paesi
affacciati sullo stesso mare, possano continuare a collaborare per
trasformare il Mediterraneo nel quale convergono tre continenti –
Europa, Asia, Africa – in un’oasi di coesistenza pacifica di culture
diverse nella quale non possa esistere alcuna forma di discriminazione,
razzismo e oppressione.
Questi sono i valori che celebriamo questa sera, come ogni anno,
accendendo le candele di Chanukkah.
Auguri, Hag Sameach a tutti.
Renzo Gattegna
presidente Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane
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Oltremare
- Il rosa |
I
mini-blindati color rosa pallido che salutavano i nostri arrivi a
Gerusalemme, all’altezza di Shoresh per essere precisi, dalla settimana
scorsa sono stati retrocessi. Da pilastri della Storia tangibile e
visibile nel quotidiano, a oggetti da museo.
Vero, forse in un museo (anche se all’aperto, nel parco di Shaar HaGai)
saranno conservati meglio e non sarà più necessario dar loro mani di
vernice ogni volta diversa.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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In
cornice - Andy Warhol |
Pochi
artisti ingannano quanto Andy Warhol - e ben lo si vede nella mostra
ora esposta al Palazzo Reale di Milano. A guardarle superficialmente,
pare che le sue opere celebrino la moda, il luccichio, le grandi
aziende, il superfluo. A meglio osservarle, invece parlano della morte
di uomini e di aziende - di Death and Disaster.
Daniele Liberanome, critico d'arte
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Tea
for two - Darci un taglio |
Probabilmente
il momento topico di Rosemary's baby è quello nel quale Mia Farrow,
splendida e pastellosa bionda, torna a casa con un taglio di capelli
cortissimo che evidenzia il suo volto emaciato da indiavolata. "Sono
andata da Vidal Sassoon" dice compiaciuta, nominando il parrucchiere
più famoso di tutti i tempi. Pur lievemente meno spiritata e
decisamente non spigolosa, mi sono Rosemaryzzata anche io.
Rachel Silvera, studentessa/stagista
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