Paolo Sciunnach, insegnante
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Nel
corso del ventesimo secolo la famiglia è andata incontro a un numero
talmente elevato di variazioni e modifiche da risultare del tutto
eterogenea. La sua struttura ha assunto forme diverse in accordo con il
paese di residenza, classe socioeconomica e livello
d’acculturazione.Ciò che caratterizza maggiormente la modernizzazione
della famiglia è la forte riduzione del numero dei figli a causa del
forte desiderio di ascesa sociale e della relativa necessità di prole.
I ruoli dei membri della famiglia del nostro secolo subirono modifiche
in conseguenza della sua integrazione all’interno della borghesia
locale e della più ampia società.
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Anna
Foa,
storica
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DIl
calzolaio che ha affisso una stella di David nazista sopra la sua
vetrina per paragonarsi agli ebrei tedeschi perseguitati sotto il
nazismo sa e non sa quello che fa. Lo sa perché ha scelto un mezzo
efficace per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, e ha usato
una metafora, quella del nazismo, già usata anche in tempi recenti da
suoi più illustri predecessori che hanno osato paragonarsi agli ebrei
tedeschi perseguitati Hitler. Non lo sa perché, mettendo le sue ansie
di contribuente – a suo dire, ma non è questo il punto – perseguitato
dalla Finanza sotto l’ombrello di un simbolo portato dagli ebrei
europei nei ghetti e nelle città occupate dai nazisti ha mostrato di
non sapere proprio di cosa stava parlando. Quel bracciale lo abbiamo
visto in una foto al braccio di una donna vecchissima in un ghetto
polacco mentre un nazista la scrutava. Quella donna è stata spedita
subito in un campo di sterminio. Quel segno è stato portato per
distinguere chi doveva morire da chi doveva vivere.
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Una rete per la solidarietà |
Favorire
la creazione di una rete di solidarietà, sviluppare l’assistenza
secondo un modello professionale, fornire supporto a chi ne ha bisogno.
Sono questi i capisaldi del progetto di servizio sociale territoriale
elaborato dalla Commissione Servizi sociali dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane, presieduta dal Consigliere UCEI e presidente
dell’Associazione medica ebraica Giorgio Mortara.
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Voci a confronto |
Anti-sistema,
anti-semita. Per Nicolas Anelka, il giocatore francese che in una
partita di Premier League ha esultato esibendo la “quenelle”(saluto
romano rovesciato inventato dal comico antisemita Dieudonné), si tratta
di un gesto antisistema. Accusarlo di antisemitismo o razzismo sarebbe
“ridicolo”, scrive Anelka su twitter, che sottolinea come il gesto
fosse una dedica all’amico Dieudonné (La Stampa). Lo stesso amico che
poche settimane fa attaccando un presentatore radiofonico di origine
ebraica ha affermato, “quando ascolto Patrik Cohen mi dico, le camere a
gas… peccato!”. Come ricorda l’Unità, nei suoi spettacoli – in Francia
sempre meno teatri sono disponibili ad ospitarli – Dieudonné M’bala
M’bala ha spesso fatto affermazioni negazioniste, celebra il regime
iraniano e porta sempre con sé una sciarpa regalatagli da un alto
dirigente di Hamas. Nel mentre fa l’occhiolino al Front National dei Le
Pen, il partito xenofobo e populista sempre più in ascesa in Francia.
L’amico antisistema di Anelka. Dopo le tensioni sul confine con la
Striscia di Gaza, le preoccupazioni per Israele arrivano da nord con il
lancio di cinque razzi katyusha dal Libano meridionale in direzione
Alta Galilea (La Nazione – Carlino – Giorno). Uno solo dei razzi ha
colpito il territorio israeliano senza fare danni né vittime ma è il
segnale di un pericolo più ampio, in cui l’estremismo, in questo caso
dei Hezbollah, vuole destabilizzare un’area già in precario equilibrio.
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Progetti di futuro
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“Le
due parole centrali della Torah - ha scritto rav Benedetto Carucci
Viterbi sul Portale dell’ebraismo italiano, moked.it - sono darosh
darash: ripetizione rafforzata di cercare; ma anche di studiare e di
interpretare. Il cuore della Torah è dunque nello studio e nel
tentativo di comprendere. E nessuno si può sottrarre a questo compito
fondante: neanche Mosé il nostro maestro, colui che cerca al centro
della Torah”. Per l’ebraismo, come spiega il rav, lo studio è uno dei
pilastri della vita ebraica e nessuno può sottrarvisi. Progetti di
futuro è il titolo del dossier sul numero di Pagine Ebraiche
attualmente in distribuzione, dedicato alle prospettive che si aprono
ai giovani, dopo la scuola superiore.
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auguri
Nicole e Rudy, Mazal Tov!
Sorrisi,
emozioni, qualche lacrima, tanta gioia, amicizia, musica in una cornice
da favola. Così Nicole Piazza e Rudy Blanga hanno celebrato il loro
matrimonio a Havat Ronit. Una festa che rappresenta anche la felice
unione tra le due più grandi (e diverse) Comunità ebraiche italiane,
com’è stato ricordato con un sorriso durante le celebrazioni. “Per la
nostra famiglia già viale dei Quattro Venti a Roma è lontano,
figuriamoci Milano” le parole dell’orgogliosa mamma della sposa Lucilla
Efrati. “Nicole, su una cosa ti faccio i complimenti: sei riuscita ad
abituarti alla nostra cucina orientale” ha scherzato il padre dello
sposo David Blanga (siriana l’origine della famiglia).
A Nicole, a Rudy e alle loro famiglie un affettuoso mazal tov dalla
redazione del Portale dell’ebraismo italiano moked.it e di Pagine
Ebraiche.
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Accadde domani
Un raggio di luce
Sono
decine e decine di migliaia, in questi anni di lavoro, gli articoli
pubblicati dalla redazione del Portale dell'ebraismo italiano. Da
quando, assieme alla collega Lucilla Efrati, ai giornalisti della
redazione e ai nostri formidabili 120 collaboratori, abbiamo messo in
pista un notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano, molti progressi
sono stati messi a segno, molte opinioni diffuse e messe a confronto,
molte storie raccontate. Fra tutte le notizie, le più entusiasmanti,
quelle che più ci onora pubblicare, sono quelle che offrono l'occasione
di portare un raggio di luce. Le nascite, gli eventi lieti e
soprattutto le nuove unioni dei nostri giovani, i fatti e i segni di
vita che scandiscono il fluire plurimillenario nella storia immensa
dell'ebraismo italiano, ci danno coraggio e ci spingono a superare le
difficoltà quotidiane. Non c'è informazione ebraica se non c'è gioia
della vita ebraica. Non c'è onore in questo lavoro, se non nell'amore
per i valori che prendiamo in consegna e che abbiamo il compito di
trasmettere. Per questo è per noi un'emozione forte poter dire a decine
di migliaia di lettori: Mazal Tov, viva gli sposi! Che il senso della
vita e dei valori illumini perennemente il difficile cammino della
nostra gioventù.
gv
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L'antigiudaismo su Repubblica
tra Scalfari e Marcione |
Vecchio e banale antigiudaismo marcionista in salsa pseudolaica nell'editoriale di Eugenio Scalfari apparso su La Repubblica
del 29 dicembre. Marcione era l'eretico che contrapponeva il Dio della
vendetta dell' "Antico" Testamento a quello dell'amore del Nuovo.
Anni fa quando Repubblica titolava "la vendetta di Israele" non avevamo
torto a riconoscervi i segni del pregiudizio teologico molto prima
della critica politica.
rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma
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Dialogo, qualcosa sta cambiando |
Le
opinioni espresse da don Filippo Di Giacomo sul «Venerdì di Repubblica»
del 27 dicembre sono assai discutibili. Poiché tuttavia non risulta che
il giornalista sacerdote esprima posizioni ufficiali della Santa Sede e
tanto meno il pensiero personale del papa, c’è da domandarsi che senso
abbia chiederne il commento al rabbino capo di Roma e all’ambasciatore
Minerbi, presentato come uno dei massimi esperti dei rapporti tra
Israele e Santa Sede.
Marco Cassuto Morselli,
presidente dell’«Amicizia ebraico-cristiana» di Roma
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Oltremare
- L'arancione |
I
miei ritorni in Israele dopo vacanze italiane sono spesso notturni, e
all’arrivo sopra Tel Aviv tutta la città, anzi tutto il Gush Dan
almeno, la macrocittà agglomerata, è una fitta ragnatela arancione di
luci. Da terra, giuro, sono bianche, ma dall’altezza dei dieci minuti
prima dell’atterraggio tutti i lampioni e l’illuminazione delle
autostrade prendono una tonalità di tenue arancio, che pare estendersi
da Haifa a Gaza senza soluzione di continuità.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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In
cornice - Madri |
Dopo
essere stata applaudita dai critici alla Biennale di Venezia, Joanna
Vasconcelos espone al museo di Tel Aviv. La sua installazione
(Lusitana) è una figura vagamente umana di diversi metri di altezza,
creata al solito con tessuti multicolori. Le mani, che somigliano a
tentacoli, danno la sensazione della tipica protettività della madre
portoghese (e non solo, tanto è vero che questo messaggio è ben
percepito a Tel Aviv).
Daniele Liberanome, critico d'arte
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Tea
for two - Charlotte |
Avevo
dieci anni e da fedele lettrice acquistai Minnie Magazine, la versione
moderna e very cool del giornale sulla fidanzata di Topolino.
Sfogliando le pagine mi imbattei in una quattordicenne dal fascino
reale: era Charlotte Casiraghi, tutta lip-gloss ed equitazione. Minnie
pontificava su un possibile matrimonio coronato con il principe William
(a quei tempi ancora capelluto), ma io storsi il naso: la mia amica
Charlotte meritava qualcosa di più.
Rachel Silvera, studentessa/stagista
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